A Corleone vince il centrodestra. Battuto il candidato “ripudiato” dal M5S

26 Nov 2018 10:23 - di Mia Fenice

Nicolò Nicolosi, a capo della lista di centrodestra Nuova luce, è il nuovo sindaco di Corleone. Ha ottenuto 3.587 preferenze, lasciando il suo avversario, Maurizio Pascucci, scelto dal M5s e “ripudiato” da Luigi Di Maio dopo una foto postata su Facebook che lo ritraeva con un nipote acquisito di Bernardo Provenzano, a 1.830 voti. Al terzo posto Salvatore Saporito, in campo con una lista civica espressione del centrosinistra, che ha ottenuto 1.006 preferenze. Ieri nel Comune sciolto per mafia e chiamato al voto dopo due anni di commissariamento si è recato alle urne il 61,13 per cento degli elettori (6.611 su 10.814).

Corleone, chi è Nicolò Nicolosi

Settantasei anni, laureato in lettere, Nicolosi ha un lungo passato da parlamentare regionale, anche con incarichi di giunta; nel 2001 è stato eletto alla Camera con il centrodestra, e tra il 2002 e il 2007 è stato sindaco del paese, eletto al primo turno con oltre il 64% dei consensi. Corleone è tornata al voto dopo sei anni e mezzo.

Il caso Pascucci

I riflettori durante la campagna elettorale si sono accesi su Corleone quando Pascucci, il candidato dei 5 Stelle, ha aperto a un dialogo con i parenti dei mafiosi e ha postato una foto col marito della nipote del boss Bernardo Provenzano. In seguito a quest’iniziativa, il vicepremier Luigi Di Maio ha annullato il comizio previsto venerdì sera a Corleone, ha chiesto ai probiviri del movimento l’immediata espulsione di Pascucci e ha annunciato il ritiro del simbolo di M5S a chiunque venisse eletto. Pascucci travolto dalle polemiche è andato avanti lo stesso. Ma è stato bocciato dai cittadini.

Comunali a Palazzo Adriano

Contemporaneamente si sono svolte le elezioni a Palazzo Adriano, il Comune sciolto per mafia nel quale si è votato ieri, come a Corleone, dopo due anni di commissariamento. Il nuovo sindaco è Nicolò Granà, alla guida  della lista SìAmo Palazzo Adriano, ha ottenuto 867 voti su 1351, contro i 481 di Giuseppe Alessi, che guidava la lista Noi ci mettiamo la faccia.

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