Caso Diciotti, cadono le tesi dei pm: «Salvini ha difeso l’interesse nazionale»

20 Ott 2018 15:08 - di Mia Fenice

Svolta sul caso della nave Diciotti e sull’inchiesta nei confronti di Matteo Salvini. Nella prima fase della “vicenda Diciotti” – quella che va dal 15 al 20 agosto – sono stati «difesi gli interessi nazionali». Lo scrive il Tribunale dei ministri di Palermo negli atti relativi allo sbarco dei migranti che vede indagato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. A darne notizia è il Giornale di Sicilia, che riporta la ricostruzione dei fatti del collegio palermitano, con l’esame delle comunicazioni, degli orari, dei tempi e degli spostamenti della nave alla ricerca di un approdo nel Mediterraneo. 

L’inchiesta era partita con il pm di Agrigento, Luigi Patronaggio. Il leader della Lega era stato indagato per sequestro aggravato di persona, sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale per non aver fatto scendere subito i migranti a bordo della nave Diciotti. Poi gli ultimi tre reati erano decaduti e restava solo il sequestro aggravato di persona. Gli atti erano così stati mandati a Palermo e sarebbe dovuto arrivare il giudizio definitivo del Tribunale dei ministri. Ma l’altro ieri è arrivata a sorpresa la notizia che il pm Patronaggio e la procura di Agrigento non sono competenti per giudicare il caso perché la Diciotti è stata bloccata quando l’imbarcazione era ancora in acque di competenza catanese. Così l’inchiesta è passata da Palermo a Catania.

I colpi di scena non sono finiti. Il Tribunale dei ministri di Palermo ha, infatti, consegnato alla Procura del capoluogo siciliano (perché trasmettesse gli atti alla corrispondente Procura di Catania) un incartamento che smonta le accuse dei pm: «Nei primi giorni di intervento della nave Diciotti al largo di Lampedusa, per il salvataggio dei 190 migranti che si trovavano a bordo di un barcone proveniente dalla Libia, non sono emersi reati. Fu anzi difeso meritoriamente dalla Guardia costiera l’interesse nazionale».

Caso Diciotti, la decisione del tribunale dei ministri

Come ricostruisce il Giornale, il collegio palermitano, presieduto da Fabio Pilato, Filippo Serio e Giuseppe Sidoti, divide in due il periodo in cui la Diciotti aveva a bordo i migranti. Il primo, dal 15 al 20 agosto, dove secondo le toghe c’è stato «solo una attività di pressione diplomatica nei confronti di Malta, perché adempisse i doveri previsti dalle convenzioni internazionali che regolano il salvataggio e l’accoglienza dei flussi migratori. Poi la nave fece uno scalo nei pressi di Lampedusa, dove, con alcune motovedette, furono sbarcati 13 migranti ammalati. Gli altri 177, sempre in quella prima fase, non furono oggetto di alcun reato, men che meno il sequestro di persona, perché nei primi giorni si stava cercando una soluzione diplomatica per l’accoglienza, che poi non fu trovata». Quindi nessun sequestro di persona, ma solo una soluzione diplomatica.

Arriva poi il secondo periodo, quello fra il 20 al 25 agosto. I magistrati palermitani, scrive il Giornale, rimettono qualsiasi riferimento a possibili reati che non individuano, passando la possibilità di valutazione ai colleghi catanesi. In ogni caso sottolineano che «la Guardia Costiera, cercando una soluzione per lo sbarco a Malta, fece l’interesse del Paese al rispetto delle convenzioni da parte dei partner europei».

Commenti

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  • Attila 23 Ottobre 2018

    Adesso dovrebbero cadere la teste di quei PM, e non solo le loro farneticanti tesi !

  • Mauro 23 Ottobre 2018

    Bè adesso del PM cosa fate? Lo trasferite in sardegna oppure lo mettete a riposo con un terzo della pensione?

  • lucio 21 Ottobre 2018

    Questo PM per caso si è laureato in Albania per conoscere tutte le leggi italiane?

  • Pietro e Rosa De Col DE COL 21 Ottobre 2018

    I fatti sono fatti ma comunque sono fatti in modo che si possa creare confusione,
    Chi la presenta bianca e chi la presenta nera.
    Conclusione: la situazione è sempre grigia!

  • avv. alessandro ballicu 21 Ottobre 2018

    miracolo c’è un giudice a palermo. toghe rosse non la spunterete

  • Gran Turco 21 Ottobre 2018

    OVVIAMENTE IL P.M. PATRONAGGIO, GRAN GENIO (OVVERO MENTE RAFFINATA) NON DEVE RISPONDERE DEL DANNO ERARIALE CREATO DALLA SUA INCHIESTA PRIVA DI FONDAMENTO ? TALI COSTI E SPESE QUINDI , COME SEMPRE, RICADRANNO SUL GOBBO DEGLI ITALIANI PECORONI ?!

  • maurizio giannotti 21 Ottobre 2018

    E naturalmente il PM di Agrigento che ha montato un caso totalmente privo di fondamento la passerà liscia tranquillo e beato come non mai!!!!!!!!!!

  • Carlo 21 Ottobre 2018

    Quindi se in una azienda un dipendente combina un disastro facendo perdere immagine, soldi e valore all’azienda stessa… Normalmente viene licenziato, perché questo dipendente Patronaggio non dovrebbe subire le conseguenze dei suoi errori? Sistemi la Giustizia e sistemi il Paese.

  • Angela 21 Ottobre 2018

    Giustizia è fatta .Salvini vai avanti perché sei uno dei pochi politici a cui interessa davvero il bene dei cittadini italiani.

  • Lisetta Serra 21 Ottobre 2018

    Bene ma ora il Pm Patrinaggio dovrebbe essere inquisito per i costi giudiziari che ha inflitto agli italiani. Dovrebbe pagarli di tasca propria. Può dare una colletta tra tutti quelli del PD e chiedere moneta anche a Saviano..

  • Ben Frank 21 Ottobre 2018

    Come volevasi dimostrare… Ed ora mettete “u’ piemm” kompagno Patronaggio sotto inchiesta, per tutti i soprusi commessi e la perdita di tempo.

  • Rita Daina Andreetto 21 Ottobre 2018

    Adesso il pm con ego ipertrofico pagherà per il suo delirio e tirerà fuori dalle sue tasche i soldi pubblici usati per qualcosa che si sapeva sarebbe finito in un niente di fatto? Ha usato denaro dei contribuenti per comprarsi un quarto d’ora di notorietà. Patetico!

  • G.Erman 21 Ottobre 2018

    Giudici incompetenti. Non si trattò di sequestro di persona, ma di impedimento allo sbarco di clandestini per motivi di sicurezza, che erano liberi di andare ovunque, meno che in Italia

  • Caesar 20 Ottobre 2018

    Non c’era alcun dubbio!
    Inchiesta ridicola pilotata dai sinistri & Soros & friends

  • Claudia 20 Ottobre 2018

    Il Giornale ha riportato la notizia , il secolo d’Italia pure, la Stampa ancora no……. chissà perché

  • Beniamino Truglia 20 Ottobre 2018

    In questo caso, la giustizia ha trionfato. La verità é VERITÀ. !!!!!

  • Pino1° 20 Ottobre 2018

    Possono appenderne i nomi e le foto segnaletiche alla colonna infame della magistratura italiana composta da scellerati politicanti da espellere dal paese ! E restituite i soldi delle quote spettanti alla lega che state derubando all’attività di un partito che rappresenta i popolo che ha dato a quella compagine e non alla magistratura come la vostra.