Aggressione razzista di Ferragosto, 7 arresti. Tra i picchiatori due donne

5 Set 2018 12:10 - di Eugenio Battisti

È finita con sette arresti la violenta aggressione razzista di Ferragosto a Trappeto, nel palermitano. Il provvedimento cautelare scaturisce dall’attività di indagine condotta dopo la denuncia presentata il 16 agosto 2018 da sei giovani extracomunitari di origine gambiana ospiti della comunità Mediterraneo di Partinico e un’educatrice del centro, che hanno raccontati di  essere state assaliti, con futili pretesti, da un gruppo di cittadini italiani la sera del 15 agosto, mentre si trovavano isulla spiaggia di Trappeto per i festeggiamenti del Ferragosto. Frasi antirazziste, insulti e bastonate. Secondo le ricostruzioni i giovani immigrati sono stati avvicinati da alcuni degli arrestati in prossimità della spiaggia di Trappeto e subito insultati e aggrediti con violenza. Anche dopo essere riusciti a salire sull’automezzo della loro Comunità –  che li attendeva nei pressi del luogo dell’aggressione per riportarli nella struttura – sono stati inseguiti in auto, fino al centro abitato di Partinico, dove sono stati raggiunti, bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente aggrediti.

«Neri di merda, dovete morire. Entro stasera vi ammazziamo tutti. E giù botte, con calci e pugni, ma anche colpi di bastone, di spranghe e di pietre», hanno raccontato alcune delle vittime dell’aggressione di Ferragosto nel palermitano. Tra i sette arrestati, finiti ai domiciliari, anche due donne. Già lo scorso 20 agosto, pochi giorni dopo l’aggressione, vennero individuati almeno tre giovani che avevano preso parte all’attacco contro gli extracomunitari. Oggi la svolta con gli arresti. Gli indagati sono accusati di lesioni aggravate e di avere agito con la finalità dell’odio etnico e razziale. In carcere sono finiti Antonino Rossello, 40 anni, Roberto Vitale, 33 anni, Salvatore Vitale, 49 anni, Emanuele Spitaleri, 37 anni, tutti di Partinico. Ai domiciliari vanno Valentina Mattina, 28 anni di Partinico, Giacomo Vitale, di Alcamo, 71 anni e Rosa Inverga, 62 anni. Molto dure le parole del gip che parla di aggessione brutale e ripugnante, «dettata – si legge nella motivazione della misura cautelare – da abiette finalità di discriminazione razziale e posta in essere con modalità brutali e ripugnanti rispetto al comune sentire e alle più elementari regole del vivere civile».

Commenti

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  • Leonardo Corso 6 Settembre 2018

    Evidentemente hanno fatto qualcosa che ha fatto incazzare tutti. Forse li vdovevano rimettere su una barchetta ,magari portarli vicino ad agrigento e rispederli in silenzio iin africa

  • Andrea 5 Settembre 2018

    io sono pienamente convinto che hanno fatto loro qualcosa per primi. Noi anche se ormai abbiamo i nervi distrutti da questa dittatura sinistra non siamo gente che aggredisce così in modo gratuito. Vediamo un po se qualcuno la racconta fino in fondo e sentiamo pure l’altra campana (quella MAI ascoltata) questo anche perchè conosco bene i nordafricani.

  • Franco Cipolla 5 Settembre 2018

    Riprorevole aggressione. Premesso questo mi domando pero’ perche’ gli Italiani finiscono in prigione, e loro quando stuprano e malmenano con l’aggravante di odio razziale (Italiani di m****…) sono subito rimessi in liberta’? Qualcosa non torna. Non e’ che ci sia bisogno di una riforma per la magistratura che ricordi loro che gli Italiani sono a casa loro e non sono il 93% di clandestini?
    La legge e’ uguale per tutti…l’avevo letto da qualche parte!!