Pensioni, il governo accelera su “quota 100” per riformare la Fornero

17 Lug 2018 13:12 - di Redazione

Superare la Legge Fornero è una delle priorità del governo giallo-verde che stanno infiammando il dibattito politico sullo sfondo del braccio di ferro con il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Trovare il modo per farlo ma senza mettere a rischio le casse dell’Inps non è semplice, tant’è che il governo sta pensando di introdurre diversi paletti agli strumenti pensati per riformare la Fornero.

Pensioni, il governo è al lavoro

Tra i tanti provvedimenti che Palazzo Chigi intende approvare nel breve periodo c’è la cosiddetta “quota 100”,  lo strumento che insieme a “quota 41”  renderà maggiormente flessibile la riforma del sistema pensionistico del 2011. Tuttavia, mentre quota 41 non è una novità per il nostro ordinamento, visto che già oggi può essere usufruita dai lavori precoci, la quota 100 lo sarebbe. Il suffisso “100” sta a indicare la somma dei contributi e dell’età anagrafica necessaria ai fini della pensione. In poche parole il lavoratore può essere collocato in quiescenza una volta che l’età sommata agli anni di lavoro dà come risultato 100. Quindi un lavoratore potrebbe andare in pensione anche all’età di 60 anni, purché abbia maturato almeno 40 anni di contributi. Tuttavia con la riforma pensata dal governo Lega-Movimento 5 Stelle non sarà così poiché per abbassare i costi si sta pensando a introdurre un’età minima per ricorrere alla quota 100. Nel dettaglio, per ricorrere a questo strumento e anticipare la pensione bisogna aver compiuto almeno 64 anni di età, con 36 di contributi. In questo modo l’età pensionabile verrebbe abbassata di soli 3 anni (ricordiamo che per la pensione di vecchiaia dal prossimo anno saranno necessari 67 anni). Ecco perché tra le varie opzioni pensate dal nuovo governo c’è “Quota 41” e “l’opzione Donna”, strumenti con i quali la legge Fornero verrebbe veramente superata. La seconda misura riguarda le donne lavoratrici, che possono andare in pensione con 35 anni di contributi e un requisito di età che per le dipendenti è pari a 57 anni e sale a 58 anni per le autonome. Entrambi, però,  prevedono una penalizzazione per chi vi ricorre: l’assegno pensionistico, infatti, verrebbe ricalcolato interamente con il sistema contributivo, meno conveniente rispetto al retributivo. Attualmente Quota 41 è la pensione anticipata riservata ai lavoratori precoci, ovvero a coloro che hanno maturato 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. A questi oggi viene consentito di andare in pensione una volta accreditati 41 anni di contributi, mentre dal 2019 serviranno 5 mesi in più a causa dell’adeguamento con le aspettative di vita. Inoltre, non tutti i provvedimenti verranno approvati nello stesso momento: infatti, mentre per quella che viene definita come Quota 100 saranno stanziate le risorse già con la Legge di Bilancio per il 2019, per la Quota 41 bisognerà aspettare il 2020. Ancora dubbi invece sull’Opzione Donna, per la quale le risorse per il proseguimento della fase sperimentale sono state già stanziate e per questo non è da escludere una proroga già per il 2018.

Commenti

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  • giulio 23 Luglio 2018

    Questo governo non e’ dissimile ai precedenti. In un modo o in un altro ci porteranno indietro. Ora anche il PD dice che la quota 100 cosi’ come la vuole il governo e’ una truffa e che loro avrebbero fatto molto meglio. Ma guardiamo i fatti di 4 mesi di legislatura: Provvedimenti ZERO, chiacchiere MILIONI. Fa bene il PD a stare all’opposizione perche’ anche di questi ciarlatani senza cultura le gente comincia ad avere le tasche piene

  • Sergio 19 Luglio 2018

    Sergio
    Sono a 101, 61 età, 40 servizio. Se devo aspettare i 64 anni, è come la Fornero (mese più mese meno), va benissimo i 41, il prossimo anno per me, ma non penalizzatemi, se no è uguale all’APE, un furto di stato (mutuo ventennale assicurativo per guadagnare 24 mesi…ma dai!!!)

    • Tino 24 Luglio 2018

      Sono d’accordo con tè la quota cento deve essere quota centoooooooo

  • angelo 19 Luglio 2018

    Ogni governo fa promesse che puntualmente non vengono mantenute. Ma dove sta scritto che i nostri contributi devono pagare l’assistenza sanitaria a tante persone che fanno un sacco d’imbrogli a tutti gli extra comunitari e stipendi altissimi a un sacco di persone. Boeri invece di polemizzare che si riducesse lo stipendio così possiamo veramente mandare gente in pensione che se la possono godere.

