Finta beneficenza ai bimbi africani? Renzi minaccia querele: «Mi pago il mutuo»

10 Ago 2018 18:41 - di Redazione

«Prendiamola sul ridere, dai, che forse è meglio così. Dopo i sacchetti di plastica, le Lamborghini di Ibiza, i servizi segreti in Consip, i finti fratelli portaborse, le cugine imprenditrici, la pagliacciata dell’aereo di Renzi, arriva adesso – tenetevi forte – la vicenda dei bambini africani». L’ex segretario del Pd, Matteo Renzi, annuncia querele su Facebook, riferendosi all’indagine della Procura di Firenze – resa pubblica nel 2016 dal quotidiano La Nazione e ripresa in questi giorni da altri quotidiani – su Andrea Conticini, cognato dell’ex premier, indagato con i fratelli per riciclaggio di denaro proveniente da alcune associazioni umanitarie. Secondo le accuse della Procura di Firenze, oltre 6,6 milioni di dollari destinati ad attività di assistenza di bambini africani sarebbero transitati sui conti privati di Alessandro Conticini, fratello maggiore di uno dei cognati di Matteo Renzi, e utilizzati in gran parte per cospicui investimenti immobiliari e in misura minore (per circa 250 mila euro) per l’acquisto di quote di alcune società della famiglia Renzi o di persone ad essa vicine. Accuse categoricamente smentite dagli avvocati del parente di Renzi.

«L’indagine aperta da ben due anni su un fratello del marito di una mia sorella per presunte irregolarità (presunte), nel suo lavoro di dirigente della cooperazione. Prove? Dopo due anni di indagini non risultano, le vedremo al processo. Ma tanto basta solo evocare la vicenda per andare sui giornali oggi – esattamente come due anni fa – con un’altra condanna: quella dei titoli a effetto. E con i social che sputano sentenze», rimarca oggi l’ex leader dem. «Vedremo che cosa diranno le sentenze. Anche quelle per risarcimento danni perché essere buoni va bene, ma – aggiunge Renzi – il mutuo di casa lo pagheremo con i risarcimenti. Sono in grado di svelarvi la prossima mossa, ciò che accadrà alla ripresa. Dopo i sacchetti di plastica, l’aereo di stato e i bambini africani a settembre mi accuseranno anche di essere stato – udite, udite – il vero mandante del mostro di Firenze, ironizza l’ex premier. E qualcuno magari ci crederà pure. Oppure diranno che non ero io, ma sicuramente c’era un mio lontano cugino che passava da quelle parti. Del resto – continua – sono pure stato eletto in quel collegio!. “Qualcuno prima o poi si farà delle domande su come sia possibile questa campagna di falsità continua. Ma il tempo è galantuomo, basta non avere fretta…».

Commenti

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  • enrico 11 Agosto 2018

    POVERA MACCHIETTA.VERGOGNATI DI ESISTERE

  • 10 Agosto 2018

    Due anni per decidere un caso di truffa con il valore di 6.6 milioni di dollari?? Si vede in che triste Condizioni e il sistema legale in Italia…il frate sarà molto felice!!!