Sagoma nera appesa, “morte agli stupratori”: polemiche a Jesolo su Fn

28 Ago 2018 16:00 - di Gabriele Alberti

Corda al collo, un cappio appeso al quale c’è una sagoma nera, sotto un cartello che non lascia spazio ad alcun dubbio: «Pena di morte per gli stupratori», vicino e ben visibile il simbolo di Forza Nuova. Il cartonato impiccato è apparso a Jesolo nella notte  in vari punti della cittadina balneare, pochi giorni dopo lo stupro di una 15enne avvenuto in spiaggia, per il quale è stato arrestato un 25enne senegalese, Mohamed Gueye. Il sindaco Valerio Zoggia si è affrettato a condannare il gesto. Polemiche alle stelle.

In un post su Fb Forza Nuova ha spiegato il senso dell’iniziativa provocatoria, ritenendo che l’unica soluzione sia la pena di morte del 25enne accusato (e non ancora processato) dello stupro della ragazzina.  «Alla luce dei recenti fatti di cronaca, dove gli invasori africani hanno creato un’epidemia di stupri, Forza Nuova indica la chiara necessità della difesa nazionale e patriottica…», si legge nel post. Gli attivisti del partito, dopo la notizia della violenza ai danni di una 15enne sull’arenile veneziano, già nei giorni scorsi avevano annunciato l’intenzione di far ripartire le loro «passeggiate della sicurezza» (delle ronde notturne e serali) sulle spiagge di Jesolo. Il comune ha intanto deciso di costituirsi parte civile nel processo a carico del senegalese per tutelarsi rispetto al danno di immagine procurato dalla triste vicenda di cronaca.

Commenti

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  • Alf 29 Agosto 2018

    Caro Sindaco, sa quanto gli frega al negro della costituzione di parte civile, non pagherà mai