Tagli all’editoria, la Lega stoppa Crimi (M5S): «I giornali non si toccano»

28 Ott 2018 20:06 - di Francesca De Ambra

Rischia di diventare un nuovo fronte polemico tra Lega e Cinquestelle la decisione, annunciata con grande spreco di grafici e di slide dal sottosegretario grillino Vito Crimi, di operare tagli all’editoria. Crimi è il delegato ai rapporti con il mondo dell’informazione. Ma sembra interpretare il proprio ruolo più come “mani di forbice” che come esponente di governo capace di trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di razionalizzare le risorse e la necessità di non dare un colpo mortale a tante testate che rapprendano altrettanti presidi di pluralismo e di democrazia. A sbarrargli la strada, però, Crimi rischia proprio di trovare l’alleato leghista. Secondo quanto riportato da Repubblica, gli uomini vicini a Matteo Salvini, che in un’altra vita dirigeva, da giornalista, Radio Padania, non sono affatto intenzionati a tagliare a cuor leggere i fondi destinati a blog e giornali.

Rapporti tesi tra Lega e 5Stelle sull’editoria

«L’editoria è una grande risorsa per ogni Paese», ha detto, ad esempio, Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera. Per poi aggiungere: «Vanno tutelate le piccole grandi testate che hanno sempre fatto informazione di qualità e servizio pubblico nei territori». Un vero altolà che di certo non lascerà indifferenti editori e giornalisti. Come si ricorderà, infatti, proprio in questi giorni Federazione nazione della stampa italiana (Fnsi)Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in una nota congiunta, avevano definito di «inaudita gravità» la decisione dello stesso Crimi «di inserire il taglio dei contributi all’editoria nello schema della legge di bilancio».

Il sottosegretario Crimi nel mirino di Fnsi e OdG

Senza tanti giri di parole Fnsi e Odg, avevano bollato la decisione di Crimi come «atto di ritorsione contro l’informazione e i giornalisti», soprattutto la stampa cosiddetta minore, quella locale e quella condotta da cooperative di giornalisti. «Non potendo colpire i grandi giornali – si leggeva nel comunicato – il sottosegretario si accanisce contro giornali che sono il punto di riferimento per intere comunità locali e contro piccole cooperative di giornalisti. Il disegno è quello di impedire ai cittadini di conoscere per provare a manipolarne orientamenti e consensi attraverso le piattaforme digitali».

 

Commenti

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  • Pino1° 29 Ottobre 2018

    Tutto il paese è nella necessità di risparmiare, ce lo dicono i media…. comunichiamolo anche a loro…
    Le micro testate sono inutili se le testate medie fanno bene l’edizioni locali. I grandi non dovrebbero nemmeno avere sussidio ma viaggiare con le loro gambe, altrimenti vuol dire che non sono letti, non producono. Imparino a farlo. Altrimenti c’è il web e non si fanno viaggiare le rotative, non si pagano milioni di arretrati e non si consuma carta, non si consuma gasolio, gomme ecc Dovrebbero saperlo!

  • Angela 29 Ottobre 2018

    Con l’avvento di Internet,dei blog,dei forum,social network ecc…i giornali cartacei appaiono inutili,alcuni sono veramente un peso economico,non capisco perché lo stato debba spendere tanti milioni di euro per sovvenzionare giornali che altrimenti sarebbero destinati alla chiusura e se ciò avvenisse sarebbe un bene, quando il lettore si allontana da un giornale cartaceo è perché o non ne condivide il pensiero politico oppure le stesse notizie li trova sulla rete.Sarebbe giusto che i milioni di euro buttati sull’editoria venissero spesi per aiutare milioni di poveri Italiani.