G20, al via tra crisi internazionali e proteste: gli scenari possibili

30 Nov 2018 9:55 - di Mia Fenice

L’escalation delle tensioni tra Ucraina e Russia, la disputa commerciale tra Stati Uniti, Cina e altri Paesi e lo scandalo per l’omicidio del giornalista dissidente saudita Jamal Khashoggi sono al centro del vertice del G20 che si apre a Buenos Aires. Si prevedono intanto dimostrazioni di massa, con decine di migliaia di persone che hanno annunciato proteste nella capitale argentina contro la globalizzazione e la crisi economica.

Trump ha annullato un incontro bilaterale in programma con Vladimir Putin, perché Mosca ha rifiutato di rilasciare i marinai ucraini di tre navi intercettate dalle forze armate russe domenica scorsa nel Stretto di Kerch. Il leader Usa si incontrerà con il suo omologo cinese, Xi Jinping, per discutere della disputa commerciale crescente tra le due maggiori potenze nel mercato mondiale.

G20, la posizione del Canada

Nel frattempo Ottawa ha confermato che il nuovo accordo commerciale tra Canada, Stati Uniti e Messico sarà firmato a Buenos Aires. Tuttavia, l’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada (USMCA) dovrà ancora essere ratificato dall’organo legislativo di ciascun Paese.

Arabia

Anche il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, è presente al summit, anche se resta da vedere quanto calorosamente sarà accolto dagli altri leader dopo l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi al consolato saudita a Istanbul il mese scorso. Il principe ha intanto incontrato a Buenos Aires il premier indiano Narendra Modi al quale ha confermato la determinazione del regno a incrementare gli investimenti in India nei settori dell’energia, della tecnologia e dell’agricoltura.

India

Il principe ereditario ha annunciato un investimento iniziale nel Fondo nazionale indiano per gli investimenti e le infrastrutture. Al centro del colloquio, secondo l’agenzia di stampa ufficiale saudita Spa, anche le strategie per aumentare le importazioni di prodotti agricoli dall’India. Il gigante asiatico è il terzo Paese al mondo per importazioni di greggio. Nel settore dell’energia, il principe ereditario e Modi hanno parlato della “disponibilità” della monarchia del Golfo ad assicurare all’India forniture di greggio e prodotti petroliferi e degli investimenti nell’energia solare attraverso il Soft Bank Vision Fund.

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