Taglio dei vitalizi, i ricorsi sono 1176. Gli ex parlamentari: «Non siamo parassiti»

28 Set 2018 15:04 - di Redazione

A 11 giorni dalla scadenza per la presentazione, sono 1176 i ricorsi contro i tagli dei vitalizi, fatti pervenire da ex deputati contro la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera. Si tratta, ha spiegato il presidente della Associazione ex parlamentari, Antonello Falomi, in una conferenza stampa a Montecitorio, di un «fatto senza precedenti» nella storia delle due assemblee legislative.

«Non è la prima volta negli ultimi 15 anni – ha aggiunto Falomi – che i vitalizi degli ex parlamentari subiscono decurtazioni, anche significative. Nel 2005, ad esempio, è stato sospeso il meccanismo che legava il vitalizio parlamentare alle retribuzioni dei presidenti di sezione di Cassazione e questo ha comportato, di fatto, una riduzione netta del 30% dell’importo dei vitalizi. Ricordo, inoltre, due contributi consecutivi di solidarietà versati negli ultimi sei anni dai membri del Parlamento». Nonostante i tagli, ha detto ancora il presidente dell’associazione ex parlamentari, finora «il livello del contenzioso si era sempre mantenuto piuttosto modesto, 40-50 persone al massimo. Stavolta, invece, sono 1176 le persone che hanno scelto di reagire». Un numero che, per Falomi, «segnala l’indignazione e la protesta di chi, per il solo fatto di essere un ex parlamentare, è stato oggetto, in questi ultimi anni, di una violenta a arrogante campagna politica che lo ha dipinto come un delinquente, un ladro o un parassita al quale, come ha esplicitamente detto Luigi Di Maio, si vuole perfino negare il sacrosanto diritto di rivolgersi a un giudice».

«Qualcuno – ha concluso Falomi – vuole riscrivere la storia democratica e delle istituzioni come fosse una storia di guardie e ladri, mentre noi abbiamo servito con lealtà, dignità e onore il nostro Paese. Non ci stiamo a essere processati. Non vogliamo sottostare inerti all’attacco allo stato di diritto, messo in discussione da logiche retroattive che cancellano la certezza del diritto e patti che i cittadini, anche se parlamentari, hanno stipulato con lo Stato». Di numeri ha parlato anche Felice Besostri, ex senatore e giurista in prima linea nella battaglia contro la riforma costituzionale del governo Renzi, che come avvocato rappresenta una parte dei ricorrenti. Sono 712 – ha scritto in un comunicato – i ricorsi depositati al Consiglio di giurisdizione della Camera. Altri 40 ricorsi circa sono attesi in giornata. «Alcuni di questi – ha precisato – sono collettivi, il che fa salire il numero totale a 1165 parlamentari, 66 dei quali sono superstiti e al 90% si tratta di vedove o di alcuni orfani inabili al lavoro», ha spiegato ancora Besostri, difensore di circa 50 ex parlamentari e dei loro familiari che hanno presentato ricorso contro la delibera. «Per 88 di loro è stata fatta richiesta di sospensiva che vuol dire che si chiede di sospendere il provvedimento limitatamente a chi lo richiede», ha proseguito il legale, spiegando che «questi casi vengono giudicati prima degli altri ricorsi, alcune udienze sono state già fissate e in ogni caso vengono esaminati tutti prima del 31 dicembre, ovvero prima di quando entrerà in vigore il provvedimento».

Commenti

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  • luciano rizzi 23 Ottobre 2018

    nome e cognome corretto

  • Mario 29 Settembre 2018

    Sono ladroni autorizzati il popolo si muore di fame è loro pretendono i vitalizi ma andate in quel bel posto.

  • Riccardo 29 Settembre 2018

    Andate a lavorare come hanno fatto tutti per trenta o quranta anni poi acrete quei 1500euro al mese che vi aspetta di diritto o siete pari a qualche altro rappresentante”vedi Cicciolina” c’è da vergognarsi.
    Riccardo ex Vigile del fuoco. Uno. Che ha lavorato
    .

  • Giivanni 29 Settembre 2018

    Andate tutti a farvi Fottere.

  • enrico 29 Settembre 2018

    i parassiti non si smentiscono mai

  • 28 Settembre 2018

    Tagliate, tagliate, sono tutti parassiti, in tutto il mondo da nord a sud!! Uguale nel USA!!

  • Angela 28 Settembre 2018

    I politici gridano allo scandalo per il reddito di cittadinanza da dare ai poveri Italiani, mentre si offendono perché qualcuno vuole decurtare le pensioni d’oro…che faccia tosta ,hanno anche il coraggio questi politici di dire che “hanno servito con onestà e serietà il Paese”…e ci credo ,con uno stipendio da 16000 euro ognuno servirebbe lo stato con onestà,non solo…ma se per loro servire il Paese è equivalso a riempire di tasse continuamente il cittadino italiano …beh…ne avremmo fatto volentieri a meno di questi politici…