Vergogna Macron, la Francia al confine respinge perfino i minori

23 Ott 2018 13:22 - di Federica Argento

La Francia ha cercato di restituire all’Italia anche dei minori: è successo il 18 ottobre, dopo le 22,30, ma le autorità italiane avevano bloccato la procedura. È uno degli elementi emersi nel corso della visita di lunedì degli esperti inviati dal Viminale a Claviere, dopo alcuni episodi di sconfinamento. Il ministro Matteo Salvini, a quanto si apprende da fonti del Viminale, ha confermato la presenza fissa di una pattuglia al confine, e ha ribadito l’invito a Roma per il suo omologo francese chiedendo ai tecnici di andare fino in fondo. Il sospetto del governo italiano è che le autorità francesi abbiano riportato dei cittadini stranieri in Italia in modo sbrigativo  per eludere le procedure previste dal trattato di Dublino. Non male per il buonista Macron che ci dà lezioni dall’alto di un governo che definisce “vomitevoli” le nostre politiche dell’accoglienza. Amnesty International, dopo le polemiche sullo sconfinamento a Claviere, aveva già denunciato in un report i metodi “illegali” utilizzati dalla gendarmieria al confine col Belpaese. Ma stavolta i fatti sono ventiti alla luce durante l’ispezione degli esperti inviati dal Viminale alla frontiera. Che dire dei macroniani d’Italia, del Pd, dei buonisti, della Boldrini, di Saviano? Nessuno che deplori il presidente francese?

La Francia ha aggirato le regole

Secondo il regolamento di Dublino, lo straniero che, sbarcato in Italia, tenta di arrivare a Parigi può essere rimandato nel Belpaese. C’è un particolare non proprio secondario, che per farlo l’Eliseo dovrebbe seguire una lunga procedura che va dalle indagini sull’approdo in Europa del migrante fino al via libera da parte delle autorità italiane. Per fare presto il magnanimo Macron idolo del Pd, aggira le regole e da tempo il suo governo attua dei respingimenti al confine basandosi sulla sospensione degli accordi di Schengen (a seguito degli attacchi terroristici del 2015) e sull’accordo di Chambery del 1997 (firmato da Prodi), come apprendiamo dal Giornale. Questo patto bilaterale permette a Francia e Italia di restituire vicendevolmente i  clandestini  intercettati all’atto di oltrepassare la frontiera”. Ma entrambi i Paesi possono farlo solo informando la controparte e non usando scorciatoi, sfornando migranti nei boschi. Il trattato di Chambery prevede infatti che gli Stati consegnino «le persone in situazione irregolare, nel rispetto degli accordi vigenti» solo nei “Centri di cooperazione”. Dunque a Ventimiglia e Mentone, non altrove. Lo sconfinamento di Calviere dimostra che la Francia non è stata ai patti. Anche sulla pelle di minori e adolescenti.

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