Venezia, vietato sedersi in terra e sui gradini: il Comune contro il turismo cafonal. Basterà?

19 Set 2018 15:15 - di Filomena Auer

Non c’è fine al degrado di Venezia. Non c’è pace per i residenti, e non c’è limite ai provvedimenti possibili che il Comune potrebbe stanziare. E così ora, tra inventiva e disperazione, si apprende che nella città lagunare potrebbe diventare vietato anche sedersi e sdraiarsi a terra o stravaccarsi sui gradini delle chiese.

Venezia, il Comune studia un modo per vietare di sedersi in terra

Il provvedimento allo studio anticipato dal sito dell’Ansa, fa specifico riferimento agli inaccettabili schiaffi inferti dal turismo “cafone”: un fenomeno in costante crescita che non si sa più come arginare: E così, se dovesse essere approvato e passare indenne a emendamenti e modifiche mirati ad annacquarlo, come spiegato dall’Ansa, il nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana rappresenterà un vero e proprio «decalogo» messo a punto per tutelare Venezia dagli attacchi di turisti indecenti. «Ma le nuove regole – fa sapere l’agenzia giornalistica sul suo sito – non convincono i diversi gruppi dell’assemblea municipale, e così il dibattito è stato acceso nella Commissione che deve vagliare il regolamento, prima che ad ottobre arrivi nell’aula del Consiglio».

Il provvedimento nel dettaglio: divieti e multe, fino al Daspo

Nel dettaglio, da quanto si evince, l’attenzione si sarebbe concentrata sull’art.35 che vieta non solo di accamparsi a cielo aperto nel centro storico, sotto i portici, per calli e campielli, con bivacchi improvvisati, occupando magari aiuole e piccole aree di ristoro per pic-nic e soste varie, ma anche di sdraiarsi o semplicemente di sedersi sul selciato o sui gradini di chiese e monumenti: pena multe salate, che scatteranno, però, solo in caso di violazione reiterata. Dunque, come specifica l’Ansa, «dopo il primo avviso dei vigili, partiranno da 50 euro, e potrebbero arrivare anche a 500 o al Daspo urbano per violazioni nei luoghi di particolare pregio». Basterà?

 

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