Tim, Gasparri: attenti a interventi rozzi, potrebbero causare effetti devastanti

17 Nov 2018 17:43 - di Redazione

“Fare due reti a banda larga che fanno le stesse cose è certamente uno spreco per l’Italia. Sarebbe come fare un’altra autostrada che collegasse Roma a Milano accanto a quella esistente. Ma il tema non può essere affrontato di nascosto con un emendamento al decreto fiscale. Né può essere gestito da un incompetente assoluto come Di Maio che non è in grado di affrontare questioni così complesse”. E’ quanto dichiara il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia. “Lavorare a una unica società della rete sarebbe ragionevole, – prosegue Gasparri – ma rispettando in primo luogo la proprietà privata e stando attenti all’occupazione. Sulla rete Tim lavorano migliaia e migliaia di persone e interventi rozzi potrebbero causare effetti devastanti. Mettere insieme risorse, quelle di Tim, quelle di Open Fiber e quelle di altri, potrebbe essere anche un obiettivo ragionevole. Ma senza imposizioni dirigiste, senza tentativi di esproprio, senza alterare le regole del mercato. Bisogna creare un confronto, promuovere intese e sinergie”. Intanto proseguono gli intensi colloqui tra i consiglieri di Tim per arrivare ad una scelta condivisa del nuovo Ad nel Cda convocato per domani. Al centro degli scambi anche le strategie future e i problemi sul tappeto. Tra le questioni affrontate il nodo della separazione della rete anche alla luce dell’emendamento presentato ieri dalla maggioranza al decreto legge fiscale per favorire l’integrazione tra le reti di Tim e di Open Fiber. L’obiettivo è quello di favorire la nascita di una rete unica in fibra anche attraverso incentivi fissati dall’Autorità delle Tlc. Sullo sfondo dei colloqui anche il rapporto tra Vivendi, maggiore azionista di Tim, e Mediaset. L’obiettivo resta quello di arrivare domani al Cda con un nome condiviso. Lo stesso presidente della società Fulvio Conti nei giorni scorsi aveva chiesto una scelta condivisa. Il presidente che attualmente ha assunto le deleghe dell’ex Ad Amos Genish intende giocare comunque un ruolo attivo. In ogni caso serviranno almeno otto voti favorevoli su quindici domani per eleggere il nuovo amministratore delegato di Tim. Gli schieramenti in campo sono due: i dieci nomi candidati dal fondo attivista Elliot, tutti amministratori indipendenti, tra cui il presidente Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Massimo Ferrari, Paola Giannotti, Luigi Gubitosi, Lucia Morselli, Dante Roscini, Rocco Sabelli; e i cinque a suo tempo candidati dal maggiore azionista, Vivendi: Amos Genish, Arnaud de Puyfontaine, Giuseppina Capaldo, Marella Moretti, Michele Valensise.

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