I “compagni” si rassegnino: va rispettata la volontà dei morti

5 Set 2018 14:28 - di Massimiliano Mazzanti

Riceviamo da Massimiliano Mazzanti e volentieri pubblichiamo:

Caro direttore,

Sul Web fa “il pieno” di visualizzazioni il “picchetto d’onore” che “chiama il presente” al giurista Giampiero Todini, mentre a Bologna – non tanto tempo fa – fece scalpore l’apprendere che, tra le sue ultime volontà, Franco Cangini espresse anche quella di essere sepolto con la camicia nera. I due episodi hanno un denominatore comune che lega e la biografia di queste insigni persone e le reazioni che qualcuno ha scatenato dopo le rispettive esequie: la loro esemplare condotta di vita “democratica”.

Tanto per Todini quanto per Cangini è stato rilevato come – pur magari essendone note le simpatie di destra – condussero un’esistenza, soprattutto sotto il profilo professionale, “insospettabile”. Quasi che la loro “professione di fede in articulo mortis” fosse una sorta di inaspettato fulmine di “politicamente scorretto” del tutto inaspettato e sconcertante. Quel che è peggio, è che la sinistra ne vorrebbe far materia da Codice penale e, laddove il Codice difettasse, come tentò Emanuele Fiano in buona compagnia, di riforma giurisprudenziale in senso punitivo: se non per i morti, la cui volontà è insindacabile, per i vivi che la rispettano. E non bastano, a questi signori, i pronunciamenti della Corte di cassazione che, proprio sul “rito del presente”, ha espresso anche di recente un parere netto, senza possibilità di equivoco, alla luce ovviamente anche della XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione e della così detta “Legge Scelba”.

La cultura costituzionale della sinistra a questo si riduce: al pervicace tentativo di affermazione delle proprie particolari e mutevoli convenienze politiche. Un atteggiamento, questo, che esprime solo e drammaticamente il disconoscimento del concetto stesso di Costituzione che – da sempre – è la legge primaria di uno Stato che intende preservare alcuni diritti e alcuni doveri dei propri cittadini dalle bizzarrie del tempo, delle mode e delle contingenti maggioranze parlamentari. Quel che è peggio, è che questa sinistra italiana che sempre più spesso sproloquia di “cultura” e di “valori” – proprio trattando il caso di Todini e altri di analoga specie -, dimostra disprezzo per il fondamento giuridico e morale più antico e qualificante della civiltà europea e occidentale, espresso superbamente dalle parole di una ragazza, protagonista di una tragedia andata in scena ad Atene per la prima volta esattamente 2460 anni or sono. I novelli Creonte – i quali pretenderebbero l’applicazione o l’introduzione di norme per punire coloro che salutano un morto nel rispetto del suo credo più intimo e profondo – continueranno sempre a infrangersi contro Antigone e contro le sue lapidarie parole: “Né davo tanta forza ai tuoi decreti, che un mortale potesse trasgredire leggi non scritte, e innate, degli dèi. Non sono d’oggi, non di ieri, vivono sempre, nessuno sa quando comparvero né di dove”.

Una legge, insomma, può pretendere che gli uomini sottoposti a essa vivano in una determinata maniera; mai possono impedire agli stessi di morire e di accomiatarsi dal mondo come gli pare. E se qualcuno pensa di poter punire chi getta un velo di polvere su di un corpo inanimato o lancia un grido per onorare la presenza dell’estinto nel ricordo dei vivi, può sempre farlo, nella consapevolezza, però, di condannare se stesso al ludibrio. Perché non è scandaloso che un Todini o un Cangini o altri uomini dalle vite esemplari abbiano deciso di “morire fascisticamente”; ma che deputati e consiglieri di chissà cosa con tanto grigia e insignificante vita intellettuale e politica si permettano di sindacare i funerali e le commemorazioni di chi è stato certamente migliore di loro.

Commenti

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  • Comunisti cancerogeni ! 6 Settembre 2018

    Presente!!!

  • Taddei Roberto 6 Settembre 2018

    Per me Fiano e danza cantante nn fanno testo zero assoluto. Sinistroidi ? ME NE FREGO !

  • Adelio Bevagna 5 Settembre 2018

    Okkio comunisti chi vive di odio crepa prima. Come campate male.

  • Andrea 5 Settembre 2018

    Quindi se ho capito bene in questo paese di gente “democratica” l’unico modo per eprimere le proprie idee senza essere rovinati è solo DOPO MORTI !!!! abbiamo persino quello col monosopracciglio che vuole cancellare la storia !