Il voto di maggio si avvicina: la destra rifletta sulla sua idea di Europa

28 Set 2018 12:42 - di Carlo Ciccioli

Riceviamo da Carlo Ciccioli e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

Una battaglia non si prepara in qualche mese, altrimenti è solo una campagna elettorale e non un progetto politico. Mi riferisco ovviamente al 26 maggio 2018, cioè alla data dell’elezione del nuovo Parlamento Europeo. Per cui bisogna mettere a punto ora, subito, in autunno, i fondamentali per comunicare la nostra idea di Europa e come costruirla.

Innanzitutto nella narrazione corrente il conflitto politico è tra i cosiddetti “europeisti” e gli “euroscettici”. Gli europeisti sarebbero i popolari della Merkel e di Juncker, ma anche Tajani e i socialisti alla Schulz, alla Renzi ed alla Macron. Gli euroscettici sarebbero i populisti ed i nazionalisti. È proprio sbagliato il paradigma di fondo, in quanto i cosiddetti europeisti sono in realtà gli eurotruffatori, mentre gli euroscettici son quelli che vorrebbero una Europa vera, politica e non finanziaria o delle banche. 

L’errore fu fatto all’inizio, quando, per costruire l’Europa si partì con la C.E.C.A. (Comunità Europea Carbone e Acciaio) e con il M.E.C. (Mercato Europeo Comune) per finire ora all’Unione Europea dell’Euro, un’Europa solo economica e finanziaria,  senza alcuna identità culturale e politica.

Non poteva che succedere un disastro, e questo è successo, a cominciare dalla crisi economica di tutti i paesi dell’Unione ad economia più debole, fino all’uscita della Gran Bretagna ed il conseguente indebolimento complessivo per la Brexit.

I punti fondamentali su cui la destra italiana, ed in particolare  Fratelli d’Italia, deve avviare una riflessione sono essenzialmente quattro:

  1.  1. L’ingresso rapido della Russia nell’Unione Europea. La Russia è una Nazione di 150 milioni di abitanti ed un mercato di espansione commerciale fondamentale per le Nazioni produttrici e fondatrici degli organismi europei. La Russia si espande per migliaia di chilometri in Asia, fino al Giappone, ed è anche una grande porta di accesso delle relazioni con quel continente. Le sanzioni occidentali devono essere superate proprio all’ingresso della Russia in Europa. La Russia ha cultura, storia, costumi, religione, radici e collegamento geografico totale con l’Europa, non ci possono essere discriminazioni. Alla Russia fanno riferimento anche i cosiddetti Stati Caucasici, altre decine di milioni di abitanti, alcuni dei quali con radici cristiane ed europee, come la Georgia e l’Armenia, nonché sterminate risorse energetiche (Petrolio e Metano). L’attuale Unione Europea rafforzata dalla Russia rappresenta una massa critica imponente dal punto di vista politico, della popolazione e del prodotto economico e finanziario.
  2.  2. Una sub-federazione degli Stati del Mediterraneo, il cui baricentro non può che essere la penisola italiana; le cui  capitali di riferimento, storicamente, strategicamente ed istituzionalmente, non possono che essere “l’antica” Roma e Palermo, che è la capitale della Sicilia, l’isola al centro del Mediterraneo. Questo significherebbe che tutta la logistica per il centro/nord Europa passerebbe di qui ed a questo progetto mediterraneo sarebbero fortemente interessate anche la Grecia e la Spagna, non esclusa la Francia, nonché tutti i paesi del Nord Africa, a cominciare da quelli oggi a forte prospettiva occidentale quale l’Egitto di Al Sisi, la Tunisia, il Marocco, il Libano e perché no anche Israele; non ultima la Libia di Bengasi, a trazione russo-egiziana, che tra poco potrebbe comprendere l’intera Libia.
  3.  3. Inserire nel nostro simbolo un riferimento specifico e fondante all’Europa, tipo Fratelli d’Italia – Noi Europei, o noi Popolo d’Europa o semplicemente Fratelli d’Italia per l’Europa. Cioè l’identità europea siamo noi e non quella dell’Unione Europea degli Eurotruffatori.
  4.  4. La destra, non al governo in Italia, cioè Fratelli d’Italia, può affermare cose che non possono dire quelli che stanno al Governo, per evidenti equilibri internazionali. Proprio per questo possiamo assumere quel ruolo di avanguardia che ad altri non è consentito, per non turbare relazioni istituzionali che potrebbero poi ritorcersi contro l’Italia. Cioè essere  protagonisti e non marginali, aldilà delle percentuali elettorali.

