Aumentano i negozi stranieri in Italia: primi sono i cinesi, poi i marocchini

14 Ago 2018 10:56 - di Paolo Sturaro

Se i titolari d’azienda italiani faticano a lasciarsi alle spalle le difficoltà economiche subite in questi ultimi anni, l’imprenditoria straniera presente nel nostro Paese, invece, gode di buona salute. Almeno in termini di numerosità, quest’ultima continua ad aumentare. Al 31 dicembre 2017, fa sapere l’Ufficio studi dell’associazione mestrina, gli imprenditori stranieri (soci, titolari, amministratori, etc.) operanti in Italia hanno toccato quota 805.477 (+2,5% rispetto al 2016) e l’etnia più numerosa è diventata quella cinese. Alla fine dell’anno scorso, infatti, gli imprenditori cinesi alla guida di una attività in Italia erano 80.514, seguiti da 79.391 marocchini, da 77.082 romeni e da 46.974 albanesi. Nel complesso – secondo la Cgia – l’imprenditoria straniera aumenta e nel 2017 è stata pari all’8,8% del totale Italia; nel 2009 la quota era del 6,2% (in termini assoluti pari a 599.036). Nello stesso arco temporale, invece, gli imprenditori italiani (soci, titolari, amministratori, etc.) sono scesi da 8,9 a meno di 8,3 milioni (pari al -7,5%). Rispetto al 2009, le attività economiche guidate da cinesi presenti in Italia sono aumentate addirittura del 61,5%, contro un incremento medio dell’imprenditoria straniera presente in Italia che si è attestata al 34,5%. I settori maggiormente interessati dalla presenza degli imprenditori provenienti dall’impero celeste sono il commercio/venditori ambulanti, con 26.200 titolari, il manifatturiero, con poco più di 20.000 soggetti (quasi tutti impiegati nel tessile-abbigliamento e calzature) e la ristorazione-alberghi e bar, con oltre 18.000 imprenditori.

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