Gabanelli: italiani, fate più figli! Ora accuseranno anche lei di fascismo?

22 Ott 2018 10:31 - di Adele Sirocchi
Gabanelli

Milena Gabanelli, nella sua rubrica di data journalism sul Corriere, Dataroom, lamenta il fatto che in Italia si facciano pochi bambini. Cifre alla mano, rileva che “in Italia, da nove anni consecutivi, calano i nuovi nati. Nel 2017 abbiamo toccato quota 474 mila, la metà di quelli dei primi anni ’60. Se non torniamo a fare figli diventerà difficile pagare le pensioni e la sanità per tutti gli anziani del Paese. Il Pil crescerà sempre meno perché, anche nella fortunata ipotesi del pieno impiego, ci saranno meno persone al lavoro”. I dati Istat citati da Milena Gabanelli, giornalista cara alla sinistra per le sue inchieste contro il potere, sono gli stessi commentati da Matteo Salvini nel febbraio 2018. Anche il leader leghista sottolineò all’epoca la mancanza di una seria politica per incentivare le nascite.

Gabanelli prende spunto dalla crisi delle nascite per prendersela con il governo che, nella manovra, parla molto di pensioni e pochissimo di figli. Se l’avesse fatto, si suppone che staremmo da settimane a leggere editoriali con improbabili paragoni tra Salvini e Mussolini che elargiva assegni per le famiglie numerose. In ogni caso la giornalista coglie nel segno quando rileva, elemento che a destra più di una volta è stato sottolineato, che non manca la voglia di fare figli, ma la possibilità. “Come spiega l’Istituto degli Innocenti di Firenze – continua Gabanelli –  le italiane tra i 25 e i 39 anni vorrebbero avere in media 1,85 figli ciascuna. Invece alla fine ne fanno meno di uno a testa (0,80). Spesso si rinuncia ai figli per due motivi legati tra loro: il timore di non avere abbastanza risorse per crescerli, mantenendo uno standard di vita dignitoso, e la mancanza di servizi a buon mercato a partire dagli asili nido”.

Questione note, risapute e già molto dibattute. Tuttavia il campanello d’allarme suonato anche da Milena Gabanelli può costituire un primo passo per guardare al problema senza filtri ideologici: così magari al prossimo spot della Chicco pro-natalità non ci saranno levate di scudi ma ragionamenti un po’ più approfonditi su come aiutare le italiane, le famiglie, le coppie a realizzare il desiderio di avere un figlio senza scontrarsi con un welfare sempre più carente.

 

 

 

 

 

Commenti

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  • Claudia 22 Ottobre 2018

    Visto che le famiglie italiane per vivere devono lavorare, visto che devono pagare per intero asili,scuole e mense, visto che devono anche pagare le baby sitter per coprire gli orari diversi tra scuola e lavoro, visto che le case devono comprarsele pagando i mutui o gli affitti mi dite come facciamo noi miseri mortali, che non abbiamo i lauti stipendi degli artisti o dei politici a fare figli? Vorrei proprio che me lo spiegaste!