Favoriva l’immigrazione clandestina: arrestato il sindaco di Riace, pupillo di Saviano

2 Ott 2018 9:44 - di Gabriele Alberti

E’ finito in manette il paladino dell’accoglienza additato come esempio dallo scrittore Roberto Saviano in tante occasioni. Il sindaco di Riace, Domenico Lucano, è stato arrestato  guardia di finanza, nell’ambito dell’operazione Xenia, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti. Come fa sapere la procura di Locri in una nota, «i finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito, alle prime luci dell’alba, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Locri, che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace ed il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Xenia'”. Dalle indagini dei finanzieri è emersa «la particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’organizzare veri e propri “matrimoni di convenienza” tra cittadini riacesi e donne straniere – spiega la procura di Locri – al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano». Secondo l’accusa, «il sindaco Lucano, unitamente alla sua compagna Tesfahun Lemlem» ha «architettato degli espedienti criminosi, tanto semplici quanto efficaci, volti ad aggirare la disciplina prevista dalle norme nazionali per ottenere l’ingresso in Italia».

La notizia dell’arresto di Lucano è stata commentata via social dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. «Accidenti – ha scritto il vicepremier in un tweet – chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati!». Lo scrittore di Gomorra aveva infatti sempre indicato il sindaco di Riace come un esempio da seguire sulla via dell’accoglienza ed indicato la cittadina calambrese come un “Paradiso” per le politiche dell’immigrazioni così come piaccioni ai buonisti… Già, siamo curiosi. Ora cosa dirà Saviano?

L’intercettazione che lo inchioda

Ecco un’intercettazione effettuata dalla Guardia di finanza sul matrimonio di una cittadina straniera cui era già stato negato per tre volte il permesso di soggiorno, riportata dal Messaggero: «Lei – dice Lucano – ha solo la possibilità di tornare in Nigeria. Secondo me l’unica strada percorribile, che lei si sposa! Io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente con un italiano. Mi fa un atto notorio dove dice che è libera e siccome è richiedente asilo non vado ad esaminare i suoi documenti perché uno che è in fuga dalle guerre non ha documenti. Se succede questo in un giorno li sposiamo».

Ecco cosa aveva il coraggio di dire: «Invito il ministro Salvini a venire in Calabria e a visitare Riace. Potrebbe essergli utile, ancor più ora, ad inizio di questa impegnativa responsabilità di Governo, per liberarsi da tare xenofobe e populiste che non fanno bene ad un ministro dell’Interno di un Paese civile e rispettoso dei diritti umani». La misura cautelare rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri, svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno e dalla prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico.

E pensare che l’ impegno di Lucano in favore dei migranti, e il modello creato, non è noto solo in Italia ma anche a livello internazionale, tanto che nel 2016 la rivista americana “Fortune” lo inserì tra le 50 personalità più potenti nel mondo. I guai per Lucano cominciarono quando la Prefettura di Reggio Calabria, lo scorso anno, dispose un’ispezione nel Comune di Riace dalla quale emersero una serie di irregolarità nell’utilizzo dei finanziamenti governativi per la gestione dei migranti. I risultati dell’ispezione fecero scattare l’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri da cui sono emersi gli illeciti che oggi hanno portato agli arresti.

Commenti

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  • Gran Turco 3 Ottobre 2018

    MANDARE A CASA DEL SIG. SINDACO E FAR MANTENERE DA QUESTO BENEFATTORE ( CON I SOLDI DEGLI ITALIANI ) TUTTI QUELLI CHE HA FATTO PERMANERE CLANDESTINAMENTE SUL TERRITORIO ITALIANO!!!

    • Paola 4 Ottobre 2018

      Ottimo suggerimento!!!

  • Gianca 3 Ottobre 2018

    Vorrei facessero indagini serie anche qui a Ferrara…. non oso pensare cosa salterebbe fuori!!!

  • Caesar 3 Ottobre 2018

    “Son tutti sinistri con il c..o degli altri” (cit.)

  • Fabiux62 2 Ottobre 2018

    Quello che ancora dobbiamo capire è che il favorire l’immigrazione non è stato mai un cavallo di battaglia storico della sinistra Italiana, basterebbe tornare con la memoria al 1997 con l’allora premier Prodi e ministro dell’interno Napolitano e il loro “blocco navale” per fermare i clandestini albanesi. I motivi che li spingono a voler trasformare l’Italia in una “provincia” africana sono due: il primo è legato al denaro contante il secondo per “fare un dispetto” a chi nel giro di pochissimi anni li ha quasi sbattuti fuori dalla politica nazionale, in pratica è solo invidia

  • Angela 2 Ottobre 2018

    La sinistra che proclama senza sosta di accogliere gli immigrati….più che senso di solidarietà ha insieme a questo sindaco e tante coop disseminate sul territorio il senso del business …Che faccia tosta!

  • Guido955 2 Ottobre 2018

    E’ stato sufficiente grattare appena per far emergere i primi squallori, chissà cosa vedremo fra poco.
    Mi aspetto qualche ammissione di colpa da parte di una certa “intellighenzia”.