Prato, agente ferito alla gola da un detenuto. Meloni: i poliziotti sono eroi

2 Set 2018 19:30 - di Prisca Righetti
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Nei corridoi di un carcere come in trincea: e come accade in guerra, anche nella battaglia di contenimento quotidiana a cui sono chiamati gli agenti della polizia penitenziaria l’aggressore può colpire in qualunque momento e con qualsiasi mezzo, Come dimostrato una volta di più nel drammatico episodio odierno di Prato, nel cui carcere un detenuto straniero ha aggredito con una lametta quattro agenti in servizio, ferendone in maniera grave uno alla gola.

Prato, scontri tra detenuti: agente ferito alla gola

Un dramma che si è consumato nel giro di veloci e concitati istanti, quando questa mattina, come riferisce l’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) nell’istituto di pena dove già da ieri sera si erano registrati disordini in seguito a scontri tra gruppi di detenuti rivali, l’aggressore – a cui questa mattina era stato consentito l’accesso alla funzione religiosa – e che già in passato era stato protagonista di violenze, tanto da avere subito vari spostamenti in altri istituti di pena, si è armato il pugno con una lametta e ha seminato il panico intorno a sé. Per fortuna il poliziotto ferito alla gola, e subito ricoverato in ospedale, non sarebbe in pericolo di vita. Ma è evidente a tutti la gravità di quanto accaduto oggi a Prato. Non a caso, lo stesso segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci, intervenuto a riguardo ha sottolineato come, quello odierno sia «l’ennesimo episodio in cui i poliziotti penitenziari devono affrontare del tutto a mani nude i soggetti più violenti che spesso la società esclude dalla civile convivenza proprio in ragione della particolare efferatezza delle loro azioni. Purtroppo però – ha quindi aggiunto Beneduci – mentre i Poliziotti Penitenziari non possono utilizzare nessun strumento a propria difesa, i detenuti hanno spesso a disposizione un vero e proprio arsenale costituito da strumenti quali spranghe, lamette, fornellini, coperchi di scatolette e carrelli ed è assurdo immaginare che mentre altre forze di polizia sperimentano del tutto legittimamente Taser elettrici e spray al peperoncino, gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria siano lasciati completamente inermi al’interno delle sezioni detentive».

Solidarietà di Giorgia Meloni agli agenti aggrediti

Un caso, quello di Prato, emblematico della crisi endemica in cui versano le nostre carceri dove, a fronte di un inquietante affollamento di detenuti, continua a contrapporsi un esiguo schieramento di forze di polizia penitenziaria costrette a turni impossibili e ad agire con mezzi e poteri inadeguati alla situazione. Per questo, dopo aver espresso solidarietà ai 4 agenti aggrediti oggi, in special modo al poliziotto ferito gravemente alla gola, Giorgia Meloni ha dichiarato su Facebook, «a nome di Fratelli d’Italia, piena vicinanza agli agenti feriti e a tutto il corpo della Polizia Penitenziaria, costretto ormai da troppo tempo a lavorare in condizioni disumane», non tralasciando di chiedere «al governo di tenere fede agli impegni presi in campagna elettorale dalla sua maggioranza verso questi autentici eroi, intervenendo tempestivamente con aumenti degli organici e degli stipendi e con dotazioni adeguate a una nazione come la nostra. Fratelli d’Italia – ha quindi concluso Giorgia  Meloni – ha già presentato le sue proposte in materia ed è pronta a garantire il suo sostegno al governo se, come speriamo, vorrà intervenire quanto prima».

 

Commenti

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  • Benedetto 3 Settembre 2018

    Ci vuole la palla al piede per i delinquenti. E chi sgarra và mandato in miniera 18 ore al giorno. Inoltre gli agenti penitenziari devono essere dotati di taser e armi da usare liberamente. In un carcere deve comandare lo stato, non la feccia.

  • Pino1° 3 Settembre 2018

    Dove si può, imparare da chi ha consolidato nel tempo un giusto metodo di gestione carceraria ci farebbe giungere in un balzo a situazioni diverse ! Come sappiamo in galera ci vanno in pochi, la maggior parte dei delinquenti è in giro per le strade !Amnesty, l’europa, nessuno tocchi caino I tonaconi ecc. ci raccontano che c’è sovraffollamento nelle carceri e per questo bisogna tenerli fuori a violentare le donne (giovani) e rapinare gli anziani ! E’ una questione di disciplina ! Se ognuno dorme nella sua brandina zitto e non crea disordine ce ne stanno di più e non si azzuffano. Hanno troppe energie da sprecare perché non fanno niente dalla mattina alla sera! Falli uscire a pulire i canali, gli argini, le briglie dei torrenti quando sono in secca e la sera dormirebbero come angioletti, costano? Si, tanto. Bene, lavorino ! Gli agenti ? Fucile palla di gomma, torcia lunga con pungolo, doberman, pitbull, rottweiler, ‘corso’ sono i più indicati a guinzaglio. E stai sereno che cambia tutto ! Forse molti che ora non si fanno identificare ti chiederanno pure di essere rispediti al loro paese ! Bisogna smetterla di fare le vergini in un casino (quello di buona memoria ) chiuso dalla democristiana, ‘signora’ merlin non sposata, con figli, brutta come una ‘cozza’e rompicogl….. (lei) !
    E poi, se siamo bravi e risparmiamo, Salvini ci potrebbe anche finire le tre mega-carceri che giacciono incompiute da decenni perché camorra, ‘ndrangheta e mafia non si accontentano di avere fatto lievitare i costi/struttura di tre/quattro volte ma vogliono anche la buona uscita per il cemento…. Dei bei saloni e ci mandiamo i magistrati in trasferta a svolgere i processi, chissà perché penso che durerebbero poco tempo !