Un treno con 700 tonnellate di rifiuti è fermo da due mesi a Roma

9 Ago 2018 18:24 - di Redazione

Un treno con 700 tonnellate di rifiuti della Capitale, fermo da due mesi al Salario perché Ama e Comune non individuano una destinazione. La denuncia arriva da Legambiente Lazio. Si tratta di uno dei convogli su cui venivano caricati i rifiuti di Roma per spedirli agli inceneritori di Austria e Germania. Scaduto e non rinnovato l’accordo per il conferimento fuori ambito su ferro, l’ultimo treno caricato che sarebbe dovuto partire l’11 giugno scorso, è rimasto invece sui binari della stazione Roma Smistamento, accanto alla fermata della FL1 Nuovo Salario. “La società che avrebbe dovuto svolgere per conto di Ama il conferimento è la Enki srl, vincitrice del bando per la gestione dei treni di rifiuti ma evidentemente non ha più un luogo dove smaltire quest’ultimo carico – fa sapere Legambiente – e contattata, la Enki srl ha evitato di rispondere alle richieste di chiarimento”. Il Gruppo Ferrovie dello Stato ha confermato la presenza ancora oggi del treno sui binari della stazione di Roma Smistamento, esattamente nel luogo da dove sarebbe dovuto partire, con le 700 tonnellate di rifiuti,  due mesi fa per il centro Europa. “Il Comune di Roma deve individuare la destinazione del treno e il luogo dove portare quei rifiuti chiedendo alla Regione l’autorizzazione in deroga per il conferimento, oppure Ama deve svuotare immediatamente quel treno di monnezza”, dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. “Secondo le intenzioni della municipalizzata – continua Scacchi – al momento del bando per il trasporto ferroviario i viaggi dovevano servire proprio a diminuire la mole di rifiuti e avviare la chiusura del TMB del Salario. Invece, ironia della sorte, il treno è fermo a pochi metri dall’impianto Ama e aumenta i miasmi che attanagliano ogni giorni i cittadini di Villa Spada e dell’intero quadrante”. Sul banco degli imputati, l’assenza di impianti di gestione sul territorio. Per invertire la rotta, per Legambiente serve un veloce aumento della differenziata con diffusione del porta a porta e impianti di gestione nel territorio romano, in grado di fermare la migrazione dei rifiuti tramutandoli in risorsa: bisogna chiudere i TMB e costruire impianti di nuova generazione. E intanto far partire subito quel convoglio con 700 tonnellate di rifiuti.

Commenti

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  • Mauro Garlaschelli 10 Agosto 2018

    …ma a casa mia…a via F Marchetti/Largo Somalia… a 2km dal treno bloccato… facciamo già la differenziata…con 2bidoncini in cucina…e 2in terrazzo… ?qual’è il problema???… IL RIFIUTO E’ LA PRIMA E FONDAMENTALE “MATERIAPRIMA” DI UNA NAZIONE CIVILE ED INDUSTRIALE…

  • Piero Passeri 10 Agosto 2018

    non ho parole opero nel settore depurazione acqua, non ci sono siti dove conferire i fanghi, i prezzi sono saliti da 65 a 300€ tonnellata e non ci sono siti per conferirli, devono azzerare tutto leggi fatte da analfabeti, sono una massa di incompetenti, basta che si mettono la targhetta e si sentono in diritto di fare e disfare, quanta tristezza!!! e ignoranza…..

  • Marisa Galassi 10 Agosto 2018

    Ogni regione si deve tenere le spazzature in casa propria. E’ giusto costruire inceneritori nella propria regione. Ma gli amministratori non devono pensare al proprio interesse, ma a quello dei cittadini!

  • Leo Grellede 10 Agosto 2018

    Bruciare Legambiente, Verdi, Rossi, ambientalisti di sta minkia che ci hanno fatto arretrare come un paese africano. Fatta questa bonifica di inutili idioti, potremo fare la differenza. Questi ancora parlano di “differenziata” perché non sanno cosa significa smaltire e i costi ambientali (soprattutto acqua) per riciclare. Inceneritore inquina? ALBERI, TANTI ALBERI!

  • RICCARDO AMARA 10 Agosto 2018

    Fra poco vivremo tutti in una discarica …

  • giulio 10 Agosto 2018

    grandi grillini! Notav novax noilva noinceneritori no termovalorizzatori! Grande governo gialloverde!

  • Giuseppe Forconi 10 Agosto 2018

    Chiedete alla grillina sindaca se ha sufficiente spazio a casa sua.

  • Giuseppe Tolu 10 Agosto 2018

    Ogni regione abbia il suo termovalorizzatore e lo usi solo ed esclusivamente per lo smaltimento dei suoi rifiuti. C’è da dire anche che paghiamo per lo smaltimento dei rifiuti ad altri stati e poi ripaghiamo un’altra volta per avere energia e balle varie prodotte dai rifiuti che abbiamo pagato per smaltire. Noi non siamo capaci ad avere un tornaconto da questi nostri rifiuti senza spedirli all’estero? Con tutte le persone che potrebbero avere poi lavoro stabile.

  • Pino 1° 10 Agosto 2018

    Mandare Guardia di Finanza !!!!!!!!

    • Giuseppe 10 Agosto 2018

      l’immondizia è un problema di tutti noi che la produciamo, pertanto si dovrebbe essere più coscienti anche dove e come questa viene smaltita. Un maggiore impegno nella raccolta differenziata potrebbe essere parte della soluzione, poiché il recupero ed il riciclo fanno parte del sistema virtuoso del rifiuto. Troppo facile è criticare …….. pago la TARI e me ne frego. I comuni hanno le loro colpe ma noi facciamo la nostra parte. S ci fosse stato l’accordo Grillini-PD i vagoni erano già partiti.E’ un problema da Raggi.

      • Pino 1° 10 Agosto 2018

        Vivo in un comune per tradizione insofferente a qualunque legge, anche la più comprensibile. da due mesi effettuiamo la differenziata e nelle zone migliori della città non sgarra nessuno, alle sette marciapiedi e città pulita da impressionarsene, peggio e molto nei quartieri neri e occupatori di case!! I rifiuti sono una necessità momentanea finché non comprenderemo che ogni agglomerato urbano deve auto regolarsi con il problema.
        Nei negozi sono tornati a galla addirittura i sacchi porta spesa in rafia che non vedevo esibiti da cinquant’anni ! L’amministrazione ha compiuto un miracolo anche se parziale ma ha migliorato molto! La GdF occorre dove i manager invece di chiudersi in conclave e non uscirne fino a firma…. si scontrano con le mafie che vogliono il pizzo e lì che piaccia o no se non ci vai pesante non realizzi nulla treni stazionari pieni di spazzatura o no !