Scuola, maestre in piazza contro il governo: «Abbandona i precari» (video)

11 Set 2018 12:41 - di Gigliola Bardi

Manifestazione di circa 500 insegnanti precari davanti a Montecitorio, dove è in discussione il decreto milleproroghe. Bandiere e striscioni firmati Anief, Cub, Cobas, Sgb a segnalare la protesta degli abilitati ma esclusi dall’insegnamento, con circa 150mila posti a rischio. E ciò malgrado, come ha sottolineato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ci siano 30mila cattedre vacanti. A portare vicinanza e solidarietà ai manifestanti nel corso del sit in, fra gli altri, Stefano Fassina, Loredana De Petris, Nicola Fratoianni, Francesco Fornaro (Leu) e una delegazione di FdI guidata da Federico Mollicone, che ha annunciato ostruzionismo in aula e la presentazione di emendamenti che vanno incontro alle preoccupazioni degli insegnanti.

Gli insegnanti, in quello che è il primo sciopero dell’anno scolastico, chiedono «ascolto» e, soprattutto, la riapertura delle Gae, le graduatorie ad esaurimento, per tutti i docenti abilitati. Un emendamento presentato a Montecitorio dai relatori blocca gli effetti di una modifica introdotta al Senato, grazie a una iniziativa delle opposizioni, che permetteva l’ingresso di quanti erano in possesso di abilitazione nelle graduatorie provinciali, inclusi i diplomati alle magistrali e agli istituti tecnici professionali. Con le modifiche proposte alla Camera questa possibilità sarà preclusa e le Gae torneranno a essere a esaurimento, senza alcuna possibilità di inserimento di nuovi abilitati.

«Gli insegnanti scendono in piazza perché dovrebbero essere di ruolo e invece non lo sono e addirittura sono licenziati. Il problema è facile da risolvere: basta riaprire quelle graduatorie ad esaurimento per tutto il personale precario abilitato, come il Parlamento ha già fatto due volte nel 2008 e nel 2012. Riaprendo le graduatorie ad esaurimento finalmente si riapre un canale immediato di reclutamento a tutto il personale abilitato e questi posti non restano più vacanti, ma vengono dati nei ruoli», ha spiegato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, un’associazione costituita da docenti e ricercatori in formazione, precari, in servizio e di ruolo.

E da Pacifico è arrivato l’appello alla maggioranza di governo: «Oggi inizia l’esame in aula degli emendamenti al Decreto milleproroghe. Uno di questi emendamenti,  ribattezzato “salva-precari”, era stato ritirato nelle commissioni alla Camera dopo l’approvazione in Senato, ora viene riproposto dalle opposizioni e chiediamo che tra oggi e domani venga approvato dalla maggioranza in modo che per una volta il buon senso prevalga sulle ragioni della politica». «E poi questo emendamento – ha aggiunto Pacifico – serve anche a tutelare coloro che sono entrati nei ruoli dello Stato con riserve. Sono più di 150mila i docenti abilitati dallo Stato negli ultimi 6 anni, chiedono la parità di trattamento come prima anche perché i nuovi concorsi sono stati ritenuti incostituzionali dal Consiglio di Stato e quindi riteniamo che l’unica strada sia la riapertura delle graduatorie ad esaurimento a tutto il personale».

Nella loro piattaforma Anief e Cobas chiedono: «Inserimento in Gae di tutti i docenti abilitati; conferma dei ruoli di chi ha superato l’anno di prova; trasformazione dei posti in organico di fatto e di quelli in deroga sul sostegno in posti in organico di diritto e stabilizzazione di tutti i precari; parità di trattamento giuridico ed economico tra personale di ruolo e personale precario; ripristino del primo gradone stipendiale per i neo assunti dal 2011; modifiche delle regole sui trasferimenti in ruolo in modo tale da sanare gli effetti nefasti della legge 107/2015; riconoscimento per intero del servizio prestato da precario nella ricostruzione di carriera; salvaguardia degli aumenti contrattuali assegnati per il 2018, recupero dell’inflazione e ripristino dell’indennità di vacanza contrattuale».

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