Baobab protesta: ancora persone in strada. Ma perché non le rimpatriano?

15 Nov 2018 13:57 - di Guglielmo Gatti

Il centro sociale Baobab sul piede di guerra dopo lo sgombero causato dal degrado: “Lo sgombero non risolve i problemi e le ruspe non cancellano le persone. Questa notte 57 persone hanno trascorso la notte in strada, a piazzale Spadolini, a seguito dello sgombero e come ogni volta è ripartita la gara di solidarietà dei cittadini che hanno portato bevande calde e coperte”. A dirlo Andrea Costa di Baobab Experience nella conferenza stampa convocata dopo lo sgombero del presidio di martedì scorso. “Si tratta di persone rimaste fuori dall’accoglienza – ha spiegato Giovanna Cavallo del team legale -. Nonostante lo sforzo della sala operativa sociale il comune non ha mantenuto le promesse. Sgomberare il Baobab è nascondere la polvere sotto il tappeto”. “Noi abbiamo subito 22 sgomberi e non tutti mentre erano al governo Salvini o Raggi – ha ricordato Costa – diciamo che c’è stata una certa continuità…”. Come si vede questyi centri sociali più che assistenza fanno politica. Ora che il gtrande affare dell’accoglienza inizia a sfumare, i toni si fanno più accesi. Effettivamente si deve fare qualcosa per i clandestini e comunque gli immigrati rimasti “per strada”: espellerli dal nostro Paese a meno che non trovino un lavoro. E il centro sociale ha portato anche gli “ospiti” alla confetrenzxa stampa per impietosire i lettori tramite i giornalisti: “Ho trascorso la notte in strada e dormire cosí è dura. Siamo senza tende e con il freddo la notte è interminabile”. Questo il racconto di tale Sidibe, uno degli immigrati, non sappiamo se clandestino o meno, che era ospite del cosiddetto presidio umanitario di Baobab Experience a Roma sgomberato martedì scorso. “Dal Comune hanno detto che non c’era posto – ha raccontato il giovane del Mali presente alla conferenza stampa convocata dagli attivisti di Baobab Experience – ho i documenti in regola. Spero che presto trovino una soluzione anche per me”. Altre iniziative sono annunciate dal centro sociale: “Baobab Experience non chiude, non sarà il ventiduesimo sgombero a fermarci. Il 23 novembre, quando il decreto sicurezza approderà alla Camera, saremo a Montecitorio alle 15 per una manifestazione”. Ad annunciarlo è sempre Andrea Costa di Baobab Experience, nel corso della conferenza stampa. “Temiamo che ci siano forze politiche, ministri, che dell’irregolarità dei migranti facciano benzina elettorale da gettare sul fuoco delle paura della gente non avendo altro da dire alla gente”, ha detto. Ma quello che questi centri sociali di estrema sinistra, innamorati dei clandestini e odiatori degli italiani, non riescono proprio a capire, è che non sono i politici a essere contro le iniziative dei centri sociali, ma il popolo italiano, che l’ha dimostrato col voto e che lo dimostrerà con ancora maggiore forza a maggio. Ricordiamo le dichiarazioni del ministro dell’Interno in merito: “Era illegale? Sì. Stanno identificando decine e decine di persone distinguendo tra chi ha diritto di restare e chi non ha diritto di rimanere? Sì. I cittadini della Tiburtina si lamentavano? Sì. Abbiamo fatto ciò che si doveva fare”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ma l’ultima parola spetta ai residenti: ”Quali residenti che da anni subiscono, accogliamo con enorme favore lo sgombero di Baobab da parte della Questura”. Lo dichiara il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina aggiungendo che “non è il primo sgombero che viene fatto e confidiamo che questa sia la volta buona per fermare definitivamente questa associazione criminale che devasta con le proprie occupazioni interi quartieri”. “Li abbiamo subiti in Via Cupa dove a causa loro chiusero il 90% delle attività commerciali e il valore delle case si ridusse del 70% e li abbiamo continuati a subire alla Stazione Tiburtina dove la tendopoli abusiva era diventata la meta e il rifugio di criminali di ogni tipo in fuga da controlli. – continua il Comitato – Confidiamo che la questura non si fermi allo sgombero ma che blocchi una volta per tutte i vertici dell’organizzazione diventati oggi star televisive e che revochi anche tutti gli incarichi che Baobab ha proprio negli uffici immigrazione del ministero degli Interni”. “Il nostro timore da residenti è che anche questa volta l’unico effetto dello sgombero sia lo spostamento dell’accampamento ad altro angolo della Stazione. La cosa non ci stupirebbe più di tanto vista la capacità di adattamento di Baobab e le ingenti risorse economiche che pubbliche amministrazioni quali la Regione Lazio mette a disposizione per le loro attività”, conclude il Comitato. Più chiaro di così…

Commenti

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  • franco prestifilippo 16 Novembre 2018

    Mi risulta dai media che nessuno tra i “politici”, abbia preso a cuore il problema delle Famiglie Italiane costrette a vivere, con figli anche piccoli, per strada o in macchina, e men che meno queste pseudo Associazioni di volontariato, ingrassate da contributi statali ed aiuti provenienti anche da fuori Italia. Quanti sono quelle che scappano dalla guerra?

  • Angela 16 Novembre 2018

    Ma che aspettano a rimpatriati?

  • Caesar 15 Novembre 2018

    Questi Baobabbei vanno spediti tutti in africa.

  • gianni 15 Novembre 2018

    Rimpatrio

  • Laura Prosperini 15 Novembre 2018

    nessun provvedimento sarà attuabile e risolutivo se non arricchito dai rimpatrii.
    Li attendiamo.