Alberi di Roma da problema a risorsa, la soluzione possibile che aiuta l’ambiente

9 Nov 2018 17:09 - di Gianni Papello

Riceviamo da Giovan Battista Papello e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

Lettera aperta alla Sindaca Virginia Raggi e all’assessore Piluccai Montanari Gent.ma Sindaca, Gent.ma Assessora,Possibile che da mesi e mesi non passi settimana senza che si debba fare i conti con qualcuno dei continui crolli totali o parziali di alberi, con disagi , danni e spesso feriti? Solo nell’ultimo WE di particolare maltempo ne abbiamo contati oltre 250.

Possibile che in una città come Roma tutto ciò avvenga nella totale inerzia amministrativa e che i cittadini debbano assistere impotenti e sgomenti all’ennesima drammatica carenza di servizi nella Capitale? Possibile che nemmeno il Campidoglio con la sua potente macchina amministrativa e organizzativa non abbia più il coraggio di assumere iniziative organiche e radicali e nemmeno di rilasciare promesse in merito?

Ma davvero non esistono soluzioni ? Davvero dobbiamo rassegnarci all’ennesimo degrado della città eterna?  Da romano di adozione vorrei dare un contributo alla soluzione del problema degli alberi di Roma alla luce dei miei lunghi trascorsi di dirigente e amministratore. La principale causa di questo problema è la potatura che non viene eseguita da anni; e in effetti col servizio giardini e il bilancio comunale ridotti ai minimi termini nessuno in Campidoglio se la sente di ipotizzare un programma di intervento.

Quindi? Quindi il vero problema è che la vicenda non viene inquadrata in tutti i suoi aspetti e possibilità operative alla luce delle attuali e nuove prospettive offerte dalla tecnologia e dalla legislazione in materia energetica e ambientale. E possiamo affermare senza dubbio che una soluzione radicale esiste ed è anche semplice. Se solo si utilizzasse un po’ di capacità amministrativa e si iniziasse a pensare al verde come a una risorsa e non come un onere.

Mi spiego meglio. Esistono impianti di produzione energia, o biogas o biometano che funzionano utilizzando come materia prima le cosiddette biomasse. Le biomasse altro non sono che materie organiche con elevato potere calorifico o con elevata capacità di decomposizione organica, tra le quali spiccano i cosiddetti sfalci, cioè il materiale di risulta delle potature.

Questi impianti, diffusi in tutta Italia, pagano per comprare le materie prime, materie prime che vengono bruciate per la produzione di energia o utilizzate per la produzione di biometano. Le attività in questione di recupero degli scarti organici finalizzate alla produzione energetica sono anche fortemente incentivate a livello economico in quanto assimilate alle fonti di energia rinnovabile.

Ecco allora l’uovo di Colombo: Le potature sono operazioni che, grazie al valore dei materiali residui, comportano non un costo ma una creazione di ricchezza. Affidare a ditte specializzate la potatura con facoltà di rivendita dello sfalcio, oppure far eseguire tutto all’AMA, che potrebbe dotarsi di un suo impianto dedicato eprodurre energia e biometano a favore del Comune stesso.  Ecco che gli alberi da potare diventerebbero una risorsa per il comune e per l’ambiente.E per dare qualche numero nel comune di Roma esistono ben 320.000 alberi!! Una miniera pressoché inesauribile.

E allora Signor Sindaco, signori amministratori e dirigenti comunali, un poco di coraggio! In pochi mesi, (diciamo uno per preparare gli atti, due per le gare e un altro per i contratti) si può avviare una massiccia potatura a costo zero o quasi e affrontare il prossimo autunno con tutti gli alberi potati, dove necessario. Un percorso virtuoso che porterebbe finalmente Roma agli onori delle cronache non per il degrado ma per la buona amministrazione e la sensibilità ambientale.

Forse non tutti sanno che gli autobus di Londra da due anni a questa parte viaggiano alimentati a metano prodotto dall’azienda dei rifiuti comunale attraverso la lavorazione degli stessi rifiuti. Non stiamo parlando di fantascienza ma solo di intelligente applicazione delle tecnologie esistenti sul mercato.

Il Comune e l’Ama hanno tutti i mezzi e le capacità amministrative necessarie, purtuttavia se servissero supporti o indicazioni siamo pronti e disponibili e a titolo totalmente gratuito, ma è indispensabile che finalmente l’amministrazione abbia la forza, la capacità e il coraggio di guardare avanti nei fatti e non solo nelle parole o nei proclami. I romani meritano, una volta per tutte, che chi li amministra abbia il coraggio, l’intelligenza e la capacità di guardare avanti verso lo sviluppo della città e non sia rassegnato a un degrado inaccettabile.

Commenti

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  • Luciano Vignati 9 Novembre 2018

    La soluzione mi sembra ottima, peccato che il grande carrozzone del pubblico impiego è sempre contrario alle soluzioni intelligenti e che ci sarà sempre un dipendente o un funzionario del comune che denuncerà il sindaco o l’assessore perché non saranno d’accordo o perché hanno già un loro amico a cui far vincere la gara e ci sarà sempre un magistrato della sinistra deviata che li aiuterà