Inchiesta Anas, la “Dama nera” vuole patteggiare: restituirà 650mila euro

9 Ott 2018 15:41 - di Redazione

Ha chiesto di patteggiare la pena a 4 anni e 4 mesi e si offre di riconsegnare 470mila euro Antonella Accroglianò, nota alle cronache giudiziaria come la “Dama nera“, l’ex capo del coordinamento tecnico-amministrativo al centro del processo su una “cellula criminale” che avrebbe agito all’interno dell’Anas. Sul banco degli imputati, con accuse che vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, al voto di scambio alla truffa, 38 persone una decina di società.

Tra gli imputati anche un ex-sottosegretario di Prodi

Nell’inchiesta della Accroglianò è coinvolto anche l’ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Prodi ed ex presidente della regione Calabria, Luigi Giuseppe Meduri, che ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. La “Dama nera” intanto ha già consegnato 180mila euro ad Anas che dal canto suo ha ritirato la costituzione di parte civile nei confronti dell’ex-funzionaria. A chiedere il patteggiamento, a pene inferiori,  anche altri sei imputati, tra cui gli ex-dirigenti Anas Antonino Ferrante, Giovanni Parlato e Oreste De Grossi.

Antonella Accroglianò era al centro della corruzione in Anas

L’inchiesta aveva portato ai primi 10 arresti nel 2015, facendo emergere un giro di tangenti per l’aggiudicazione di appalti, abbreviare i tempi di pagamento da parte di Anas e sbloccare i contenziosi penali con le società inadempienti. «Non c’è un imprenditore che non abbia pagato per avere l’aggiudicazione di una gara» rivelò la Accrtoglianò nel corso dell’interrogatorio pochi giorni dopo l’arresto. La prossima udienza, in cui potrebbe arrivare già la sentenza per la “Dama nera” è fissata per il prossimo 13 novembre.

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