Pompei, la nuova meraviglia: nel mistero del giardino incantato (video)

6 Ott 2018 15:30 - di Augusta Cesari

Una stanza enigmatica. Emerge tra i lapilli un elegante larario dipinto di circa 4m x 5m in un ambiente ancora in corso di scavo nella Regio V di Pompei, nell’ambito dei lavori di consolidamento dei fronti di scavo.
Il bel larario – edicola sacra con ai lati dipinte le figure dei “Lari” protettori della casa – i più eleganti emersi a Pompei, è pertinente ad un ambiente di una casa già in parte scavata agli inizi del Novecento, con accesso dal vicolo di Lucrezio Frontone. Al centro di una parete con paesaggi idilliaci e una lussureggiante natura con piante e uccelli, si trova l‘edicola sacra e , al di sotto, due grandi serpenti cosiddetti “agatodemoni”(demone buono), simbolo di prosperità e buon auspicio. Piante dipinte, un pavone  che sembra calpestare il terreno del giardino, due serpenti, con le offerte (la pigna e le uova), si trovano in un piccolo altare in pietra ritrovato nel giardinetto e sul quale si vedono tracce delle offerte che servivano a onorare le divinità domestiche. Sulla parete opposta, una scena di caccia su fondo rosso con diversi animali di colore chiaro che circondano un cinghiale nero, sembra alludere simbolicamente alla vittoria delle forze del bene sul male. «Questi straordinari ritrovamenti che continuano a regalare grandi emozioni, rientrano nel più vasto intervento di manutenzione, quello della messa in sicurezza dei fronti di scavo – dichiara il Direttore Generale Massimo Osanna – che sta interessando i circa 3 km di fronti che delimitano l’ area non scavata di Pompei. Un intervento fondamentale in una delle aree più a rischio del sito, mai prima trattata complessivamente e che oggi grazie all’operazione di riprofilamento dei fronti, che ha lo scopo di ridurre la pressione del terreno sulle aree già scavate, ci sta anche consentendo di portare alla luce ambienti intatti con splendide decorazioni».

Commenti

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  • mario noce 7 Ottobre 2018

    Negli scavi Pompei cè la nostra storia la nostra civiltà ed io sono fiero di essere italiano.

  • mario salvatore manca di villahermosa 7 Ottobre 2018

    Anni fa (1987) ero andato a vedere gli scavi di Pompei. Ero solo e data la mia conoscenza della lingua inglese riuscii ad aggregarmi a una comitiva di giapponese, guidata da un loro professore. E che prof! Come italiano avevo voglia di sprofondare sotto terra di almeno mille metri.

  • Laura Prosperini 6 Ottobre 2018

    che meraviglia!!!!
    chissà se è stata dipinta con i soldi che ci regala la BCE? che dite? all’epoca non c’era l’euro???
    Ah già!!!