Immigrato irregolare pretende le cure ma il medico lo denuncia: i soliti buonisti all’attacco

4 Ott 2018 10:33 - di Ginevra Sorrentino

«Solidarietà al medico di Trento che ha segnalato ai carabinieri un immigrato marocchino irregolare.
Abbiamo il dovere di garantire cure mediche a tutti, ma non possiamo dimenticare l’esigenza di contrastare l’immigrazione clandestina». È lo stesso Matteo Salvini a disinnescare con questo suo post su Facebook le polemiche strumentali insorte sul caso del medico che, in servizio al pronto soccorso di un ospedale di Trento, si è ritrovato di fronte un immigrato marocchino clandestino, e dunque senza il diritto a rimanere sul territorio italiano e, meno che mai, di rivendicarne tutele e rispetto delle norme. Di fronte allo straniero irregolare il dottore non ha potuto far altro che avvertire i carabinieri, attirando su di sé gli strali del Gruppo immigrazione e salute e scatenando la bufera cavalcata ad arte da polemisti doc e integralisti del buonismo politically correct che contro il medico hanno scomodato questioni giuridiche e dissertazioni morali…

Immigrato irregolare si presenta al pronto soccorso: medico chiama i carabinieri

Una polemica che in queste ore si arricchisce anche di diverse interpretazioni dell’accaduto: tra chi, come il Corriere Trentino e il Giornale che lo riprende, sostiene che il medico si sarebbe rivolto all’Arma non appena verificato che i documenti dell’immigrato non erano in regola; e un’altra, rilanciata da il Dolomiti.it, che lega invece la telefonata alla caserma dei carabinieri al comportamento minaccioso dello straniero che, rivoltosi effettivamente al pronto al soccorso, avrebbe a un certo punto perso il controllo «dando in escandescenza mettendo in pericolo l’incolumità del personale e delle persone presenti».

La solidarietà di Matteo Salvini al medico nella bufera

Arrivate le forze dell’ordine sarebbero quindi stati controllati i documenti e dunque solo in un secondo momento sarebbero emerse le criticità dei documenti del clandestino che, a quel punto, sarebbe stato portato in caserma per i controlli di rito del caso. La vicenda – tempistica e divergenze nella ricostruzione a parte – che risale a luglio ma che è emersa solo in questi giorni, è finita nel mirino dell’Ordine dei medici e dell’Azienda sanitaria locale e la condotta del medico trentino nel tritacarne a cui viene rimproverata la non osservanza a una circolare ministeriale che vieterebbe «di segnalare alle autorità lo straniero irregolarmente presente nel territorio dello Stato che chiede accesso alle prestazioni sanitarie». Ma il ministro dell’Interno difende invece l’operato del dottore esprimendo al di là di dubbi e critiche la sua solidarietà al medico finito nella bufera…

In un post su Facebook la solidarietà di Salvini al medico di Trento

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Pino1° 4 Ottobre 2018

    Al pronto soccorso ‘c’era una volta’ proprio come nelle favole, il posto permanente di polizia ed erano tempi di quasi totale italianità. Ristrettezze economiche, hanno ristretto incomprensibilmente anche questo servizio. Incomprensibilmente, se viene -giustamente- ricordato che sono in servizio agenti la cui età media nazionale è di 52 anni ! Età pericolosa per l’O.P. e ne dichiarano tutta la pericolosità i tantissimi casi di aggressione e ferimento agli agenti delle forze dell’ordine, gli ‘anziani’ che cercano legittimamente gli uffici nel tentativo di evitare i duri confronti di piazza sono persone di grande esperienza, valide sotto tantissimi aspetti addirittura insostituibili e preziosi per le investigazioni, perché
    non rivolgersi a questo patrimonio di uomini per assicurare nei Pronto Soccorso una presenza che direttamente al ‘triage’ in parallelo all’infermiere di servizio acquisiscano i documenti o le farfuglianti dichiarazioni degli stranieri ! Al P.S. è registrato tutto e tutti gli ingressi al servizio sanitario che, ricordo è aperto a chiunque sia sul territorio nazionale per legge senza distinzione di alcun tipo, sì l’Italia è paese di grande civiltà, generosità e soccorre chiunque. Non dovrebbe essere il medico che cura chiunque prima di qualunque altra considerazione e magari aggredito od offeso come troppo spesso leggiamo in cronaca a doversi occupare dei documenti della persona ma gli organi preposti e delegati all’incombenza. In questi ultimi vent’anni e cambiata l’umanità intorno a noi e sono la maggioranza degli accessi ospedalieri specie di notte ! Tutti a carico delle nostre tasse !