Il terrorista egiziano arrestato stava partendo per fare attentati all’estero (video)

21 Nov 2018 14:00 - di Paolo Lami

«Stava preparando il passaporto per partire e compiere attentati all’estero» il terrorista egiziano 22enne Issam Elsayed Elsayed Shalabi Abouelamayem, arrestato per associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia per delitti di terrorismo questa mattina a Milano nell’operazione “Lupi del deserto”.
E’ Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo a svelare cosa ha impresso un’accelerazione alle indagini e la necessità di procedere velocemente all’arresto del terrorista egiziano che investigatori ed inquirenti ritengono organico al sedicente Stato islamico.

Tutto è partito quasi un anno fa, alla fine del 2017, da una fonte di intelligence che segnalava, all’interno di un “gruppo WhatsApp” tra militanti islamisti un partecipante, Issam Elsayed Elsayed Shalabi Abouelamayem appunto, che utilizzava un’utenza telefonica italiana. Dopo alcune indagini il terrorista egiziano, un clandestino, è stato localizzato in provincia di Teramo e a Milano.

Intercettato, il terrorista egiziano si era lasciato andare ad una serie di considerazioni con due sue connazionali, un 21enne e un 23enne, anch’essi ora indagati e destinatari di un provvedimento di espulsione del ministro dell’Interno, e aveva spiegato loro di essere, di fatto, un «lupo solitario» disponibile, cioè, a «combattere» e a «fare la guerra», da solo ma, comunque, nella visione  eversiva e intrisa di dogmatismo e religione che caratterizza l’Isis.
Da questo punto di vista Issam Elsayed Elsayed Shalabi Abouelamayem spiegava ai suoi due connazionali, senza sapere di essere intercettato, di aver ricevuto un addestramento militare.

Gli investigatori sono riusciti a sequestrare al terrorista egiziano, anche attraverso l’utilizzo di “trojan” sul pc e sul cellulare, diversi file audio scaricati dal terrorista egiziano, gran parte dei quali prodotti dall’Isis, contenenti inni jihadisti e sermoni di Iman radicali che propugnano odio nei confronti del mondo occidentale e inneggiando al martirio nel nome di Allah.

«Ognuno di noi (dello Stato islamico, ndr) – spiegava il terrorista egiziano ventiduenne – si muove per conto proprio. Ognuno di noi ha capito il concetto di battaglia il significato del bene e del male, ognuno percorre la via più conveniente». E a chi gli chiedeva perché si stesse radicalizzando, rispondeva: «perché io voglio che la legge di Allah copra tutta la terra».

Issam Elsayed Elsayed Shalabi Abouelamayem
 che, sul suo profilo Google plus scrive: «La pace sia con te, sono un beduino, vivo a Milano, sono felice e Dio ti ricompensi tutto il meglio», era dipendente dell’azienda che aveva in appalto le pulizie del Mc Donald’s di Colonnella, in provincia di Teramo.

Il 22enne, irregolare sul territorio nazionale, dal 20 giugno scorso si era poi trasferito a Cuneo, mantenendo le stesse mansioni lavorative.
Successivamente, dal 1 agosto, Shalabi si era trasferito a Milano, dove aveva trovato lavoro in nero in un’azienda per la bitumazione stradale, cambiando, per ben quattro volte, il suo domicilio, come rilevato nel corso dei costanti servizi di osservazione svolti continuativamente nell’arco delle 24 ore da personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-Ucigos.

L’attività investigativa ha avuto inizio a dicembre 2017 e ha portato alla luce la presenza di un gruppo di tre cittadini egiziani, fortemente radicalizzati, con dichiarati sentimenti di odio nei confronti dell’occidente.
Shalabi, secondo gli investigatori, era la figura carismatica del gruppo ed è finito in manette con le accuse di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia per delitti di terrorismo.

Gli altri due del gruppo di egiziani radicalizzati sono, invece, stati denunciati per terrorismo internazionale e saranno espulsi: a Teramo è stato denunciato I.O.M.A., egiziano di 21 anni, al quale è stato anche notificato il decreto di espulsione del ministro dell’Interno, l’altro egiziano C.P. E. A. I. A. A., 23 anni, che risulta ufficialmente residente a Piacenza, è ricercato all’estero.

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