Europei di Berlino: Daisy Osakue (l’atleta colpita da un uovo) va in finale

9 Ago 2018 11:33 - di Davide Ventola

Daisy Osakue è in finale nel disco agli Europei di atletica di Berlino. L’azzurra, che dieci giorni fa a Moncalieri era stata ferita a un occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa, dopo avere rischiato di non partecipare alla rassegna continentale è ora approdata tra le migliori d’Europa grazie ad un secondo lancio da 58,73, misura che soddisfa il 58,50 richiesto per il pass diretto alla finale. Dopo un primo lancio nullo che ha colpito la gabbia, la 22enne torinese della Sisport seguita da Maria Marello ha siglato la quarta prestazione in carriera conquistando la finale in programma sabato. Nel gruppo A soltanto le tedesche Shanice Craft (61,13) e Claudine Vita (59,18) si spingono più lontano di lei. In questa stagione la lanciatrice che studia e si allena in Texas alla Angelo State University ha ritoccato il primato italiano di categoria che le appartiene dal 2017, allungando fino al 59,72 di San Angelo il 7 aprile, per diventare la quarta discobola azzurra di sempre.

Daisy e la bufala del razzismo

«L’hanno fatto apposta. Non volevano colpire me come Daisy, ma volevano colpire me come ragazza di colore», aveva detto l’azzurra all’uscita dell’ospedale oftalmico dov’è stata medicata, salvo poi fare un mezzo passo indietro smentendo la pista del razzismo. Una bufala montata ad arte dagli esponenti Pd, partito a cui appartiene la stessa giovane azzurra, che aveva scatenato una ridda di polemiche politiche. Salvo poi scoprire che le vittime del lancio di uova erano state altre sette persone, tutte di Moncalieri e nessuna di colore. Uno degli autori del gesto, tra l’altro, è figlio di un esponente locale del Pd. Beffa nella beffa per i bufalari del Pd.

Commenti

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  • Carlo 10 Agosto 2018

    Chissenefrega

  • Dens Clavio 9 Agosto 2018

    Ma ma come gli europei erano a rischio per quell’uovo nell’occhio, adesso è in finale
    La parolina magica che guariscevtutto è PD percerti personaggi da espulsione in quanto indegni di chiamarsi Italiani