Reddito di cittadinanza, volano scintille tra Meloni e Feltri a “MattinoCinque” (video)

20 Set 2018 12:20 - di Elsa Corsini

«Si possono fare promesse elettorale per guadagnare voti ma poi le proposte devono avere un senso». Ospite a MattinoCinque Giorgia Meloni torna a bocciare il Reddito di cittadinanza targato Cinquestelle in un confronto molto acceso con Stefano Feltri, videdirettore del Fatto Quotidiano.

Scintille tra Meloni e Stefano Feltri

«In un’Italia dove c’è gente che lavora  40 ore settimanali per guadagnare 800 euro, dare un reddito di 780 euro per stare a casa significa una cosa sola: che primi si licenzieranno, lavoreranno in nero per percepire anche il reddito da parte dello Stato con un costo infinito. Non si può fare», dice la leader di Fratelli d’Italia, «e infatti non lo faranno. Conosco il problema della disoccupazione in italia, ma se hai davvero 17 miliardi da spendere, quasi una manovra, mettili sul lavoro, abbassa le tasse, non serve la paghetta dallo Stato. Sono vecchi metodi che già conosciamo, gli italiani vogliono lavorare, solo il lavoro genera la dignità che l’assistenza non può generare». Mentre parla il vicedirettore del Fatto, inquadrato dalle telecamere, scuote vistosamente la testa e non appena conquista il microfono va all’attacco. «Sono sorpreso che anche Giorgia Meloni, che guida  un partito dalla forte vocazione sociale, tiri fuori gli stessi slogan di Matteo Renzi. Chiacchiere in libertà, da bar». «Non mi sembra proprio», replica la Meloni fuori campo. Ma Feltri insiste accusando la leader di Fratelli d’Italia di dire “cose fuori dal mondo”. Il clima si surriscalda e l’ex ministro della Gioventù incalza chiedendo a più riprese al giornalista quali sono le “sue” chiacchiere in libertà. «Ma come si permette? Io non l’ho insultata. Mi spieghi… Quando non si ha nulla da dire, si insulta». Il conduttore prova a riprendere il timone ma è costretto ad arrendersi. La Meloni insiste: «È il nervosismo di chi non ha argomenti, l’editore è contento e abbiamo fatto la giornata…».  «Il reddito di cittadinanza – ribatte Feltri – in nessuno paese al mondo è un assegno per non lavorare. È falso». «E invece è così, è un assegno per aspettare il lavoro», ribatte la Meloni. Ed è ko.

Commenti

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  • Laura Prosperini 20 Settembre 2018

    siamo tutti curiosi di vedere in cosa consista,
    certo se come dice l’On.le Meloni si da’ un contributo senza avere nulla in cambio, beh si tratterebbe di assistenza (anche se in periodi di miseria come questi, specialmente al Sud non trovo scandaloso che lo Stato faccia anche assistenza ai bisognosi che non trovano lavoro)
    se invece si sostanzia comunque in lavoro
    trovo la cosa positiva, oltre all’assistenza si restituisce dignità a chi non riesce da tempo a trovare lavoro (lo Stato si comporterebbe in maniera impeccabile)
    Chiaro che non è equo che ci siano solo 20 euro fra gli aiutati e chi lavora ma forse è il momento di capire che il problema è nei 800 euro (troppo bassi, non ci si sopravvive neppure)
    alziamo gli 800 e non abbassiamo i 780 allora
    vedrete che ne beneficierebbe tutta la Nazione (attraverso un più rigoglioso mercato interno/consumi interni e quindi PIL)
    Se proprio non rimbambiti, anche gli Imprenditori si accorgerebbero che aumentando gli 800 avrebbero un incremento molto maggiore dei consumi e quindi dei ricavi.
    Niente più austerity
    manovre espansive sono necessarie per l’Italia (e gli Italiani).
    Vediamo, al dunque ed in concreto di cosa si tratterà eppoi vedremo che effetto avrà nel tempo per i consumi interni (specialmente made in Italy).

  • Andrea 20 Settembre 2018

    Il buonsenso starebbe nel mezzo. In effetti dare 780 euro a tutti certamente non è possibile e forse anche deleterio ma si puo fare diversamente. Per esempio modificare quello che hanno fatto i sinistroidi quando erano in odore di elezioni: intanto eliminare subito gli immigrati con permesso di soggiorno e aiutare gli italiani over 50 soli magari senza titoli di studio e magari anche acciaccati di salute (ai quali per ordini dall’alto NON danno invalidità) e dargli 300 euro per SOPRAVVIVERE. Certamente non darli ai 18enni con pagetta dei genitori, che se li vanno a spendere in tatuaggi e macchinette.

  • giovanni pistis 20 Settembre 2018

    Cara Girgio è perder tempo con questa gente grillina…altrimenti le vendite del Fatto quotidiano calano sensibilmente. Buon lavoro VERA italiana Patriotica

    • giovanni pistis 20 Settembre 2018

      devo corregere ::cara GIORGIA-…tutto l’altro resta invariato,