Via il maiale, entri il cous cous: menù islamico in una scuola lombarda. De Corato: inaccettabile

14 Ott 2018 11:23 - di Ginevra Sorrentino

Alla fine ci si è arrivati: la carne di maiale bandita dalla mensa scolastica e prontamente sostituita dal cous-cous: e l’alimentazione dei più piccoli si adegua al politically correct e a un modello socio-gastronomico che ricalca pedissequamente le orme di una cultura dell’accoglienza coatta (anche a tavola), che rinnega le proprie tradizioni e abitudini in favore di un’attenzione al limite del remissivo per le abitudini e le tradizioni dell’ospite. Succede a Peschiera Borromeo, ma diversi altri casi si sono registrati negli ultimi tempi anche altrove, anche se non sempre saliti agli onori della cronaca. E allora: «Prosciutto eliminato dai pasti delle scuole?» L’assessore Rolfi non ha dubbi e bolla l’iniziativa come «Una follia ideologica». Basterà a fermare il trend?

Cous cous al posto del maiale, bandito dalla mensa scolastica

Dunque, come riporta il sito de il Giornale tra i primi a far scattare la denuncia, «entrato in vigore l’8 ottobre nei plessi Montalcini e De Andrè, il menu scolastico prevedrebbe l’eliminazione del prosciutto e della carne di maiale e l’introduzione del cous-cous, tipico alimento mediterraneo-nordafricano. La scelta ha generato le lamentele di qualche genitore e sul caso sono intervenuti due assessori regionali. Il titolare delle deleghe ad Alimentazione e Sistemi verdi della Lombardia, Fabio Rolfi, è stato molto duro: «È semplicemente una follia – ha detto l’assessore leghista – hanno fatto bene i genitori a lamentarsi ed è mia intenzione intervenire». Serve capire, infatti, prima di ogni recriminazione o dispositivo correttivo, se si tratta di una forma di ossequiosa concessione alla comunità islamica a scapito dei dettami alimentari in vigore nelle nostre scuola sulla base di criteri culturali e alimentari ben precisi e se il caso di Peschiera Borromeo sia un caso isolato o l’ennesima rivisitazione sul tema dell’accoglienza politicalli correct per i nostri ospiti ma assai poco riguardosa per chi è invitato a offrirla. Per questo, ha proseguito l’esponente regionale del Carroccio, «Lunedì (domani, ndr) sentirò il direttore della Agenzia di Tutela della Salute per capire cosa è successo». «Se si tratta davvero di un favore alla comunità islamica – ha anticipato Rolfi – la Regione Lombardia scenderà in campo».

Rolfi (Lega), un attacco alla nostra tradizione alimentare

E il punto nodale della questione resta sempre il medesimo che viene al pettine in questi casi: dove finisce il dovere d’ospitalità e comincia il diritto al rispetto dei valori di chi accoglie? E, soprattutto, quanto questi singoli casi rappresentano spot isolati e quanto, invece, minano nelle fondamenta principi e modelli di riferimento culturali di casa nostra? Non a caso, allora, al riaffiorare di interrogativi di questo genere, lo stesso Rolfi ha ricordato come «attacchi» di questo tipo non siano «tollerabili» e che «la carne di maiale deve stare nelle mense scolastiche perché fa bene ed è parte della corretta dieta alimentare dei nostri ragazzi. Rappresenta inoltre un mercato che genera un indotto straordinario nella nostra regione. Se per motivi religiosi qualcuno non vuole mangiare il prosciutto può tranquillamente scegliere altro. Certamente in Lombardia non devono però essere i bambini lombardi ad adeguarsi alle esigenze altrui».

De Corato (FdI), la nostra cultura sacrificata sull’altare dell’accoglienza

E sul caso, come riferisce sempre il quotidiano milanese diretto da Sallusti è tempestivamente intervenuto anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato (Fdi) il quale, nel sottolineare la gravità di una pressione psicologica e pragmatica creata e alimentata da accoglienza inducano sempre più spesso a cedere alle imposizioni di una cultura della non integrazione portata avanti da chi – ribadisce De Corato – toglie e rimpiazza «la carne di suino nelle mense ai nostri figli, mentre in cambio loro umiliano e trattano come se fossero oggetti di loro proprietà le donne. Come successo all’infermiera di Saronno che mentre stava visitando la madre di un musulmano, questo le ha rivolto una frase con la quale le diceva di tenere basso lo sguardo quando parlava con lui perché era una donna. O come successo alla vigilessa che a Lentate sul Seveso ha fermato un pachistano, mentre si recava alla festa islamica del sacrificio, che le ha detto sei una donna e non puoi darmi ordini. Nonostante ciò vengono trattati con i guanti bianchi». Così oggi, oltre alle vittime dell’oscurantismo religioso che condiziona e giustifica “pericolosamente” comportamenti quotidiani lontani da noi, sull’altare dell’ospitalità coatta e del melting pot eletto a sistema, viene sacrificata anche la cultura alimentare nazionale e l’eccellenza locale tipica, baluardi che non andrebbero mai messi in discussione ma, al contrario, valorizzati in nome di una unicità imprescindibile almeno all’interno dei nostri confini..

