L’estradizione di Cesare Battisti non sarà facile, così la sinistra lo ha blindato

29 Ott 2018 17:11 - di Paolo Lami

Dopo averlo protetto per anni, la sinistra è riuscita a “blindare” molto bene Cesare Battisti, il terrorista del gruppo Proletari Armati per il Comunismo condannato in contumacia all’ergastolo in Italia, per quattro omicidi compiuti alla metà degli anni settanta. E, dunque, non sarà per nulla facile per il neo-presidente brasiliano Jair Bolsonaro mantenere le promesse che aveva fatto all’Italia in campagna elettorale di riconsegnare Cesare Battisti mettendo riparo a quell’orrendo crimine di cui si è macchiato il suo predecessore, Luiz Inacio Lula da Silva, oggi in carcere per una condanna a 12 anni per corruzione, che negò il permesso per l’estradizione alla fine del suo mandato, il 31 dicembre 2010.

L’estradizione di Cesare Battisti, promessa dal presidente brasiliano eletto Jair Bolsonaro, insomma, sarà tutt’altro che una passeggiata facile da realizzare e rappresenta un complicato rompicapo giuridico, al centro del quale vi è la domanda se è possibile, per un nuovo presidente, annullare la decisione del suo predecessore Luiz Inacio Lula da Silva, che negò il permesso per l’estradizione alla fine del suo mandato.

L’ex-terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo Cesare Battisti, si era inizialmente rifugiato in Francia, ma dal 2004 si trova in Brasile dove ha avuto un figlio. E questo può complicare ulteriormente la sua estradizione.

Arrestato nel paese sudamericano nel 2007, Cesare Battisti è rimasto nel carcere brasiliano di Papuda, a Brasilia, fino al giugno 2011.
Nel 2009 l’Stf, il Tribunale Supremo Federale aveva autorizzato la sua estradizione in Italia, ma la decisione fu bloccata dal pronunciamento di Lula.
Dopo che l’Stf, ha respinto un ricorso dell’Italia, Battisti è stato scarcerato nel giugno 2011, ottenendo in agosto il permesso di residenza permanente.
L’attuale presidente brasiliano Michel Temer, che si è insediato dopo l’impeachment dell’allora presidente Dilma Rousseff, erede politica di Lula, aveva manifestato l’anno scorso l’intenzione di estradare Battisti in Italia.
In questo quadro, il 4 ottobre 2017 Battisti fu fermato alla frontiera con la Bolivia con una somma di denaro superiore al consentito.
Accusato di voler fuggire dal Brasile, è stato privato del passaporto ed ha l’obbligo di residenza nello Stato di San Paolo.

Un anno fa, il 13 ottobre 2017 una sentenza del giudice Luiz Fux dell’Stf ha stabilito che la magistratura non può revocare quanto deciso da Lula, a meno di una pronuncia della Prima Sezione dell’Stf.
Ma, da allora, la Prima sezione non è stata investita del caso.
Nel frattempo il Procuratore generale brasiliano della Repubblica, Raquel Dodge, ha argomentato che la decisione di estradare Cesare Battisti non può che essere politica. E, quindi, del  neo-presidente brasiliano Jair Bolsonaro.
L’Stf, ha detto, si è già pronunciato per l’estradizione, ma questa decisione è stata bloccata da una decisione politica di Lula.
Si tratta dunque di una questione che pertiene all’autorità del Presidente della Repubblica.
La difesa di Cesare Battisti sostiene, tuttavia, che è impossibile revocare la decisione di Lula, anche perché tale revoca, dopo tanto tempo, creerebbe una situazione di incertezza giuridica.
Ma il governo italiano non demorde.
«Non vedo l’ora di incontrare il neo-presidente Bolsonaro. – dice il ministro italiano dell’Interno, Matteo Salvini – Sarò lieto di recarmi personalmente in Brasile anche per andare a prendere il terrorista rosso Cesare Battisti e portarlo nelle patrie galere».
Gli fa eco il ministro italiano della Giustizia, Alfonso Bonafede: «Cesare Battisti deve tornare in Italia! – scrive in un post su Faceboock il ministro della Giustizia che ricorda i contatti, avviati da mesi con il Brasile, «tenendosi pronti a un evento che avrebbe potuto cambiare le cose, come la vittoria di Jair Bolsonaro alle elezioni presidenziali».
«Seguiamo la situazione con la massima attenzione – avverte Bonafede – Lo dobbiamo alle famiglie delle vittime di Battisti, lo dobbiamo anche al Paese». E rievoca i reati «di cui Cesare Battisti si è macchiato» e per i quali «le autorità italiane hanno chiesto l’estradizione»: «omicidio premeditato dell’agente di custodia Antonio Santoro (Udine, 6 giugno 1978); omicidio di Pierluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio 1979); omicidio premeditato di Lino Sabbadin (Mestre, 16 febbraio 1979); omicidio premeditato dell’agente di polizia Andrea Campagna (Milano, 19 aprile 1979)».

