Desirée si poteva salvare. Le belve: «Lasciamola morire ‘sta tossica»

27 Ott 2018 9:37 - di Gabriele Alberti

’Per i pm chi indagano sull’omicidio di Desirée le modalità del delitto ad opera del branco di africani sono «efferate». E quel che sta emergendo in queste ore è ancor più agghiaccciante: la morte di Desirée poteva essere evitata. Una chiamata al 112 o al 118 le avrebbe salvato la vita. Le belve lo hanno impedito. E tra i suoi stupratori ci sarebbe anche il fidanzato.

I pm non hanno dubbi. Gli indagati avrebbero «anche impedito il soccorso della ragazza ad altre persone presenti cagionandone così la morte», si legge nelle ricostruzioni  che offrono il Messaggero e il Tempo. Il  gruppo di belve che si è accanito sulla povera ragazza non ha avuto pietà. I quattro clandestini del branco dopo aver convinto Desirée a seguirli avrebbero preparato un mix letale di droga e piscofarmaci. Secondo quanto riporta ilTempo, il cocktail  della morte era composto da rivotril, eroina e marjiuana. Dopo aver ingerito le sostenze è cominciato l’incubo, la perditadei sensi e lo stupro di gruppo. Uo dei testimoni sentito dagli inquirenti ha rilasciato la testimonianza più pesante: sostiene di essere entrato «all’interno dello stabile, ho sentito una ragazza che piangeva e urlava frasi come: “Voi l’avete uccisa, voi l’avete violentata” e si rivolgeva a tre uomini chiamandoli per nome: Pako, Sisko e Ibrahim». Ha anche detto di avere visto una ragazza che «sembrava dormire» su un piccolo letto, semicoperta «alla presenza di 5 o 8 persone di varia nazionalità oltre ai tre già detti». Dopo, i tre «con molta fretta andavano via. Pako portava una borsa in spalla, uno degli altri aveva con sè una valigia». Sul cadavere della ragazza il medico legale ha trovato anche un segno compatibile con una bruciatura di sigaretta ma forse precedente. A questo punto, secondo quanto emerge da ambienti investigativi, qualcuno che era presente all’interno del palazzo avrebbe avanzato l’ipotesi di chiamare i soccorsi. Ed è qui che le belve decretano la morte di Desirée: «È meglio che muore, lasciamola morire sta tossica». L’ordine di non chiamare i soccorsi sarebbe arrivato proprio dai quattro clandestini arrestati. Uno scenario devastante.

A cui si aggiunge un altro elemento: tra i quattro clandestini che facevano parte del branco, a  quanto ricostruito dagli inquirenti,  il senegalese Mamadou Gara avrebbe avuto una storia con la vittima. Il clandestino infatti, come riporta ilMessaggero, avrebbe detto agli inquirenti di conoscere bene Desy e di aver avuto un rapporto sessuale con lei: “Sì abbiamo fatto sesso, ma non l’ho stuprata. Era viva quando sono andato via. Conoscevo Desirée , avevamo una storia, mi aveva detto di essere più grande, di avere 22 anni”.

 

Commenti

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  • Maria Angela 28 Ottobre 2018

    Vorrei vedere se fosse la loro figlia si che allora muoverebbero il c…e il cervello

  • Mucci Maria Gabriella 28 Ottobre 2018

    Mi sembra che sia giunto il momento di liberarci di questi assassini ,stupratori,trafficanti di droga ed altro , evirateli e rimandateli a casa propria che scontino le malefatte nelle loro prigioni che sicuramente staranno peggio che nelle nostre !!

  • Massimilianodi SaintJust 27 Ottobre 2018

    Meloni, Salvini perchè non provate a reintrodurre la pena capitale, come in USA, India, Giappone, Filippine anch’esse democrazie? La vita degli assassini non può valere più di quella delle vittime innocenti, è contro l’etica checchè ne dica certa pretaglia che l’ha comminata per secoli!

  • 27 Ottobre 2018

    I giudici Italiani dovrebbero chiedere la legge anti stupro, una persona che violenta, automaticamente 20 anni di carcere e castrazione chimica_in casi di stupro e omicidio la pena di morte automaticamente.

  • Caesar 27 Ottobre 2018

    Tolleranza zero per queste bestie!

  • penelope 27 Ottobre 2018

    boldrini, saviano, e tutte le anime falso buoniste sinistrose compresi i troppi preti che in televisione inneggiano continuamente all’accoglienza dove sono finiti? Non mi pare di aver sentito da parte loro un commento su questo terribile fatto.

  • BENITO 27 Ottobre 2018

    Il popolo italiano deve riprendersi il suo paese.
    Cacciare questi mostri e scendere sulle strade a riprendersi la giustizia.
    Marcia su ROMA