 

Commenti

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  • lamberto lari 15 Ottobre 2018

    Sono italiano e desidero che siano mantenute le nostre tradizioni anche a tavola……se dovessimo modificare le nostre tradizioni e abitudini e cultura nel rispetto degli altri dovremmo cambiare proprio tutto….. fortunatamente non siamo tutti uguali! Non si dice che la diversità è un patrimonio e allora salvaguardiamolo il patrimonio degli italiani…..se altri non lo condividono e vorrebbero distruggerlo come di fatto fa l’ISIS (e non solo) è meglio che in Italia non vengano. Non mi sento di accogliere gente che arriva qui, non per integrarsi ma, sotto la bandiera accusatoria di razzismo, unicamente per affermare la loro cultura, le loro abitudini e costumi, la loro fede religiosa tutte cose diverse da quelle che mi e ci appartengono, per la salvaguardia di tutto questo sono disposto anche ad imbracciare le armi, per difendere qualsiasi forma di libertà e di diritto che appartengono esclusivamente al mio popolo.La mia e la nostra libertà inizia là dove finisce quella degli altri….soprattutto nel mio e nostro paese. No ad invasioni barbariche, no alla distruzione della fede, no alla distruzione culturale, no alla sostituzione etnica e nemmeno alla sostituzione culinaria né nei supermercati e negozi al dettaglio con autorizzazioni al commercio di alimenti di impossibile garanzie igienico sanitarie né tantomeno nelle mense, siamo già invasi da migliaia di locali dove si mangia etnico, almeno nelle scuole e nelle fabbriche mangiamo italiano…..il miglior cibo al mondo e non perché lo dico io!
    Il segno è tratto è ora di dire basta con chiarezza, fermezza, determinazione e se necessario con la dovuta durezza ad atti di forza contro qualsiasi cosa riguardi il popolo italiano che è veramente esasperato, almeno io lo sono, da tutte queste quotidiane minchionate che spostano l’attenzione da quelli che sono i veri, seri, reali problemi dei nostri cittadini.

    P.S. dimenticavo oltretutto la carne di maiale è quella più facilmente digeribile perché più simile a quella umana.

  • lucio 14 Ottobre 2018

    e poi non chiedetevi perchè la destra avanza

  • Angela 14 Ottobre 2018

    Siamo alla follia pura…qualcuno intervenga…e pure di corsaaaaaaa!

  • ANARCA 14 Ottobre 2018

    Mia Nonna buonanima il cous cous lo preparava per le galline. A me preparava Braciole di maiale.

  • Eolo 14 Ottobre 2018

    “Quindi molto meglio un sano cous cous…” etc. etc. Bene. Grazie, sig.Andrea. Non sapevo che l’eliminazione del maiale fosse solo per darci una alimentazione più sana, e non per una imposizione di ben altra natura. Cosicchè non devo impensierirmi neanche per altre cose care agli islamici, come l’eliminazione del crocifisso! Grazie, sig.Andrea.

  • Eolo 14 Ottobre 2018

    In primis, chiarire CHI e PERCHÉ si è permesso di fare una cosa del genere, intervenendo sugli indirizzi alimentari tipici e consolidati nella nostra tradizione alimentare. E poi cacciarlo via a pedate, interdicendolo dai pubblici uffici.

  • Andrea 14 Ottobre 2018

    Inaccettabile è semmai il fatto che gli invalidi civili veri siano stati abbandonati dal Governo e che continuino a sopravvivere con 270 euro al mese.Inaccettabile è semmai il fatto che il suo partito si faccia finanziare da produttori di cannabis legale ( 200 000 euro secondo Libero e Espresso).Fino a ieri tutte le droghe erano droghe ugualmente pericolose il che è vero e inconfutabile ma evidentemente i soldini fanno gola e comodo a tutti anche ai neofascisti magari per organizzare una conferenza sulla pericolosità delle droghe leggere e contro i negozietti venuti sù come funghi in tutta Italia.Per quanto riguarda il maiale è risaputo che non faccia poi così tanto bene ,quindi molto meglio un sano cous cous con pallottoline di pura semola con ragù di carne,umidi di pesce molto più salutare del maiale o stufati di verdura e magari cous cous alla siciliana con aggiunta di brodetto ristretto di pesce.Il 30 % dei nostri piccoli è obeso e un altro 30% in sovrappeso quindi cari assessori non fomentate l’ennesima crociata che fa sbellicare polli e anitre e pensate seriamente di promuovere una sana alimentazione nelle scuole e in famiglia.Una domanda se posso,ma vi pagano per tutte le volte che venite fuori con queste perle di saggezza infinità?

  • Giuseppe Tolu 14 Ottobre 2018

    Ma che caspita hanno questi scellerati contro l’Italia e il resto degli italiani. Questa è gentaglia da ricovero. Maiale per tutti, mussulmani e non, anche a colazione