Rapina in villa, Meloni: «Troviamo i farabutti e lasciamoli marcire in carcere»

24 Set 2018 15:33 - di Redazione

Tolleranza zero. Giorgia Meloni è durissima nel commentare l’aggressione modello Arancia Meccanico alla coppia di Lanciano, in provincia di Chieti, sequestrata e picchiata nella propria villa con un violenza inaudita. «A Lanciano una coppia massacrata dai ladri in casa, a lei arrivano a tagliare il lobo dell’orecchio. Nel silenzio di una sinistra che si indigna solo quando le vittime trovano il coraggio di difendersi. Troviamo questi farabutti e lasciamoli marcire in carcere», scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia mentre proseguono a tutto campo le indagini della polizia per risalire ai quattro autori della rapina avvenuta la notte tra sabato e domenica alla periferia di Lanciano. I banditi hanno picchiato e legato Carlo Martelli, chirurgo cardiovascolare in pensione e fondatore dell’associazione Anffas, e la moglie Niva Bazzan, alla quale è stato tagliato il lobo dell’orecchio destro. È caccia all’uomo con ogni strumento utile alle indagini: l’ascolto di testimonianze e l’acquisizione dei filmati di telecamere della zona. L’auto rubata alla coppia abruzzese dopo il colpo è stata ritrovata domenica notte dalle forze dell’ordine. «Io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L’assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare», ha raccontato il medico aggredito dal suo letto di ospedale.

Commenti

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  • Antonio 26 Settembre 2018

    Pare che le bestie responsabili della tremenda aggressione di Lanciano siano rumeni che compaiono spesso come responsabili dei crimini più efferati, ma come aveva proposto a suo tempo Salvini non si potrebbe fargli scontare la pena nelle galere della Romania. Sarebbe un notevole deterrente alla criminalità rumena e dell’Est Europa.

  • Ros. 25 Settembre 2018

    Brava sig. Meloni. Così si dovrebbe fare. La galera non dovrebbe essere un poso comodo come in Italia. La prigione dovrebbe far passare la voglia a chi ce stato di tornarci.

  • Laura Prosperini 25 Settembre 2018

    specialmente questi casi così eclatanti si evidenzia, successivamente, la scarsissima fiducio che tutti noi, purtroppo, abbiamo per
    – la certezza della pena (severa)
    si teme che fra sconti condoni buona condotta etc.etc. (forse anche a causa dei pochi posti disponibili nelle Patrie galere) questi delinquenti 8se si riusciranno ad acciuffare) rimarranno troppo poco in galera, tornando a far paura al resto della società.
    La certezza della pena è il più grande deterrente alla delinquenza mentre il contrario e cioè il lassismo il buonismo una politica troppo attenta ai diritti del singolo e per nienti ai doveri
    portano ad una lenta ma inesorabile lacerazione del tessuto sociale e ad una distanza crescente fra il popolo cioè noi che non capiamo come mai certi assassini o stupratori possano tornare liberi in così poco tempo e le istituzioni (in questo caso principalmente la magistratura)

  • Giuseppe Forconi 25 Settembre 2018

    Una volta, una volta, chiaro c’era una volta, ma ora non c’e’ piu’, ora abbiamo la giustizia ROSSA
    ( spero di vergogna ) che giustamente come dice Andrea, questi animali devono pur campare. Ma verra’ il giorno, spero presto, e allora anche se saranno passati mesi o forse anni, queste bestie le ritroveremo e gli daremo lo stesso trattamento.

  • Silvia Toresi 25 Settembre 2018

    Il carcere è anche poco.

  • Fabio 25 Settembre 2018

    Lasciamoli marcire in carcere ? Ma siamo impazziti tutti ? Ci sara qualche magistrato comunista di turno che dirà : e cosa hanno fatto di tanto grave ? Mica hanno ammazzato qualcuno quindi fuori ! Ecco , questo succederà come sempre, mettiamocelo in testa tutti , i comunisti hanno rovinato tutto , scuola , sanità , forza di polizia , lavoro coi sindacati , hanno nel sangue la stupidità , hanno nel cervello l’acido , sono il male del mondo !

  • Antonio 25 Settembre 2018

    Allora alzate le pene a trenta anni per questi reati senza sconti o attenuanti, da scontare nei bei penitenziari dismessi sulle nostre panoramiche isole.

  • Massimilianodi SaintJust 24 Settembre 2018

    Per questo orrendo crimine chiedo lo squartamento dei responsabili, quattro cavalli legati ai quattro arti e vai al galoppo! Per questi barbari pene da medioevo barbarico, quale perdono, quale carcere a mantenerli a vita!

  • Andrea 24 Settembre 2018

    Si certo, in carcere e poi arriva il patronieddu di turno e te li rimette fuori perchè poverini si devono ancora integrare e poi erano in stato di bisogno capisci ? non c’è lavoro …

  • Pino1° 24 Settembre 2018

    Ai tempi, quando la magistratura era ”nobile” eveva fiducia nelle forze dell’ordine, le rispettava e quando c’erano di questi eventi osservava da lontano, lasciandoli lavorare e.. le forze dell’ordine facevano terra bruciata per tutta la delinquenza, nessuno spacciava più, niente maria, niente coca, niente di niente,retate delle mondane, perquisizioni a tappeto, locali, night, ‘ rivenditori’ di mercanzia di dubbia provenienza, insomma inchiodava tutto il sistema criminale e saltavano fuori nomi cognomi soprannomi indirizzi e fornitori delle armi, anche prima, appena capivano come andava a finire ! Con la magistratura alla ‘matta, qualcosa’ colpiscono anche la polizia e non possono muovere paglia ! Troppi fiancheggiatori esterni alla criminalità organizzata, la’ dove si lavora con calma e senza fretta al riparo della stampa e dei ponti e del motto la legge è uguale; per chi?