Lo spread se ne infischia di Moody’s: Milano conquista la “maglia rosa”

22 Ott 2018 10:41 - di Stefania Campitelli

Apertura in forte calo per lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che si attesta a 286 nei primi scambi mattutini. Un dato che dimostra la sostanziale indifferenza delle Borse al declassamento di Moody’s che si conferma un’operazione “telefonata”, come in altre stagioni politiche. Venerdì lo spread aveva chiuso a 301,6, dopo essere schizzato nel mattino a quota 340, un livello che non si vedeva da marzo 2013.

Lo spread in calo, Moody’s non conta

Insomma le Borse europee si muovono in territorio positivo, dopo la chiusura in rialzo di Tokyo (Nikkei +0,37%) e la vivacità delle piazze asiatiche (Shanghai +4,1%) per le misure di Pechino a sostegno dell’economia, con Milano che conquista la maglia rosa e snobba la bocciatura delle agenzie di rating (venerdì sera Moody’s ha declassato l’Italia, tagliando il rating da Baa2 a Baa3 con outlook stabile, appena un gradino sopra il livello dei titoli cosiddetti  “spazzatura”). A Piazza Affari balzo di Ferragamo +6,57% dopo la scomparsa di Wanda Ferragamo, moglie del fondatore della casa di moda, che riapre la speculazione sulla cessione del controllo del gruppo (sempre smentita dalla famiglia); corre Fca +4,30% a 14,02 euro dopo la vendita di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei per 6,2 miliardi di euro, cifra superiore alle previsioni degli analisti. A guidare i rialzi tra i titoli finanziari è Bper +2,39%, seguito da Ubi Banca +2,36%; rialzi oltre i due punti percentuali per Banca Mediolanum, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm. Banca Generali guadagna l’1,42% dopo aver formalizzato un’offerta vincolante (accettata da parte delle rispettive controparti) finalizzata all’acquisizione del 100% di Nextam Partners. Sulla parità, sul listino principale di Milano, i titoli Eni, Atlantia, Ferrari e Tenaris. Maglia nera per Recordai che lascia sul terreno lo 0,90%, mentre Luxottica cede lo 0,45%.

Commenti

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  • G.Erman 22 Ottobre 2018

    Mi pare di capire: un mondo d’imbecilli nelle mani d’un pugno di speculatori. O sbaglio?

  • Angela 22 Ottobre 2018

    Alla faccia Delle agenzie di rating… finalmente i mercati hanno capito !!!