Il medico di Lampedusa torna a fare il piagnisteo: gli è da poco uscito un libro…

22 Nov 2018 20:24 - di Ernesto Ciecaquaglia

La popolarità forse gli ha dato alla testa e vuole ancora far parlare di sé. Ci riferiamo a Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa protagonista del docufilm Fuocoammare .Ora Bartolo torna a fare il piagnisteo e lancia accuse di boicottaggio contro gli operatori “umanitari”,  “Vogliono eliminare tutte le ong, per questo stanno cercando tutti i cavilli contro Medici senza Frontiere, per metterli in difficoltà”.   “Non si tratta di essere ‘buonisti’ – insiste. ma di rispettare i diritti umani e facendolo la nostra stessa dignità umana”. La vicenda giudiziaria di Msf “mi ricorda per certi versi il caso del sindaco Lucano a Riace. Se si trova una soluzione, si può anche forzare qualche regola. Ma proprio perché trovano soluzioni, si vogliono eliminare socialmente queste persone o queste organizzazioni – dichiara Bartolo – Chiedo ai nostri ministri, alle nostre istituzioni, che queste persone da salvare non siano considerati solo numeri da rimandare indietro”.

Ma perché proprio adesso tanta cagnara? Il fatto è che Bartalo ha da poco pubblicato nuovo libro, dal titolo Le stelle di Lampedusa. Come diceva Giulio Andrettotti, aa pensare male si fa peccato ma ci si azzecca quasi sempre …

Commenti

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  • Mauro 26 Novembre 2018

    Se vogliono aiutare gli altri popoli, meno fortunati del nostro andassero nei paesi dove vivono questi meno fortunati e li aiutassero li, come da decenni fanno molti altri.

  • ADRIANO AGOSTINI 24 Novembre 2018

    Gatta ci cova…

  • paolo 24 Novembre 2018

    Ho sentito la sua intervista in tv, dice che siamo tutti uguali, lo andasse a spiegare ai musulmani, quelli che cura con tanto amore

  • GIAN BARBANTI 23 Novembre 2018

    Questo medico pirla,si dimentica di chi gli paga lo stipendio ,gli Italiani o i baluba ?

  • Andrea 22 Novembre 2018

    ‘gli è da poco uscito un libro’.Concordo in pieno col signor giornalista ma mi piacerebbe sapere se per caso ha frequentato la scuola primaria ,considerato il suo italiano da asilo infantile.E pensare che una volta i giornalisti dovevano affrontare mille prove del fuoco prima di essere definiti tali.Basta un tesserino consunto e scolorito per essere ammessi ,il nostro caro vicepremier Di Maio ne è la prova evidente e vivente.