Manovra, Moscovici attacca l’Italia. Il governo risponde per le rime

5 Nov 2018 16:28 - di Redazione

Faccia a faccia a Bruxelles tra il ministro Giovanni Tria e il commissario Ue Pierre Moscovici. L’ultimo, probabilmente, prima del 13 novembre, data in cui il governo italiano dovrà ripresentare, modificato, il documento programmatico di bilancio respinto dalla Commissione europea. Ad offrire l’occasione del “bilaterale”, la riunione dell’Eurogruppo (il coordinamento dei ministri dell’Economia dell’eurozona). È difficile, tuttavia, che dall’incontro emergano segnali di disgelo. Le posizioni restano distanti, con l’Europa che chiede di rivedere il deficit al 2,4 per il 2019 e con il governo che risponde picche e rivendica la sua manovra economica «espansiva».

Conte: «Moscovici fa politica, sia più cauto»

È Moscovici il primo a rompere il fronte del silenzio dopo il vertice a due: «Il mio interlocutore – sottolinea – si chiama Giovanni Tria. È il ministro delle Finanze del suo Paese e sono persuaso che egli abbia compreso che bisogna che l’Italia resti all’interno delle regole e che agisca nel quadro delle regole». Uno strattonamento, più che un auspicio, che non è piaciuto al premier Giuseppe Conte, indispettito dai toni piuttosto sbrigativi usati dal commissario Ue: «La libertà delle idee è importante – ha chiarito il presidente del Consiglio – ma mi aspetto da un commissario europeo che sia molto cauto nel fare dichiarazioni che hanno una chiara connotazione politica. Voglio parlare nelle sedi appropriate e non voglio nemmeno pensare che la Commissione si lasci condizionare da argomenti di carattere politico».

Dombrovskis a Tria: «Italia frenata dallo spread»

Ma a dare manforte a Moscovici è il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis. «L’Italia – spiega – sta agendo apertamente non in linea con le regole. Ma non si tratta solo delle regole, ma anche degli sviluppi economici in Italia: vediamo che già adesso  – è la conclusione di Dombrovskis – l’Italia paga interessi molto più alti sul debito pubblico e la cosa si sta trasmettendo all’economia reale, ai prestiti alle imprese e ai consumatori e, in ultima analisi, potrebbe rallentare l’economia italiana ancora di più».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Forconi 6 Novembre 2018

    Non ci siamo ancora chiesti come hanno fatto questi soggetti ad arrivare a Bruxelles, tra questi non tralascio Tajani e imbriachella , Moscovici e compagnia. Ma che cosa gli abbiamo fatto a sta massa di cialtroni ? Gli abbiamo per caso menato quando sono venuti in Italia ? Gli abbiamo per caso fregato, si fa per dire, le mogli ? Qualche cosa gli abbiamo fatto. Forse sono incavolati con noi perche’ siamo estremamente corretti e per questo ci vanno in puzza. Ma se proprio gli diamo fastidio, dobbiamo lasciarli soli e che si trovino un altro Paese da sfottere, non vi pare??

  • marco bianchi 5 Novembre 2018

    È ovvio che dalla ue tedesco-francese non ci sia da aspettarsi altro. L’evidenza e il buon senso non stanno da quelle parti. La loro politica,eseguita da governi servi,a cominciare da quello Monti appoggiato anche da Fi,ha continuato l’impoverimento cominciato con l’euro;a tutto vantaggio di Germania e Francia. E il famoso spread è aumentato tutte le volte ch i signor nessuno della ue hanno cominciato a parlare.Mi auguro che la denuncia fatta in sede penale trovi il suo giudice,non a Berlino questa volta,ma a Roma. E, nonostante gli analisti esteri ripetano che la posizione ue è stupida,nessun dubbio che verrà mantenuta.

  • Andrea 5 Novembre 2018

    Moscovici risponde picche quando la francia faceva deficit al 7% solo qualche anno fà vero !?? idem la germania oltre il 4% …. ma se lo fanno loro va tutto bene, se lo facciamo noi allora no ?? Qui l’unica cosa da fare è un guerra ! ma non con lo spread ma con caccia e missili e polvere nera. Voglio proprio vedere se sono pronti a prendersi questa grana visto quello che ci hanno gia sfilato dalle tasche. Sono come i bulli della scuola che vivono di prepotenza bleffando continuamente, finchè qualcuno stanco di rimetterci la merenda và li con un bastone e quasi sempre fanno dietro front. Basta che qualcuno vada a vedere il loro blef. Poi una volta sovrani possiamo pensare a processare i “nostri” responsabili.

    • Giuseppe Tolu 5 Novembre 2018

      Condivido al 100 %