“Revocare la concessione a Società autostrade? Si può fare, senza pagare penali”

17 Ago 2018 17:45 - di Redazione

È «sbagliato dire che l’eventuale revoca della concessione a società autostrade implicherebbe comunque un esborso di miliardi da parte dello Stato per effetto di penali» perché, «in base alle norme tra cui l’art. 177 del codice degli appalti, se si stabilisce che inadempiente non è la stazione appaltante e concedente, vale a dire lo Stato, ma è un concessionario che gestisce la tratta autostradale, l’inadempimento del gestore implica la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno». È quanto afferma all’AdnKronos il giurista Guido Alpa, avvocato e docente di Diritto Civile all’Università La Sapienza, precisando che «si tratta di valutazioni al momento in astratto perché gli accertamenti sono in atto e non è possibile prevedere i risultati delle verifiche in corso».

Società autostrade al centro delle polemiche

«La procedura – aggiunge – prevede che si applichi l’articolo 1.453 del codice civile, che stabilisce che “quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento o la risoluzione del contratto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno”. In questo caso il creditore è la stazione appaltante e il gestore deve assicurare che il tratto autostradale funzioni». «C’è poi il versante penale – spiega il giurista – legato a procedimenti legati al disastro, che però hanno i loro tempi. Un altro aspetto da chiarire riguarda i due tronconi del viadotto crollato. Ci sono delle abitazioni nelle vicinanze, bisognerà verificare se siano stabili oppure siano da abbattere».

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