Commenti

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  • Francesco Fello 30 Ottobre 2018

    Battisti è un essere spregevole…..un vigliacco assassino che non merita alcuna compassione.

  • lucio 30 Ottobre 2018

    Purtroppo esistono accordi tra nazioni per rendere legali certi reati come quelli commessi dal brigatista rosso, d’altro canto in Italia coccoliamo i battisti di altri stati

  • Franco COSTANTINI 30 Ottobre 2018

    Ferma restando l’indignazione per un criminale ignobile, temo che riportarlo in Italia significherebbe farne un martire, sulla cui figura il peggio della sinistra, giornalisti, toghe rosse, centri sociali e feccia a vario titolo camperebbe di rendita per anni, con interviste, articoli, disquisizioni giuridiche e manifestazioni di soccorso. Tutta roba di cui non si sente il bisogno.

  • GIORGIO 30 Ottobre 2018

    una ulteriore porcata della sinistra

  • Guido955 30 Ottobre 2018

    Lascia perplesso in tutta la vicenda come siano sempre stati molto tiepidi, se ci sono stati, i tentativi ai più alti livelli per risolvere la cosa. Se questo è un criminale, e lo è in maniera più che acclarata, i vari presidenti della repubblica (si noti la mancanza di maiuscole) avrebbero dovuto prendere iniziative più forti e decise. Quanto non successo mi fa pensare a losche cambiali in essere.

    • Pino1° 30 Ottobre 2018

      Bravissimo Sig. Guido, ricordiamoci quanto tempo è stato protetto dalla francia e da li è sparito quando in italia s’incominciava a pensare a richiesta d’estradizione.. Troppa gente ancora viva per rischiare che torni.. e lui lo sa !

  • Pino1° 30 Ottobre 2018

    E’ difficile ? Ma per favore ! Chiedano all’Italia di prendersi l’onere momentaneo di fargli scontare la condanna per cui è lì e con decreto presidenziale loro, ce lo portano in un aeroporto militare e si va
    a prendere con volo di stato, sì quasi come fece baffetto con la Silvia Baraldini e i tribunali lasciamoli fare tanto ormai in Italia si sono trasformati in ” Enti Inutili ” Lasciateli stare !

  • sergi 30 Ottobre 2018

    Battisti deve essere portato in carcere in Italia.

  • GIORGIO MARIA BORGATO 30 Ottobre 2018

    Ma , dico io , perchè un assassino non sta in carcere , sia pure in Brasile ? Burocrazia , e cioè il potere degli ‘uffici’ al di sopra della Legge .
    Se qualcuno che crede nella Legge organizzasse una colletta per raccogliere fondi per finanziare un rapimento e una detenzione ‘privata’ , fatemelo sapere , grazie .

  • 29 Ottobre 2018

    Estradizione di un criminale non può essere bloccata!!Queste sono scuse, estradizione e un accordo fra due o più di nazioni, mi pare che sia il governo Italiano che se ne frega di questo criminale…Brasile a un nuovo presidente del partito conservatore, tocca a Mr. Salvini a parlare con il presidente di Brasile punto fatto… la altra soluzione e estrema ma rende il risultato, ma voi Italiani siete troppo delicati!!!

  • mossad 29 Ottobre 2018

    L’accordo dovrebbe essere fatto col mossad che oltre a cesare dovrebbero prendersi in dote anche
    tutti quelli che hanno sottoscritto appelli contro l’estradizione .

  • Marco 29 Ottobre 2018

    E se Battisti stesse tra i mandanti del tentato omicidio ai danni del neopresidente del Brasile?

  • Angela 29 Ottobre 2018

    Come può la sinistra Italiana proteggere un terrorista?ma non si vergogna?e se lo protegge per quale motivo?forse il terrorista Battista potrebbe,una volta in Italia ,fare nomi scottanti?Cosa c’è sotto?e il Presidente Mattarella cosa ne pensa di questa oscura vicenda?