Vitalizi, quota 100, migranti: ma Boeri è il capo dell’Inps o del governo?

4 Lug 2018 16:57 - di Marzio Dalla Casta

C’era un tempo in cui – non proprio un secolo fa – il presidente della Repubblica esternava a reti unificate ogni 31 dicembre, il Papa impartiva la propria benedizione urbi et orbi a Natale e a Pasqua, il governatore della Banca d’Italia parlava il 31 ottobre e il presidente dell’Inps praticamente mai. Nel tempo della comunicazione globale, capita invece che tutti parlino di tutto e addirittura che i due pilastri del governo, cioè Matteo Salvini e Luigi Di Maio, rischino di azzuffarsi come comari sulle dichiarazioni a raffica di Tito Boeri, messo dall’allora imperante Matteo Renzi a capo della nostra previdenza sociale. Boeri è un economista tutto pepe ma non per questo da sottovalutare quanto ad acume politico. Da tempo, infatti, si è intestato la battaglia contro i vitalizi degli ex-parlamentari (c’è il suo zampino dietro la delibera apparecchiata dal presidente della Camera Fico) e contro le cosiddette pensioni d’oro. Battaglia, ça va sans dire, suscitatrice di facili entusiasmi e di ancor più scontati unanimismi. Buona, sopratutto, a mettergli tra le mani la palma del martirio in vista della cessazione  del mandato, prevista per l’inizio del 2019. Ma per assurgere a martire occorre piacere alla gente che piace, cioè a quell’intellighenzia radical-chic tutta apertura agli ultimi e attico ai Parioli. Infatti, l’altro must di Boeri è l’accoglienza e la regolarizzazione di altri migranti senza i cui contributi previdenziali – assicura – non ci sarà più trippa neanche per pagare le pensioni ai nostri vecchi. Non soddisfatto di tanto interventismo, il Nostro ha pure bocciato senza appello la possibilità di riportare l’uscita dal lavoro a “quota cento“, intesa come somma dell’età contributiva e di quella anagrafica. Davvero troppo per Salvini, che contro la legge Fornero ha impostato e vinto la campagna elettorale. Più che normale che ne abbia ventilato il “licenziamento”con parecchio anticipo. Meno scontata è invece la difesa Di Maio, le cui parole («finché l’Inps farà l’Inps andrò d’accordo con il suo presidente») assumono il sapore dell’inconsapevole ironia. Già, se c’è un mestiere che Boeri in questo tempo non ha fatto, è proprio quello di presidente dell’Inps. Sarà anche lui prestato alla politica e mai più restituito?

Commenti

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  • Giuseppe Forconi 5 Luglio 2018

    Ma che ti vuoi commentare, piu’ giustamente commenti contro di loro e piu’ ingrassano alla faccia di chi dimagrisce perche’ non ha con che ingrassare. Pero’ sono sempre brava gente, tutti dipendenti renziani e pd.

  • DANTE Pongiluppi 4 Luglio 2018

    I CONTRIBUTI INPS VERSATI DAI LAVORATORI DOVREBBERO ESSERE DEDICATI ALLE PENSIONI E NON AD ALTRI USI,SE COSI FOSSE SI TRATTEREBBE DI UN REATO ,CHE RISPONE BOERI SULL’USO IMPROPRIO DEI VERSAMENTI INPS.BOERI PERCHE’ NON SEPARA PREVIDENZA(BANCOMAT) DA ASSISTENZA?

  • Giancarlo 4 Luglio 2018

    Dalla Casta fa un articolo sui vitalizi ? Mitico

  • graziano tofani 4 Luglio 2018

    Boeri VFC

  • Laura Prosperini 4 Luglio 2018

    …beh sarebbe l’ennesimo…
    “vuoto a perdere”
    L’INPS è in perfetta salute e quello che dice il fra poco ex-presidente è solo
    politica spicciola d’accatto, quello che si doveva fare e…non ha fatto è palese a tutti
    come palese a tutti è il suo tentativo di far entrare le banvhe (anche straniere) per far fare dei prestiti ai pensionati (che dovrebbero impegnare la loro sudatissima e, purtroppo. quasi sempre micragnosa pensione) la c.a.Ape.
    Fuori la finanza internazionale dal nostro Ente, voleva vendersi anche l’Imps …