«Lucano vieni da me»: Toscani, De Magistris e Orlando in fila per accoglierlo

17 Ott 2018 13:00 - di Guglielmo Federici

La solita schiera, i soliti noti. Dopo la revoca degli arresti domiciliari a Mimmo Lucano, sindaco calabrese accusato di istigazione all’immigrazione clandestina, resta il divieto di dimora: quindi il primo cittadino, per il momento, non potrà rimanere a Riace. Il modello di accoglienza che tanto piace a Boldrini, Saviano, Pd e compagnia buonista è saltato, è irregolare. Ma ecco che i “Dioscuri della disobbedienza” si fanno avanti a aprono le loro città al sindaco in esilio: Luigi De Magistris e Leoluca Orlando.  Comincia il sindaco di Napoli con un tweet: «Caro Mimmo, lo so che non lascerai la tua e nostra amata Calabria ma se vuoi ti ospitiamo con amore a Napoli.I l divieto di dimora nella tua Riace è peggio degli arresti domiciliari. Ma non potranno mai arrestare la rivoluzione. Riace vivrà con Lucano Sindaco!».

L’enfasi retorica del sindaco di Palermo Orlando non è da meno del collega: «La revoca dei domiciliari restituisce la libertà a Mimmo Lucano ma non ferma la battaglia legale e civile perché possa continuare e possa rafforzarsi l’esperienza di Riace. Gli ho anche rivolto l’invito a venire a Palermo, già nei prossimi giorni e in occasione del Festival delle letterature migranti, per condividere la sua storia ed esperienza e costruire insieme un percorso che trova nelle comunità ed amministrazioni locali la sua forza». Non stupisce, i due sindaci  si offrono immancabilmente volontari quando si tratta di disobbedire in fatto di accoglienza: quando il Viminale intima di chiudere porti e aeroporti per contrastare l’immigrazione che altri paesi vorrebbero scaricare sull’Italia, Orlando e De Magistris per qualche consenso offrono le loro città, i porti, gli aeroporti. Prego, fate come a casa vostra.

Si aggiunge anche l’immancabile  Oliviero Toscani a dare asilo a Lucano a Treviso nella “sua” Fabrica, il centro di ricerca comunicazione/creatività del gruppo Benetton, alle porte del capoluogo della Marca: «Mimmo Lucano venga a Fabrica. Casa nostra è casa sua e qui potrà rimanere fino a quando potrà rientrare a Riace, fino a quando vorrà. Venga a insegnarci il futuro, perché abbiamo bisogno di lui ovunque: il nostro è un centro di resistenza e tutta l’Italia è come Riace». Siamo al delirio. Attendiamo solo che anche Boldrini e Saviano si comportino da bravi ospiti…

Commenti

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  • stefano 19 Ottobre 2018

    conosco un posto dove buttare sto sindaco di m…. le foci del po e adige

  • vittorio sciullo 18 Ottobre 2018

    l’invito degli amici a Lucano (non sarà mica quello della pubblicità dell’amaro ??) nulla di nuovo, è solo un esempio tipico di classicità. Come dicevano già gli antichi abitanti di Roma “asinus asinum fricat” (come dire che ognuno si strofina con il proprio simile).

  • Anna Maria 18 Ottobre 2018

    Più gracchiano e più cadono nell’oblio, i loro ultimi colpi di coda…

  • Mauro 18 Ottobre 2018

    Auguro a Lucano di scegliere Treviso dove ci sono i soldi dei “cretini” (Tra i cretini ci sono anch’io per cui non offendetevi cari Trevisani) che lavorano, pagano un sacco di tasse e stanno zitti o quasi (Si lamentano al bar bevendo un gotto). Palermo e Napoli sono già piene di problemi non hanno bisogno di aggiungervene altri. Per quanto riguarda la rivoluzione invece, vorrei dire al sindaco di Napolim che la rivoluzione la sta facendo il popolo italiano e l’attuale governo non lui.

  • ADRIANO AGOSTINI 18 Ottobre 2018

    I soliti prepotenti di sinistra che se ne fregano delle regole e delle leggi: regole e leggi devono valere per gli altri, ma non per loro. Sempre gli stessi. Vi ricordate quando Bertinotti (Rifondazione Comunista) fregandosene di tutte le leggi nazionali e internazionali portò in Italia Ocialan condannato in Turchia e quando riportò la Baraldini condannata in USA? Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

  • amerigo 18 Ottobre 2018

    Chiederlo anche ai trevisani se gradiscono la presenza di “mimmo”?

  • Rita Daina Andreetto 18 Ottobre 2018

    Gli accoglioni manifestano interesse nell’accoglienza SOLO quando si tratta di loro simili. MAI per i diversamente caucasici. Che barzellette!

  • Claudia 17 Ottobre 2018

    Io direi non solo lucano ma anche tutti gli irregolari, i rom tutti ,ma tutti vadano da de Magistris e Orlando. Li mantenga pure lui ma senza contributi statali, perché quelli sono anche soldi miei, ma li mantengano con i loro e dei loro concittadini che li hanno eletti

  • paleolibertario 17 Ottobre 2018

    La sinistra: da numi tutelari filosofi come Gramsci a saltimbanchi come Toscani. La gente di sinistra, se ancora esiste, dovrebbe essere la prima a ribellarsi a questi drogati di notorietà. E la cosa grave è che questi giullari, per mettersi in mostra, sfruttano sempre situazioni di oggettivo disagio, prosperano sulle disgrazie altrui.

  • Matteo 17 Ottobre 2018

    Napoli?????????? Speriamo che il “nostro” amato e carissimo sindaco non lo assegna come dimora il quartiere Vasto o forse si? visto che il 90% non è indigeno , pieno di mercatini arrangiati alla meno peggio e multietnici , oppure il quartiere Mercato? un tempo fiorente e molto suggestivo e anche qui in mano ai multietnici , oppure vuoi vedere che lo manda a Poggioreale? famoso fino a qualche anno addietro per il Macello – il Carcere e il Cimitero , il macello abbandonato , il carcere sovraffollato e il cimitero in uno stato “pietoso” ma no sto scherzando lo porta nella sua Posillipo……..