Nomine Rai, Lega e M5S si giocano le carte: i nomi in corsa per Tg e vertici

29 Set 2018 9:58 - di Augusta Cesari

Chiuso il capitolo presidenza con il via libera a Marcello Foa a Viale Mazzini, M5S e Lega tornano ad accendere i riflettori sulle nomine di Reti e Tg Rai. A quanto si apprende da fonti di governo, la settimana prossima sarebbe in agenda un incontro tra i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, per affrontare la questione. L’intenzione è quella di chiudere la partita a stretto giro.

Tg regionali della Rai

Per ora l’unico disco verde, sul fronte Rai, ha visto protagonista Alessandro Casarin a capo della Tgr. E così la Lega, dopo aver incassato il via libera a Marcello  Foa, ha ottenuto un altro punto a suo favore. Al vicedirettore di Rainews – dato da settimane in corsa per i Tg regionali – è stato tuttavia affidato l’interim, segno che non ci sarebbe l’unanimità assoluta tra i due soci di governo. Dai vertici del M5S assicurano che sarà il merito a tracciare la rotta delle nomine. Per questo ricoprire ruoli apicali non farà la differenza per le nuove direzioni. «Vogliamo lasciare la partitocrazia fuori dalla porta di viale Mazzini», è il ragionamento.

Il nodo del Tg1

Se la Lega ha puntato tutto sull’affidamento dellla presidenza di viale Mazzini a un sovranista, in molti tra i 5 Stelle pensano che sarebbe eccessivo cedere anche il Tg1. Per questo, sulla rampa di lancio per la direzione del Tg della Rete ammiraglia figurano Alberto Matano e Franco Di Mare. Due volti noti di viale Mazzini e anche per questo graditi ai vertici grillini che vorrebbero personaggi di grido e vicini alla gente. Ma per la direzione del Tg1 sul versante Lega la si pensa diversamente: circolano i nomi di Gennaro Sangiuliano, Luciano Ghelfi e Roberto Pacchetti, giornalista Rai in forza alla redazione milanese. Non si esclude che uno di questi nomi possa alla fine approdare alla direzione del Tg2, con Sangiuliano decisamente in pole.

I gialloverdi sono consapevoli di dover fare i conti anche con un problema di quote rosa per la direzione delle testate giornalistiche. Questa consapevolezza favorirebbe la corsa di Simona Sala, che resta un’altra carta da giocare. Quirinalista del Tg1 di lungo corso, quello di Sala è un profilo istituzionale che resta in pista per le direzioni del Tg3 (dove però potrebbe essere confermato Luca Mazzà) e di Rainews24.

Giornale radio

Sul Giornale radio, dove sembra prevalere la sensibilità del M5S, in pole c’è Giuseppe Carboni, 20 anni di radio alle spalle, attualmente in forza alla redazione politica del Tg2.

A Rai sport per la successione di Bruno Gentili, nominato ad interim, oltre al nome di Jacopo Volpi si fa largo quello di Maurizio Losa: il suo profilo piace perché nella sua lunga carriera non si è occupato solo di sport ma anche di altro, non ultimo l’affaire tangentopoli. Antonio Preziosi sarebbe invece in corsa, in quota opposizione (è vicino a Fi), per i servizi parlamentari.

Le direzioni di Rete

Infine le direzioni di Rete. Per Rai Uno la Lega sarebbe orientata a confermare un nome che gira ormai da mesi, quello di Marcello Ciannamea, mentre per la seconda Rete resta in pole Maria Pia Ammirati, ex vicedirettrice di Rai1, dal 2014 a capo di Rai teche e molto gradita ai grillini. Restano poi aperti altri capitoli, tra gli altri quello del capo del personale e soprattutto il responsabile di Rai pubblicità. Una casella quest’ultima considerata molto importante da Silvio Berlusconi, strategica per il futuro di Mediaset.

Commenti

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  • Paola 1 Ottobre 2018

    Dovrebbero essere il più possibile obiettivi cioè non troppo schierati.

  • Angela 29 Settembre 2018

    I 5*e la Lega devono fare allo stesso modo di come hanno fatto tutti i governi precedenti…occupare l’occupabile.