Missionario italiano rapito in Niger da un gruppo di jihadisti: s’indaga per terrorismo

18 Set 2018 12:59 - di Lorenza Mariani

Missionario italiano rapito in Niger, forse da un gruppo di guerriglieri jihadisti. La Procura di Roma ha aperto un’indagine per sequestro di persona a scopo di terrorismo: e questo è tutto quello che si sa; per il resto è buio, silenzio, giallo, e tanta paura per il coraggioso religioso che in quelle terre difficili e lontane lavora da tempo…

Missionario italiano rapito in Niger

Tutto quello che si sa, dunque, è che è stato rapito nel cuore della notte in Niger dove il missionario italiano padre Pierluigi Maccalli, della Società delle missioni africane (Sma), vive e lavora. Portato via «la notte scorsa da presunti jihadisti», fa sapere all’agenzia Fides padre Mauro Armanino, missionario a Niamey, secondo cui da qualche mese la zona in cui è stato rapito padre Maccalli «si trova in stato di emergenza a causa di questa presenza di terroristi provenienti dal Mali e il Burkina Faso». Per ora dal Niger sulla vicenda è calato un inquietante silenzio, mentre da noi, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per sequestro di persona a scopo di terrorismo in merito al rapimento. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Sergio Colaiocco. Quel che trapela al momento, insomma, riguarda solo l’attività svolta con passione, dedizione totale e spirito di sacrificio da Padre Maccalli, originario della diocesi di Crema, già missionario in Costa d’Avorio per vari anni, e che si trovava nella parrocchia di Bomoanga, diocesi di Niamey. Da tempo il religioso si è fatto conoscere per la sua coraggiosa opera in quelle difficili terre, dove padre Macelli è riuscito fin qui a mettere insieme evangelizzazione e promozione umana, al punto tale da riuscire ad occuparsi di tematiche e problematiche molto delicate come la circoncisione e l’infibulazione delle ragazze. Secondo la Fides, dunque, proprio questo suo impegno potrebbe essere uno dei moventi per il rapimento del missionario, tornato in Africa da appena una settimana dopo un periodo di riposo in Italia.

Rapito di notte nella missione al confine col Burkina Faso

Un posto di confine, quello in cui opera la missione cattolica dei padri Sma, che si trova in zona Gourmancé (Sud-Ovest) alla frontiera con il Burkina Faso e a circa 125 km dalla capitale Niamey. Il popolo Gourmancé è interamente dedito alla agricoltura e stimato in questa regione attorno a 30.000 abitanti. La missione è presente dagli anni ’90, e i villaggi visitati dai missionari sono più di 20, di cui 12 con piccole comunità cristiane, distanti dalla missione anche oltre 60 km.

 

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