Il figlio Alessandro, in viaggio in Sudamerica, sarà letteralmente sbiancato nel leggere le cronache dei giornali di oggi che riportano e dichiarazioni di suo padre, noto ex militante missino e “fascista” dichiarato. Stavolta, al Circo Massimo, al raduno del Movimento Cinque stelle Vittorio Di Battista, imprenditore romano, si è presentato con i cartelli di protesta contro la Tav, il Tap e perfino i Benetton, quelli di Autostrade e del ponte Morandi di Genova.
Il Messaggero riporta questo stralcio di conversazione: «Sono Vitto Dibba, so’ scojonato, ma se mi danno il potere assoluto per sei mesi, risolvo io tutti i problemi d’Italia». Il giornalista lo interroga sul M5S: «Ci credo ancora, sì, però…». E l’alleato Salvini? «Non so se è di destra. Io certamente no: sono fascista!. Di Maio? È un bravo ragazzo». Poi arriva la richiesta economicca: «Non vedo perché Renzi debba pendere 20.000 euro per un discorso e io niente. Per me 1.500 euro a intervista sarebbe il prezzo giusto». Certo, rispetto a Renzi, non è davvero una richiesta eccessiva…