Venezuela, attentato con droni-bomba contro Maduro. L’esplosione (video)

5 Ago 2018 9:57 - di Gabriele Alberti

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro è uscito incolume da un tentato assassinio, hanno detto le autorità del Paese: mentre stava tenendo un comizio a Caracas, durante una parata militare trasmessa in diretta televisiva, si sono sentite due esplosioni che Maduro ha detto essere state causate da due droni armati esplosi in aria prima di raggiungerlo. Maduro è illeso, ma altre sette persone sono state ferite.

Poche ore dopo Maduro ha parlato dal palazzo presidenziale, annunciando che i responsabili dell’attacco sono stati arrestati e ha indicato i responsabili: «tutto conduce all’estrema destra venezuelana in alleanza con l’estrema destra colombiana, e dietro all’attacco c’è il presidente colombiano Juan Manuel Santos». Un portavoce di Santos, che nel 2016 aveva vinto il premio Nobel per la pace, ha smentito il suo coinvolgimento.

Spunta un’altra versione

Il momento delle esplosioni è stato ripreso in diretta: si vede Maduro – in piedi vicino alla moglie Cilia Flores – interrompersi durante il discorso per poi riprendere a parlare prima di essere accerchiato dalle guardie del corpo, che lo hanno protetto con degli schermi antiproiettile. Maduro ha detto che inizialmente pensava che i droni fossero un effetto pirotecnico in suo onore. Il procuratore generale venezuelano Tarek William Saab sostiene che l’attacco non mirava soltanto a Maduro ma a tutto l’alto comando dell’esercito venezuelano. Un piccolo gruppo paramilitare ha rivendicato l’attacco, ma ci sono molti dubbi sull’autenticità della rivendicazione.

Secondo l’agenzia  Associated Press, funzionari dei vigili del fuoco avrebbero contraddetto la versione di Maduro, sostenendo che l’esplosione sia stata causata da una fuga di gas in un’abitazione poco distante. Lo riporta Il Post. Alcune foto diffuse dalle agenzie fotografiche mostrano le autorità venezuelane ispezionare un’abitazione esplosa, ma non ci sono altri dettagli su questa versione. Come si sa, il Venezuela è un paese in cui i giornalisti internazionali hanno difficoltà a confermare le notizie, ed è probabile che emergeranno in seguito varie teorie alternative sulle esplosioni, difficili da verificare.

Tuttavia, analisti del Washington Office on Latin America ritengono che quello che è accaduto a Caracas non sembra essere stata una messinscena di Maduro: l’attacco sembra essere stato amatoriale, e ha provocato la trasmissione in diretta delle immagini di Maduro incerto e interrotto a metà di un discorso, mostrandolo vulnerabile.

Maduro è solito accusare i gruppi di destra del paese e le altre opposizioni di organizzare dei piani per rovesciare il suo governo. In questi anni ha mantenuto il suo potere in modo autoritario, cercando di rafforzare il suo controllo sul paese svuotando di poteri le istituzioni democratiche, rimandando le elezioni e arrestando decine di avversari politici. Il Parlamento del paese, che alle ultime elezioni era passato sotto il controllo dell’opposizione, è stato chiuso e sostituito con un nuovo organo legislativo controllato dai sostenitori di Maduro. Nelle proteste, andate avanti per mesi, sono morte oltre 100 persone.

Commenti

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  • GIAN GUIDO BARBANTI 5 Agosto 2018

    mai una buona notizia