Minacce alla Lega, busta con proiettili nella sede di Varese: «Vogliono fermarci»

16 Lug 2018 11:16 - di Alberto Consoli

«Ennesimo atto intimidatorio contro la Lega, a Varese, dove è stata inviata una lettera alla nostra locale sezione, la storica sezione di piazza Podestà, con bossoli e proiettili». A denunciarlo è Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda e deputato della Lega, che aggiunge: «Un episodio analogo, nella stessa sede, era accaduto anche un anno fa». Stamane è stat presentata la denuncia presso gli uffici della Questura cittadina.«Da tempo – spiega Grimoldi – denunciamo il clima di pesante intimidazione intorno al nostro movimento in Lombardia: nell’ultimo biennio sono state aggredite e danneggiate numerose nostre sezioni in tutto il territorio lombardo, il tutto nel più totale silenzio del Pd e dalla sinistra». Per questo «chiediamo a tutte le forze politiche di stigmatizzare questi continui episodi di violenza di cui siamo vittime: perché il silenzio rimbomba ed è complice di chi alla democrazia preferisce la violenza, di chi vuol fermare la battaglia per il cambiamento di un movimento democratico e pacifico come la Lega».

Il messaggio di minacce, come riferito dal commissario della sezione di Varese Andrea Gambini, «era indirizzata al nostro partito, in particolare contro Salvini e l’azione di governo», ha fatto sapere il Commissario, come  su legge su  “Varesenews”. Sul posto sono poi intervenuti, per i rilievi del caso, anche gli agenti della Polizia Scientifica e della Digos. Anche lo scorso anno,  sempre in piazza del Podestà, fu rinvenuta una busta con due proiettili e una lettera in cui gli autori facevano riferimento alla questione dell’Ucraina: la firma, allora, era di “Lotta Continua”. «Chi commette queste azioni mostra tutta la sua debolezza e la sua violenza intimidatoria, che rappresenta l’ultimo rifugio per chi non ha idee ed è quindi solo capace di minacciare chi invece ne possiede ed ha il coraggio di portarle avanti, come stiamo facendo noi, secondo le regole democratiche e con l’obiettivo del bene comune”», ha ribadito Gambini intervistato dal “Giorno”.

 

Commenti

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  • lucio 16 Luglio 2018

    e questi sarebbero i buonasti? allora evviva i fascisti