  • giuseppe 19 Luglio 2018

    Aspettativa di vita allungata …….con quanti acciacchi, patologie e malessere . Un mese in vecchia pesa come un macigno . Sbrigatevi ad evitare la mattanza sociale. La storia ne parlera come genocidio sociale,

  • Pier Vincenzo Roma 18 Luglio 2018

    La richiesta del 41 per tutti era ed è motivata dal rifiuto di qualunque penalizzazione, anagrafica o contributiva che sia. Vuol solo significare far andare in pensione, sulla base delle quote retributive e contributive maturate maturate nell’attuale sistema misto, uomini e donne un po’ prima dei 43/3 e dei 42/3 previsti dal 2019…
    Molti scrivono fantasie, provocano, abbozzano numeri, ma la pura realtà è questa. In campagna elettorale questo è stato chiesto, questo è stato promesso e questo ci aspettiamo… Se si scopre che non si può fare o che non si vuol fare, o che c’è bisogno di tempo lo si dica chiaramente e si cominci almeno a stoppare i 5 mesi dell’aspettativa di vita…
    NON SI DIMENTICHI CHE C’È GENTE CHE HA GIÀ RAGGIUNTO E SUPERATO I FATIDICI 41 e si avvicina ai 42/43… Tenetene conto, politici, e non fate altri pasticci!….

    • luca iarrobino 19 Luglio 2018

      Forse non tutti sanno che l’intervento effettuato per la ” categoria” dei precoci ( 12 mesi di contributi entro il 19 anno di età) si è rivelato un grande bluff. Di fatto, l’uscita dopo 41 anni NON è affatto automatica: Devi essere in stato di disoccupazione, aver concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione a te spettante ed essere senza lavoro ( quindi senza una forte di reddito ) DA ALMENO TRE MESI. Dulcis in fundo, la domanda ( che va prodotta al momento della maturazione di detti requisiti) è soggetta all’approvazione da parte dell’INPS. a voi non sembra una feffa?

  • Angelo 18 Luglio 2018

    Una persona che lavora fino a 63 anni con 41 anni di contributi, perchè dovrebbe andare a 64 anni di età con 42 anni di lavoro? Spiegatemelo Voi….. Salvini e Di Maio, che sono stati votati dal Popolo sopratutto per l’abolizione della Legge Fornero, devono ricordarsi che il voto del Popolo è sovrano,…. dopo il popolo sovrano non è nessuno, quindi devono provvedere a quanto richiesto dal Popolo, ….altrimenti abbandonino. E poi al Boeri debbono dire che non ha voce in capitolo.. perchè si doveva dimettere da quando il Governo Renzi HA RUBATO dalla Cassa Previdenza Pensioni 5 miliardi di euro… che non sono stati restituiti, no che adesso dice… oggi.. che ci tiene ai conti dello Stato. E i soldi che i lavoratori hanno versato per la pensione, dove sono? Gli Italiani hanno voluto che tutto e tutti devono cambiare, e questo si deve fare, questa gentaglia arricchita …se ne deve andare perchè hanno rovinato una parte d’Italia. Saluti a tutti…

  • Franco 18 Luglio 2018

    Ho 60 anni e 40 di contributi , ammortizzatori sociali nin ne ho più , chi mi assume a 60 anni ? Ma possibile che non si pensi mai a chi in età avanzata perde il lavoro .Siamo forse trasparenti ?
    Perchè dopo che ho versato contributi per 40 anni e ora non posso più lavorare non posso avere una pensione proporzionata ai contributi che ho versato ?

    • rossetti adele 18 Luglio 2018

      giustissimo. ricalcolare tutte le pensioni con il contributivo. ha 60 anni ha tutto il diritto di andare in pensione

  • sergio 18 Luglio 2018

    L’età giusta per andare in pensione e’63 anni; quindi 63 più 37 di lavoro, oppure 63 con 41 anni di lavoro.

  • Franco COSTANTINI 17 Luglio 2018

    Sia i precedenti governi che questo hanno dimenticato chi da tempo è senza lavoro e senza pensione. Mi permetto di fare il mio caso, licenziato a 60 anni con 39 anni e 8 mesi di contributi: se si introducono i 41 me li posso scordare (chi mi riassume a quest’età), se continuano a mettere paletti devo penare ancora. Perchè, assieme all’opzione donna, nessuno pensa ad un’opzione “disgraziati”? Datemi il contributivo, pazienza, prenderò poco. Ma per me, adesso, l’alternativa è NIENTE (alla faccia dei tanti piagnistei umanitari). Grazie per l’attenzione

  • renato 17 Luglio 2018

    quota 100 … basta attese, ora vogliamo i fatti!!

  • Fabrizio 17 Luglio 2018

    Quota 41 per precoci non è per tutti ma solo per alcuni che si trovano in situazioni difficoltose. Per gli altri precoci saranno gli unici che lavoreranno 43+3 mesi ringraziamo governo attuale e non

  • diego cacciatore 17 Luglio 2018

    si sono d’accordo per quota 100 è un’età minima , 41 qualsiasi età , bisogna fare in fretta perché adesso servono i fatti siamo stanchi di , aspettare e sperare.

  • Laura Prosperini 17 Luglio 2018

    a furia di metter su paletti e requisiti…
    viene fuori i soliti tre anni in meno…
    ma quando li facciamo lavorare i nostri ragazzi?
    ma quando rifacciamo, veramente, ripartire la nostra economia?
    Un po più di coraggio, in caso contrario e con effetti positivi percepiti solo come lievi sfumature
    il Governo attuale rischia di essere assimilato ai precedenti!!!