Il romanzo su Mussolini sarà una serie tv: così il fascismo diventa pop

26 Set 2018 13:25 - di Redazione

Wildside, la casa di produzione che ha realizzato la serie tv tratta dal romanzo L’amica geniale,  acquisisce i diritti del libro M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati (edito da Bompiani). La casa di produzione di Lorenzo Mieli e Mario Gianani trasformerà il libro, che racconta il fascismo come un romanzo, dall’interno, senza filtro politico e ideologico, in una serie televisiva. Il testo è un romanzo, sì, ma un romanzo in cui d’inventato non c’è nulla. Al contrario, ogni singolo accadimento, personaggio, dialogo o discorso è storicamente documentato o autorevolmente testimoniato da più di una fonte. È la storia dell’Italia tra il 1919 e il 1925, dalla fondazione dei Fasci italiani di combattimento al delitto Matteotti. Quello di Scurati è il primo romanzo di una trilogia per la quale l’autore ha detto di essersi ispirato alla saga “Il trono di Spade”.

Una grande narrazione sul potere, dunque, ma basata sulla memoria storica italiana. Una memoria che diviene romanzo e poi fiction. Una storia drammatica al cui centro c’è Mussolini che, nel caos del biennio rosso, immagina e mette in pratica il suo disegno rivoluzionario: “Nell’ordine l’Italia deve prima conquistare se stessa. Ecco il compito del fascismo. È necessaria la vittoria dello spirito se vogliamo rinnovare la nazione per lanciarla sulla via del suo più grande imperiale destino”. Recensendo il romanzo G.M.Ghioni ha spiegato che la tecnica letteraria usata da Scurati unisce narrazione e documenti storici: “La scelta di Scurati di intervallare i capitoletti con brani documentari (comunicati ufficiali, articoli, discorsi, graffiti, lettere…) è un interessante appiglio al realismo dell’opera, ma anche una forma di narrazione nella narrazione tutt’altro che scontata, che serpeggia formando un canovaccio ma aggiungendo un assaggio linguistico, contenutistico ed emotivo alle reazioni dell’epoca. Niente è stato inventato, suggerisce Scurati, da accurato e minuzioso ricostruttore di dettagli; piuttosto è nell’approfondimento di questa o quella vicenda, nell’intreccio tra persone e fatti e soprattutto nell’indagine psicologica dei personaggi che il narratore trova il suo spazio migliore”.

Un breve passo del romanzo di Scurati è stato letto da Marco D’Amore, l’attore protagonista di Gomorra, molto seguito sui social,  su Instagram: il suo post ha avuto molto successo, totalizzando oltre 70mila visualizzazioni.

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Laura Prosperini 26 Settembre 2018

    ancora con gli antifascisti, non se ne può più
    le elite hanno trovato in Mussolini e nel Fascismo, purtroppo entrambi morti, lo specchieppo per le “allodole”
    affinchè le allodole stesse non si accorgano che gli stanno togliendo tutto (anche le braghe)
    si sveglieranno nudi e fragili troppo tardi e non sapranno con chi prendersela…
    Svegliamoci ma sopratutto svegliatevi antifa pecoroni ed ipnotizzati

  • Andrea Vestita 26 Settembre 2018

    Sto leggendo “M” e, devo dire, è veramente ben documentato e scorre che è un piacere. Tuttavia l’autore si rivela il solito antifascista acritico, per il quale i fascisti sono solo “cattivi” e “sbandati” tenuti insieme da un malvagio, mentre i socialisti e comunisti sono “compagni che sbagliano”. Una gran delusione, ma vale la pena di leggerlo, soprattutto se uno non abdica alle proprie funzioni cerebrali