Csm, il monito di Mattarella: «Le toghe rispondano alla legge e non alla politica»

25 Set 2018 15:13 - di Redazione

Cambio della guardia al Csm con la consueta e solenne cerimonia al Quirinale per sottolineare il passaggio di consegne tra i vecchi e i nuovi membri dell’organo di autogoverno della magistratura. Ma anche l’occasione per Sergio Mattarella, che del Csm è il presidente, per puntualizzare alcune questioni che ancora affollano il campo delegai sopite polemiche tra toghe e politica. Mattarella ha esordito proprio dal significato profondo attribuito dalla Costituzione al Capo dello Stato nel suo ruolo di presidente del Consiglio superiore della magistratura. Un ruolo che ha definito di «sintesi» e che, ha ricordato Mattarella, asseconda l’obiettivo fissato dai Costituenti: «Rendere la magistratura un ordine autonomo e, al contempo, elemento fondamentale dell’assetto democratico della Repubblica». Quindi, l’affondo: «La magistratura non deve rispondere alle opinioni correnti, perché soggetta soltanto alla legge».

Passaggio di consegne tra il vecchio e nuovo Csm al Quirinale

Sulla funzione di sintesi, ma anche di «garanzia» e, al contempo, di «grande responsabilità per le sorti dell’equilibrio fra i poteri costituzionali» Mattarella ha insistito non poco nel corso della cerimonia. «Componenti togati e componenti non togati – ha avvertito – si distinguono soltanto per la loro “provenienza” perché condividono le medesime responsabilità nella gestione della complessa attività loro affidata».

Mattarella: «Laici e togati hanno eguali doveri»

«I componenti “laici” secondo quanto prevede lo stesso articolo 104 della Costituzione – ha infatti sottolineato il Capo dello Stato -, sono eletti non perché rappresentanti di singoli gruppi politici (di maggioranza o di opposizione) bensì perché, dotati di specifiche particolari professionalità, il Parlamento ha affidato loro il compito di conferire al collegio un contributo che ne integri la sensibilità. Al contempo – ha proseguito -, i togati non possono e non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza. Ciò che deve guidare tutti i componenti del Csm è il senso del servizio all’istituzione così come la prospettiva del servizio al Paese. Dal Consiglio superiore della magistratura – ha concluso Mattarella – la Repubblica si attende che questo sia l’unico criterio di comportamento».

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 26 Settembre 2018

    Mattarella….. per caso la paura fa 90??

  • maurizio giannotti 26 Settembre 2018

    Forse il Presidente non se ne è mai accorto ma i Giudici sono loro i primi a non sentirsi obbligati a rispettare le leggi vigenti in Italia!!!!!

  • Pino1° 26 Settembre 2018

    Quest’uomo è fuori dalla verità ! Il popolo elegge i parlamentari -politica- i parlamentari legiferano in quanto recettori delle volontà del popolo, (svuotare il parlamento dai magistrati messi dentro esattamente come il pres.te) e ricordare, anche con arresti se occorresse che i magistrati DEVONO applicare la legge loro consegnata dal parlamento e NON piegarla alla LORO interpretazione !
    Pierluigi vuole scrivere lui insieme a quant’altro la legge sulla legittima difesa !!
    Ripassati la storia e la legge; a’ mattacchione ! Se continui così poi ci consegni ad eventi infausti !

  • Luciano Vignati 25 Settembre 2018

    Come al solito Mattarella fa la figura del due di picche. D’altro canto il grande bugiardo e bullo Renzi l’ha scelto apposta perché sapeva benissimo che non avrebbe mai preso un provvedimento contro i magistrati comunisti. E il PD è pieno di magistrati combattenti e di parte.

  • franz 25 Settembre 2018

    Belle parole, però per i magistrati le leggi sono come il pongo,ne tiri fuori quello che vuoi.

  • Vini 25 Settembre 2018

    Mattarella sembra un disco rigato.
    Farebbe meglio se se ne va e fa qualche passeggiata in pace invece di rompere.

  • Angela 25 Settembre 2018

    “I togati non devono assumere le decisioni secondo logiche di pura appartenenza”..
    Questa frase dovrebbe essere sempre tenuta presente dai magistrati…