Salvini: «Mi processino pure, voglio proprio vedere come va a finire»

27 Ago 2018 11:39 - di Giorgia Castelli

«Ho ricevuto una marea di messaggi di solidarietà. Anche e soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno». Il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un’intervista al Messaggero, ha definito un boomerang l’inchiesta dei pm sul caso della nave Diciotti«La cosa bella del post Agrigento – ha osservato – è che tra i tanti messaggi di sostegno, che tengo per me, anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane». E poi ancora: «da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perché sarà un boomerang». Torna l’idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di Forza Italia, ha provato più volte in passato «senza successo, ma questo è il governo del cambiamento» sottolinea, quindi la riforma della giustizia va fatta. «Ma non per l’inchiesta su Salvini – ha precisato – ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Una riforma dei tempi della giustizia serve. Poi affrontare la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura».

Salvini: «Non sono un sequestratore…»

Dell’inchiesta che lo riguarda, Salvini ha anche parlato con Libero. E a proposito del giudizio davanti al tribunale dei ministri ha affermato: «Se il tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…». In Senato cercherà voti “amici”?  «Assolutamente no!», ha replicato il ministro dell’Interno. Salvini, tra l’altro, si è soffemato anche  sull’annunciato incontro con Orban: «L’obiettivo non è trovare accordi per la redistribuzione, piuttosto è quello di accordarci per il controllo delle frontiere esterne. Per creare in Libia e in Nord Africa porti sicuri dove far attraccare le navi e creare centri di identificazione sulle coste africane per capire chi deve essere aiutato e chi no». Il leader della Lega ha sottolineato ancora che «Orban è un capo di Stato. Se la Merkel mi chiedesse un incontro non avrei problemi a confrontarmi con lei. Per il resto i cinquestelle che criticano sono una minoranza e il Pd ormai esiste solo in funzione di Salvini e della Lega. Non hanno più una proposta credibile».

Commenti

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  • serena 2 Settembre 2018

    eddai suvvia, articolo 605 va applicato alla magistratura che impedisce agli italiani di frequentare piazze strade e città avendole riempite di assassini e stupratori a piede libero o addirittura non processati. Se ci trovate un legale o più in gamba e non cagasotto, noi cittadini siamo pronti a presentare denuncia nei confronti dei governi precedenti e di MD e/o tutti i giudici che hanno creato e stanno scientemente creando il CAOS

  • Mauro Garlaschelli 27 Agosto 2018

    …INFINITAMENTE D’ACCORDO CON LE TUE IDEE ED OPERE DEGLI ULTIMI 2MESI E MEZZO DI GOVERNO…MATTEO SALVINI… DA UNO COME ME CHE VOTA FDI…

  • ANGELO AIAZZI 27 Agosto 2018

    vai avanti per la tua strada e vedrai che gente a sostenerti la troverai a frotte ad accompagnarti ….e proteggerti dai deficienti

  • Paolo Ferlini 27 Agosto 2018

    Dire che il Ministro Salvini ha tutto il mio appoggio è ovvio.
    Così come è ovvio che, ammesso che non siano tutti fuori di testa, sarà difficile ottenere dal Senato l’autorizzazione a procedere necessaria per processare il Ministro.
    Il vero obbiettivo è sicuramente mettere in crisi la sicurezza dei funzionari del ministero che nel caso obbediscano ad un ordine del diretto superiore (il Ministro) rischiano un procedimento penale. Un chiaro tentativo di bloccare la catena di comando e di mettere i funzionari contro il Ministro al fine di bloccare tutta l’attività dello stesso.
    Come al solito, non avendo nessuna idea politica che sia diversa da quella che ha portato al loro fallimento, i sinistri continuano con l’uso della mano giudiziaria per bloccare l’attività di Governi liberamente eletti al contrario dei loro.