4 novembre 1918, Skoll: “Canto i nostri Padri per i nostri figli (video)

4 Nov 2018 11:07 - di Antonio Pannullo

Federico Goglio, in arte Skoll, è l’unico cantautore italiano che ha dedicato ben due concept album alla storia gloriosa della Prima Guerra Mondiale. Il primo uscì nel 2015, in occasione del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia, e si intitola Marmofuoco, e il secondo è uscito da poche settimane e racconta tutta la vicenda di Gabriele D’Annunzio, dal 1918 in poi. “Sì – ci dice Skoll – D’Annunzio ha incarnato per gli italiani l’intervento, l’impresa di Fiume e poi la vittoria, vittoria a cui questo disco è dedicato”. Nell’album D’Annunzio tra l’altro è contenuto il brano 1918: “Proprio in questi giorni – svela al Secolo d’Italia il cantautore rock-identitario – sto girando un video basato proprio sulla canzone 1918, dedicato soprattutto ai giovani, e sottlineando la continuità intergenerazionale tra i ragazzi di ieri e i ragazzi di oggi, attraverso immagini vecchie e nuove, inedite, evidenziando il filo rosso che collega i ventenni di ieri e di oggi. Cercherò di fare in modo che il nuovo video esca entra la fine di quest’anno”.

Skoll ha dedicato almeno 25 canzoni al 15-18

Skoll, che ha iniziato la sua attività musicale e di cantautore nel Duemila, ha al suo attivo ben 12 album, e almeno 25 anzoni specificamente dedicate alla Grande Guerra e all’eroismo dei nostri fanti. “Quel periodo mi appassione perché davvero è allora che diventammo una nazione, che conquistammo veramente la nostra unità. E’ l’Italia che mi piace di più, in quel conflitto sanguinoso c’è tutta l’italianità, c’è una nazione che nasce, c’è un luogo chiamato Patria“. Ma Skoll ci tiene a precisare: “Al di là della stucchevole retorica pacifista che per decenni ha insultato la nostra memoria e quella dei nostri Caduti, la Grande Guerra fu esattamente il contrario: “Fu l’entusiamo e la tenacia di un popolo che voleva finalmente diventare tale, dopo tante dominazioni straniere, voleva appropriarsi della sua identità, reagendo con fierezza e determinazione a Caporetto, perché in quel momento decisivo tutti capirono che o si combatteva o si moriva, come nazione e come popolo, per sempre. E lo straniero non passò”. Ascoltando questi album, effettivamente, non solo si sente forte e chiaro l’amore di Federico per la nostra patria, ma si evidenzia tutto quello che siamo oggi, raggiunto attraverso il sacrificio dei nostri Padri che oggi, come canta Skoll in una sua canzone, ci guardamo, orgogliosi di noi. In questi mesi Skoll sta girando tutta l’Italia, da Nord a Sud, per presentare il suo D’Annunzio, che contiene nove significative canzoni: D’Annunzio, Il dio di ferro, Una mattina di sole, L’ala d’Italia (edizione del centenario), 1918, Illudimi, Fiume o morte, La bugia di Smikra, Il Natale di sangue. Le canzoni di Skoll, queste come le precedenti, sono opere in cui si trovano insieme l’amore, la guerra, l’anima ma soprattutto la poesia, commovente ed altissima.

 

 

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