Dobbiamo perciò diventare il laboratorio ideologico per l’Italia, ed anche per tutta Europa, di una “ideologia europea”, una sorta di “estremismo europeo” che deve passare nel sentire comune dei nostri popoli e far ritrovare l’orgoglio e la fierezza di essere europei abbandonando sensi di colpa, complessi di inferiorità e di rinuncia che hanno caratterizzato il secondo dopoguerra e che hanno determinato la crisi ed il declino politico, economico ed addirittura la denatalità del nostro Continente.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Guido Sanotni 3 Ottobre 2018

    l’Europa della CECA si basava sul libero scambio (di carbone ed acciaio) e ha portato sviluppo.
    Senza la CECA l’Italia, che possiede pochissime miniere di carbone e di minerale ferroso, non sarebbe mai diventato un Paese produttore di acciaio.
    L’Unione Europa delle quote, della burocrazia, delle banche, dei trattati che vengono sospesi quando fa comodo a certi Paesi altro non è che una perversione dell’idea originaria.

    Per quanto riguarda l’ingresso della Russia o di altri Paesi, bisogna entrare nell’ottica che l’Europa dei Popoli, quella che noi vogliamo, ha un limite geografico che parte dalla penisola scandinava e arriva al Bosforo passando per il confine polacco-bielorusso.
    Ciò che stà ad est di quella linea non può e non potrà mai essere Europa ma al massimo un suo partner.

  • xander 1 Ottobre 2018

    Sono contrario solo all’ingresso della Russia nella UE; il mostro euroburocratico deve sparire! Nessuno deve entrarci, tutti devono uscirne.

  • Chirico William 30 Settembre 2018

    gli unici europeisti siamo noi, i vinti della seconda guerra mondiale. l’Europa dei popoli ,Russia compresa,è l’unica soluzione a fronte di superpotenze finanziarie; e comunque è nella nostra storia, se vogliamo che lo nostra civiltà sopravviva. e non pensiamo che Bannon o Trump o gli USA o chi altro a noi estraneo possano aiutarci, anzi, si muovono per annientarci. attenzione.

  • Riva Antonio 29 Settembre 2018

    Non sarà facile spodestare questa Sinistra Capitalista, ci vorrà del tempo ma accadrà!

  • Nazzareno Mollicone 29 Settembre 2018

    Bravo Carlo, ottime le tue idee: si nota la capacità analitica delle nostre comuni battaglie di un tempo nel MSI

  • alberto 29 Settembre 2018

    Dobbiamo solo scardinare questo sistema corporativistico comunista europeo e ben venga la Russia.

  • Giuseppe Forconi 29 Settembre 2018

    Non vi venisse in mente di portare dentro anche la Turchia, sarebbe la morte dell’Europa. Mentre sarebbe il caso di uscirne noi, che ne dite ?

  • 29 Settembre 2018

    La data è 26 maggio 2019.
    Un articolo ben fatto e corrispondente alla realtà.
    Portare la Russia nella Europa odierna significa solo fare il bene di tutti gli stati europei.

  • Maurizio Pensalfini 28 Settembre 2018

    Progetto molto Ambizioso. Magari si potesse fare . Maaa la Russia che dice??

  • 28 Settembre 2018

    Semplici pensate Sovranità Italiana…solo pensiero ITALIA…

  • Angela 28 Settembre 2018

    Utopistico!!!