Predappio, perché quest’anno l’Anpi sta diffondendo tanta tensione?

27 Ott 2018 17:00 - di Massimiliano Mazzanti

Da Massimiliano Mozzanti riceviamo e volentieri pubblichiamo

Caro direttore,

da quando, correva l’anno 1957 e precisamente il 30 di agosto, la salma di Benito Mussolini fu restituita ai familiari e composta nell’ornai celeberrima – e visitatissima – cripta, praticamente nessuno ha mai messo in discussione il diritto di chiunque di andare a visitare la tomba del Duce e omaggiarla, qualora ritenesse di farlo. A decidere che Mussolini potesse godere di un sereno e cristiano sonno eterno e che i suoi ammiratori potessero colà ricordarsi di lui, non furono i fascisti superstiti – va ricordato a cultura dell’Anpi -, bensì il democristiano Adone Zoli e, prima degli altri, Pietro Nenni, leader del Psi filo-comunista e certamente non in debito con nessuno in Italia in materia di Antifascismo. Certo, qualche volta, negli anni passati, in particolare di recente, qualche “mugugno” s’era registrato, dopo alcune “radunate”: a volte perché clamorosamente troppo partecipate – memorabile, in questo senso, quella del centenario della nascita di Mussolini, nel 1983 -, altre perché caratterizzate da un eccesso di “pittoresco” da parte dei convenuti. Polemiche piccole, però, e rapidamente scordate da mass-media e opinione pubblica. In anni, lontani, “anni di piombo”, qualcuno pensò pure di collocare una bomba, nella cripta della famiglia Mussolini – bomba che esplose -, ma la riprovazione generale per l’esecrando destò sconsigliò anche gli antifascisti più incalliti dal ripetere un simile, esecrando gesto.

Dunque, perché, quest’anno, far precedere il tradizionale appuntamento a cavallo del 28 ottobre, da feroci e sempre più montanti (e artificiali) polemiche, per di più con la convocazione in piazza, nella piccola Predappio, di una manifestazione indetta dall’Anpi – e sicuramente infoltita dai soliti, pessimi figuri dei così detti “centri sociali” – che rischia di diventare l’innesco di una giornata tutt’altro che tranquilla? A poche ore dalla duplice manifestazione contrapposta, la sensazione che si ha qui, in Emilia Romagna, è che qualcuno speri nell’incidente “grosso”, nella tensione crescente che induca qualcuno in uno sconsiderato gesto che dia la stura strumentali campagne propagandistiche contro il governo in carica e, in particolare modo, contro chi è responsabile dell’ordine pubblico.

La profezia è tra le più facili da fare: se accadrà qualcosa, almeno nelle prime ore e nei primi giorni, sarà strombazzato per ogni dove che la provocazione o il gesto folle è partito dal fronte, chiamiamolo così, “nostalgico”. E potrebbe pure essere, nel caso che tutti scongiurano che accada, dal momento che non è difficile per nessuno, da una parte o dall’altra, intrufolarsi e nascondersi tra la folla per fare idiozie o peggio. Quindi, al di là della certezza che tutti hanno sulla professionalità e la serietà che le forze dell’ordine spenderanno affinché domani tutto scorra senza alcun incidente, c’è da chiedersi: perché si è scelto di rischiare che accada? Perché cedere alle richieste dell’Anpi, tenuto conto che mai e poi mai, in passato, questo genere di manifestazioni “nostalgiche” – come vengono definite – hanno creato problemi di ordine pubblico? Qualcuno teme espressioni contrarie alla “legge Scelba”?

