Ott 09 2018

Roberto Mariotti @ 13:58

Auto, in Italia le Euro5 e le Euro6 sono solo il 32%. E la normativa incombe

Ad oggi, in Italia circola ancora un 10% di veicoli antecedente alla normativa Euro, un 28% rispondente alle norme Euro1-2-3, il 30% Euro4, mentre le Euro5 ed Euro6 rappresentano appena il 32% del totale. Lo rileva Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità) che rende noti i nuovi dati di crescita delle soluzioni di smart mobility in Italia e ricorda che l’alternativa c’è. «Sempre più imprese e privati – spiega il presidente Aniasa, Massimiliano Archiapatti – scelgono di abbandonare la proprietà e passare all’uso dei veicoli attraverso le tante soluzioni di mobilità del noleggio e del car sharing che confermano la propria vocazione di sostenibilità e sicurezza con una flotta veicoli di efficienti motorizzazioni diesel di ultima generazione e di alimentazioni alternative in costante crescita e dotate dei più avanzati sistemi di sicurezza attiva e passiva». Dopo il boom dello scorso anno, anche nel primo semestre 2018 il settore del noleggio a lungo termine
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ha registrato un incremento delle immatricolazioni (161.644 vetture, +10% vs lo stesso periodo del 2017) e della flotta che ha toccato le 881mila unità (+16%); un dato, quest’ultimo, che, se sommato ai 140mila veicoli del breve termine e ai circa 7mila del car sharing, porta la flotta complessiva dei veicoli condivisi nel nostro Paese ben oltre il milione. La crescita delle immatricolazioni di vetture in long term nel primo semestre mette in evidenza l’aumento delle alimentazioni diesel di ultima generazione (+12%, per un’incidenza sul totale immatricolato che sale al 75%), il boom delle ibride, arrivate a 7.634 unità (+155%), del metano (1.545 vetture, +112%) e delle elettriche, tornate a crescere in modo significativo (+344%) con oltre 1.000 veicoli.

La risoluzione del Consiglio Europeo

La risoluzione del Consiglio Europeo del 20 giugno 2007 (n. 715/2007/ce) ha stabilito con precisione i criteri con cui i produttori di auto devono progettare li loro veicoli per ridurre i gas di scarico dei modelli diesel e benzina. L’obiettivo è quello di diminuire l’emissione di sostanze inquinanti dannose per la salute dei cittadini e per l’ambiente, con un’attenzione particolare per le emissioni di particolato e anidride carbonica. Molte auto prodotte e immatricolate prima del settembre 2015 vanno incontro a divieti di circolazione (soprattutto in centro città), e chi possiede un’auto vecchia ma decide di circolare ugualmente rischia pesanti sanzioni, e in alcuni casi addirittura la sospensione della patente.
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