Casalino, il professore di giornalismo: recitò una parte che gli chiesi io

8 Nov 2018 19:28 - di Paolo Lami
Rocco Casalino

Stava recitando una parte volutamente provocatoria ed esasperata su richiesta del professore che lo aveva invitato al “Centro Teatro Attivo di Milano“, Rocco Casalino, l’attuale portavoce del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, quando disse, dieci anni fa, ripreso da una videocamera, che «vecchi e down gli facevano schifo».
Lo rivela, con un post sulla sua pagina Facebook, quello che era il professore che invitò Casalino a recitare quella parte paradossale, il giornalista Enrico Fedocci, prendendo così le difese di Rocco Casalino: «ho appreso oggi, nel primo pomeriggio, che una porzione di un video da me pubblicato, relativo all’incontro tra Rocco Casalino e i miei studenti del corso di giornalismo, è stata, in maniera molto scorretta, pubblicata su Youtube da ArcadeTv7.».

«Il tutto – sostiene Fedocci ricostruendo la vicenda – è stato fatto decontestualizzando, modificando le immagini allargandole, facendo capire poco a chi vedeva. Cercando, probabilmente, uno scoop a tutti i costi. Il video integrale durava oltre 1 ora e mezza. Quello ripreso da Arcade una manciata di secondi».

Le immagini che hanno fatto finire nuovamente nella bufera Rocco Casalino per alcune sue frasi su down e anziani, risalgono al 2004, quando Casalino fu invitato come ospite a un corso di giornalismo.
Quella «performance», rimarca Fedocci, sarebbe stata una simulazione. Che racconta così: «andai all’ingresso per accompagnarlo in aula – racconta il giornalista – e prima di entrare mi raccomandai: “Rocco, è una simulazione di intervista, quindi nulla verrà pubblicato, ma fammi la gentilezza di sollecitarmi i ragazzi, affinché abbiano una notizia. Provocali». La sua risposta fu: “Devo recitare un personaggio?”. “Bravo” replicai io».

Su Casalino, dopo la diffusione del video, sono piovute accuse e polemiche. In molti hanno chiesto la sua testa a Giuseppe Conte, ad iniziare da Renzi.
Rocco Casalino, dal canto suo, in mattinata aveva già tentato di spiegare come stavano le cose: «oggi la stampa italiana pubblica vere e proprie bufale sul mio conto, con il solo obiettivo di colpirmi, infangarmi e mettere in dubbio la mia professionalità. Questa volta è stato pubblicato un video che risale ad oltre 10 anni fa, quando frequentavo il “Centro Teatro Attivo” di Milano, come si vede benissimo dalla lavagna alle mie spalle. In quel corso si sviluppava lo studio dei personaggi, li si interpretava, forzandone i caratteri in maniera anche paradossale e provocatoria. Le mie parole – accusa il portavoce di Palazzo Chigi – sono inserite in quel contesto e non rappresentano assolutamente il mio pensiero, né oggi né allora. Non capirlo è un atto di assoluta malafede».

«Gli articoli pubblicati dal Giornale, dal Messaggero, dal Corriere della Sera sono vere e proprie bufale. Non hanno verificato nulla e – insiste Casalino – hanno raccontato ai loro lettori assolute falsità lesive della mia persona. Già qualche anno fa è uscito fuori un altro spezzone di video in cui dicevo cose volutamente paradossali e già in quell’occasione avevo chiarito e spiegato. Nessun giornale si è preso la briga di riportare le mie spiegazioni di allora e di verificare il contesto di quel video. Continuerò a lavorare con serenità e procederò a querelare chi ha diffuso menzogne sul mio conto. Spero che chi continua a insultarmi chieda scusa».

Commenti

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  • Giorgio 9 Novembre 2018

    Si e dal cielo piovono soldi!! Banale scusa di Casalino che evidentemente è un superprotetto….tanto da ricorrere a giustificazioni Improbabili di soggetti terzi.

  • Laura Prosperini 9 Novembre 2018

    furtunatamente si è fatto chiarezza, sarebbe stato davvero “troppo” per qualsiasi esponente politicoqualcuno non ha ancora capito che i media (tutti nessuno escluso, nessuno) provano in ogni modo a “costruire” teorie e progetti che sono solo funzionali ai loro “padroni” privati/banche
    Si deve mettere mano, pesantemente, a questa situazione creando, di nuovo, media pubblici, dove i dipendenti degli stessi non siano ricattabili o più difficilmente ricattabili
    ed anche se questi media pubblici dovessero risentire, in qualche modo, del Governo del momento, questo è un prezzo decisamente inferiore di quello che siamo costretti a subire oggi da parte delle banche (che detengono, tutti ma proprio tutti i media)

    • marco bianchi 9 Novembre 2018

      D’accordo con lei.Ma dove trova veri giornalisti? E poi nessuno la costringe a comprare un giornale. Per fortuna sempre meno letti. Ci mancherebbe solo che ad una mastodontica Rai si aggiungessero giornali pubblici. In quanto alle banche mi risulta che il Cds,il gruppo L’Espresso con La Stampa annessa,Il Sole 24 ore,Il Giornale ecc. siano di proprietà di gruppi economici non di banche.E forse è anche peggio.

  • Pino1° 9 Novembre 2018

    Tradotto dal veneto all’italiano: ”è peggio il rammendo dello strappo”

    • marco bianchi 9 Novembre 2018

      Se i fatti non contano si.Mi tocca anche difendere un 5stelle!Ma vogliamo avere un pò di onestà intellettuale?

  • marco bianchi 9 Novembre 2018

    Ma guarda.Al solito prima il processo e la rapidissima condanna e poi le prove.Inesistenti,anzi a discolpa.Ma Meloni non poteva lasciar perdere l’occasione per aggiungersi al coro.Una scusa? Non credo che la porgerà.Mi sembra una che ha sempre ragione.

  • Angela 9 Novembre 2018

    Casalino è continuamente fonte di imbarazzo per i 5*,ma sembra che sia intoccabile e che nessuno possa estrometterlo dal ruolo che ricopre… chissà perché?