Ora come in passato, semmai, sarà compito di Polizia e Carabinieri registrarle e segnalarle a chi di dovere: della famigerata “vigilanza democratica” non sente più la necessità nessuno, per fortuna, in Italia. Anche perché, se è certo che gli organizzatori delle rispettive iniziative vigileranno per evitare che i propri aderenti cadano in provocazioni o commettano scelleratezze; altrettanto certo è che, mentre i “nostalgici” hanno come unico obbiettivo quello di fare visita a una tomba e ritrovarsi insieme, i “contestatori” hanno la mira di disturbarli, insultarli, impedire loro di trascorrere senza problemi la giornata. C’è differenza e anche tanta. O no? E non è un bel segnale, dopo i grandi progressi che il dibattito pubblico aveva registrato a partire dagli anni ’90, sopra a tutto per merito della Destra, che la Sinistra torni a scommettere sul disordine, sull’esacerbazione dei toni, magari anche su qualcosa di violento, per tornare a “tirare il fiato” dopo anni di asfissia sociale, culturale e politica. La tensione, oggi a Predappio, si palpa, fisicamente. C’è da sperare che si tratti solo di una sensazione e che la mattinata di domani la faccia passare, registrando che niente è accaduto.

Commenti

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  • Pino1° 28 Ottobre 2018

    L’Agenzia Nazionale Provocatori & Infiltrati fa questo mestiere da anni !
    I depositi ora dove li avranno trasferiti? In casa di Peppone ?

  • Roberto de Rubertis 28 Ottobre 2018

    anpi gente immortale,si associa alla feccia dei centri sociali ed ai negri

  • Gianni 28 Ottobre 2018

    Che ci sia qualche gruppuscolo di nostalgici dell’antifascismo militante è normale. Ci sarà ancora per tanto. L’importante è che si mantengano nella legalità. Se non lo fanno la parola deve passare alle forze dell’ordine che sono tenute a tutelare chi civilmente vuole rendere omaggio alla salma

  • alberto 28 Ottobre 2018

    Questi poveretti comunisti di oggi, sono pure sfigati: hanno le soluzioni per tutto quanto succeda e si dovrebbe fare, ma ora sono fuori dal governo e all’opposizione! Che ridere!

  • lucio 28 Ottobre 2018

    In un associazione SERIA dovrebbero far parte solo componenti che hanno esercitato in quella specifica categoria, nell’ANA associazione nazionale alpini, accettano solo chi è in possesso del congedo militare da alpino, altrimenti tutti ne potrebbero far parte, questo governo dovrebbe minacciato da tutti a suon di suon di spread dovrebbe rivedere il finanziamento a sta gente inutile alla nazione

  • Pompeo 28 Ottobre 2018

    C’e Solo una prevenzione: chiudere i centri sociali covi di beceri mentecatti inutili e violenti e metter fuori legge l’anpi Per la continua opera divisiva di sciocca ed inutile apologia antifascista.proporrei di chiamare i centri sociali “CENTRI ANTISOCIALI e creare una nuova associazione: ANGP (associazione nazionale guerre puniche.

  • ADRIANO AGOSTINI 28 Ottobre 2018

    L’Anpi è una “longa manus” del PD (come i centri sociali, i vari scrittori e attori di sinistra, i Bonino ecc.) che si scatena su ordine del partito per cercare di scalzare il governo in carica. Non hanno ancora capito che l’ “antifascismo” conclamato dalla sinistra è sempre un autogol e non fa che aumentare il gradimento di Salvini.

  • Ben Frank 28 Ottobre 2018

    ORGOGLIOSAMENTE FASCISTA!

  • sleipnir 28 Ottobre 2018

    PAURA del fantasma del DUCE!!!! io per ricordare questa meravigliosa marcia andro’ a SALO’ (BS) per una cena conviviale tra camerati e chi non dimentica.

  • Matteo 28 Ottobre 2018

    Nel 2018 ancora stiamo a discutere di ANPI? Ma anagraficamente oramai finiranno i partigiani…basta pazientare ancira qualche anno…

    • paolo mario Pieraccini 28 Ottobre 2018

      Non c’è alcun bisogno di pazientare:quei pochi sono già cadaveri in vita

    • Oscar Romanello 28 Ottobre 2018

      Caro Matteo , purtroppo non è come dici tu ! I veri partigiani finiranno per ragioni anagrafiche …. e questo è vero , però la mefitica associazione sta reclutando neo- partigiani tra studenti sfaccendati e beceri individui frequentatori di cosiddetti centri sociali !

  • Giuseppe Forconi 28 Ottobre 2018

    I facinorosi dell’anpi non sono capaci di rispettare chi vuole semplicemente visitare un defunto.